Un illusione

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Ero in macchina con Christian, stavamo andando a quella festa maledetta e io ero in ansia. Non volevo andarci, ma lui aveva insistito così tanto e non ero riuscito a mantenere il pugno di ferro e a rimanere a casa.

"Sei pensieroso. C'è qualcosa che non va?" Mi chiese Christian mettendomi una mano sulla gamba

"Niente Chri. Sono solo un po agitato tutto qua." Risposi sinceramente

"Perché?"

"Come perché Chri? Ti ricordi l'ultima volta che sono stato in classe oppure no? Ci siamo presi questi giorni a casa anche per usufruire della scusa che i nostri genitori ancora non sono tornati, ora come la mettiamo? Ci saranno tutti." Dissi facendo tremare leggermente la gamba sinistra

"E quindi?"

"Oh dio Chri ma sei scemo? Gli altri non sanno che stiamo insieme, nessuno lo sa apparte Carola e Alex. In classe sanno che sono gay, apparte che io da un po non mi frego del parere degli altri, ma tu? Non hai detto niente. Quindi te lo spiego ancora più semplice, come vuoi che ci comportiamo difronte agli altri? " Incalzai io, a quella domanda lui si freddò di colpo, lo sentii. La sua mano sulla mia gamba per qualche secondo ebbe un piccolo tremore e lui sbiancò di faccia, non ci aveva pensato a questa cosa, come sempre io pensavo sempre a tutto.

"Non lo so...." Rispose guardandomi negli occhi per qualche secondo per poi guardare dritto per non andare a sbattere da qualche parte

"In che senso non lo so Chri? Una risposta ci deve essere. Tra poco saremo lì e io non voglio in alcun modo metterti a disagio, facendo qualcosa che a te magari può dar fastidio, o che tu non sia ancora pronto alla cosa. " Risposi mettendo la mia mano sulla sua poggiata ancora sulla mia gamba

"Comportiamoci.....come.... non lo so, normalmente senza dare nell'occhio o far capire troppo"

A quella frase deglutii. Mi aspettavo un'altra risposta non quella che le mie orecchie avevano appena sentito. Mi aspettavo che mi stringesse la mano, che mi dicesse che non ci sarebbe stato nessun problema, che lui era il mio fidanzato e che non si sarebbe trattenuto difronte agli altri anche solo stringendomi la mano. Mi aspettavo tutt'altro. Ma come sempre mi ero illuso troppo che le cose potessero subito andare come le avevo pensate. Mi ero illuso troppo che per lui sarebbe stato semplice mettere da parte la sua immagine, la sua comitiva di amici, per essere se stesso. Mi sbagliavo di grosso, lui non era pronto, e quello che la mia testa si chiedeva e se sarebbe mai stato pronto. Avevo paura di sapere la risposta.

"Tutto chiaro." Risposi seccatamente.

In una ventina di minuti arrivammo a destinazione e la mia ansia saliva in modo smisurato. Christian bussò il campanello e venne ad aprirci Vanessa.

" Eccoti Chri, pensavo non venissi più." Disse lei tirandolo per il braccio facendolo entrare in casa, mi stavo innervosendo e non poco

"Ah hai portato anche Mattia." aggiunse accigliata

" Si spero non sia un problema." Rispose Chri al posto mio guardandola

"Tesoro mio e quale problema ci dovrebbe essere? Ma nessuno. Forza sono tutti in salotto venite. "

Entrai leggermente incazzato in casa, arrivando al salotto notammo che veramente c'erano tutti. Federico comprenso. Non appena mi guardò gli scoccai uno sguardo gelido che gli fece abbassare di colpo la testa 

Ci sedemmo sul divano e dopo qualche minuto si sentì nuovamente il campanello suonare

"Aspettiamo altri?" Chiese Christian

"Si, il mio ospite illustre."

Vanessa andò ad aprire e io appena sentii quella voce capii subito chi era e infatti quando ci raggiunsero ebbi la conferma 

Quel Filo che ci UnisceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora