Siamo gocce di un passato
che non può più tornare
Questo tempo ci ha tradito
è inafferrabileRacconterò di te
Inventerò per te
Quello che non abbiamoLe promesse sono infrante
come pioggia su di noi
Le parole sono stanche
MATTIA POV'SEra calata la sera, stava piovendo e io ormai vagavo per strada, senza una meta, senza un luogo in cui sentirmi davvero a casa, anche l'ultima persona che credevo fosse il mio porto sicuro, non era altro che solo illusione. Prima o poi tutti mi fanno del male; Andrea, la mamma, la classe, e ora anche Christian. Che sciocco. Sciocco e patetico. Quella bolla non poteva durare poi così tanto, lo sapevo che sarebbe finita male, ma non mi aspettavo proprio così, tradito, tradito solo per del sesso. Mi sono sempre sentito non abbastanza e Christian era l'ennesima conferma. Non sono abbastanza per nessuno. Neanche per papà. Non lo sono mai stato neanche per lui. Ricordo ancora quando vivevamo a Bari e fin da piccolo sentivo che voleva un altro figlio dalla mamma; <<un figlio all'altezza>> parole che non dimenticherò mai, per quanto da quando ci siamo trasferiti qui, abbia fatto di tutto per farmi ricominciare, gli anni passati a sentirmi fuori luogo non potrò mai dimenticarli.
Stavo congelando dal freddo, ormai avevo perso la cognizione del tempo; da quando ero sotto la pioggia? Non sapevo neppure dov'ero finito, non ero mai arrivato in questo quartiere. Non sapevo cosa fare
"Mattia?"
Mi girai di scatto, e stupito mi trovai davanti a me Alex, nella mano destra aveva il suo ombrello, dall'altra una busta, probabilmente con qualcosa che avesse comprato poco prima
"Alex?"
Appena mi resi conto di tutto, corsi verso di lui, lui fece cadere tutto e mi afferrò tra le sua braccia.
Affetto. Calore. Sicurezza. Era tutto ciò che volevo in questo momento. Scoppiai in un pianto liberatorio, non mi importava più di esser sotto una pioggia battente, c'era Alex, una delle persone che da quando ho conosciuto non ha fatto altro che cercare di farmi capire che anch'io potevo esser importante per qualcuno.
"Scricchiolo, mi hai fatto dannatamente preoccupare, non so quante chiamate ti ho fatto, perdonami se non mi sono fatto vivo, ma non sapev..." Mentre parlava mi accarezzava i capelli nel tentativo di infodermi della calma e fermare quel pianto
"N.n..non è colp...pa tua..." Dissi interrompendolo tra mille singhiozzi
"Vieni ti porto a casa mia, sei fradicio, non oso immaginare da quanto tempo sei sotto sta pioggia torrenziale, contando anche me in questo momento, per fortuna, il destino ti ha portato nel mio quartiere"
Mi prese per mano, io gli raccolsi la busta che aveva prima, e lui dall'altra mano prese l'ombrello.
In pochi minuti arrivammo a casa sua, era una piccola villetta rustica a due piani, sembrava uno di quei nidi d'amore, piccoli ma confortevoli e pieni di affetto... quello che mancava a me
"Non è all'altezza di casa tua, ma posso assicurarti che si sta benissimo, era di mia nonna, l'ha lasciata a me, da qualche anno sto avviando delle piccole ristrutturazioni e devo dire che non è niente male." Disse ammirando quel suo piccolo castello fatto di semplicità, affetto e ricordi
"È perfetta Ale..." replicai guardandolo
Apriì la porta e mi fece spazio per entrare, accese le luci e davanti ai miei occhi c'era ambiente caldo.
"Aspetta qui, ti porto tutto l'occorrente per farti una doccia, e non guardarmi in quel modo, sei zuppo, e devi riscaldarti un po, io intanto accendo il camino e preparo qualcosa da mangiare, sicuramente avrai fame." Disse togliendomi il giacchetto che ormai gocciolava
STAI LEGGENDO
Quel Filo che ci Unisce
RomanceVerona. Due ragazzi. Due vite opposte. Mattia ragazzo solitario, testardo e sensibile. Christian ragazzo estroverso, testa calda e strafottente. Le loro strade si incroceranno, non si sa se per destino o coincidenza. Solo di una cosa si è certa...