Capitolo 25

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Pov Samanta
Igor= ti volevi chiedere scusa, per tutto. E avevi ragione hanno messo a soqquadro la stanza. Ho fatto una cazzata, ho messo i documenti da una parte ma stamattina tutto era per terra e hanno preso due documenti importanti.
Samanta= complimenti, bravo assolutamente. Comunque tu e Ivan avete trovato un piano?
Igor= si studiato molto bene, ma volevo fartelo vedere.
Samanta= allora cosa mi stai chiedendo?
Igor= un aiuto
Samanta= se sentirò le parole esatte, vado a casa e prendo il progetto se ne vado a casa e fai come credi.
Dopo poco è entrato Ivan
Ivan= oh ciao Sammy
Samanta= ciao Ivan
Igor= Ivan accompagna Samanta a prendere i documenti a casa.
Ivan= ok
Dopo poco siamo partiti ho preso tutto up necessario e siamo ritornati nella villa di Igor. Ovviamente busso la porta.
Igor= avanti
Samanta= sono pronta per ascoltare
Igor= ok lo ammetto. Ho bisogno del tuo aiuto e di te.
Samanta= bene, procediamo
Mi ha fatto vedere il suo piano.
Samanta= allora, e giusto fino ad un certo punto
Igor= no e giustussimo
Samanta= ok se lo credi tu
Igor= ah basta non ho bisogno di te, non sai capire e poi qualunque cosa è buona per dire che è sbagliato per darmi capire che ho bisogno di te.
Samanta= forse perché so dove siete forti e meno? E ti voglio solo aiutare?
Igor= mi hai rotto il cazzo, puttana. E giusto solo hai tuoi occhi e sbagliato.
Samanta= la puttana vuole aiutarti, perché se fossi per me potrebbero anche ucciderti così non devo neanche sposarti. L'ibrido bastardo, e se te la prendi con me perché ti hanno rubato i fogli. Bene tieni e spero che questa volta te lo prendono sul serio gli albanesi. A giusto non sai nenache chi sono le spie forse ti fidi della parsona sbagliata. Tieni i tuoi fogli
E glielo lanciati.
Samanta= ma se li perdi davvero sei nella merda.
È me ne sono andata chiudendo la porta violentemente.

Pov Igor
Ivan= IGOR
Igor= cazzo gli aveva presi lei perché non si fidava di me e ora sono qui, se lo prendevo o davvero loro eravamo nella merda.
Ivan= a me ha colpito quando ti ha detto che se fosse per lei potresti essere anche morto
Igor= ah ragione, e lo chimata puttana che lei non è
Dopo poco Ivan se ne andato e io dovevo sfogarmi.

Pov Samanta
Samanta= ciao mamma
Mamma= hey Sammy
Samanta= Olga
Mamma= è a fare la doccia
Samanta= ok
Appena uscita gli ho raccontato tutto.
Olga= che stronzo madonna non lo batte nessuno. Prima ti porta a casa su e poi ti tratta male.
Samanta= già appunto. Olga so che mi vuoi aiutare e lo stai già facendo ma voglio stare un po sola va bene? Ritorno un po' prima di iniziare a lavorare.
Olga= si ti coprendo va bene
Ho messo i documenti apposto e sono andata un po' lontano, in una casa deserta e sono scoppiata on un pianto liberatorio, non voglio piangere davanti agli altri. Pengevo per le botte prese e il dolore che mi hanno causato è lui di quello che era appena successo. Appena mi alzo per camminare qualcuno mi chiamata
𝗜𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮
Samanta= pronto?
Ivan= ciao Sammy sono Ivan
Samanta= oh dimmi tutto
Ivan= tua sorella non ti vede e dovete andare tra poco al lavoro così mi ha chiesto di venirti a prendere e portarti a casa.
Samanta= a ok non me ne sono accorta. Comunque tu mando la posizione
Ivan= ok
𝗙𝗶𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗮𝘁𝗮
Dopo dieci minuti circa e arrivato
Ivan= come stai?
Samanta= bene
Ivan= posso farti una domanda?
Samanta= ovvio dimmi
Ivan= non ti vedo mai piangere, ma hai le lacrime?
Samanta= non ho tristezza come sentimento.
Ivan= prima o poi scoppierai
Samanta= forse un giorno
Ivan= mi dispiace di quello che ha detto Igor
Samanta= non è colpa tua
Dopo poco siamo arrivati a casa.
Samanta= grazie mille Ivan
Ivan= ma di nulla tranquilla
Olga= hey sorellina
Samanta= è scusa ho perso la condizione del tempo.
Olga= tranquilla, se viene lui tu vai a servire altre persone e non stare dietro al balcone. Se chiede di te non rispondo e non lo guardo neanche.
Samanta= ok
Dopo aver fatto una doccia veloce siamo corse al night club abbiamo messo la divisa e sono andata dietro al balcone ho servito a tante persone e poi finalmente è arrivato lui e Ivan appena si sono seduti sono andata ad ordinare ad altri tavoli ero sempre impegnata ad andare da una parte e dall' altra senza mi gurdarlo dopo un po' se ne andato nel suo ufficio e ovviamente dopo qualche secondo e venuto Ivan a dirmi che Igor mi voleva parlare. Ci vado senza tanta voglia, e busso.
Igor= avanti
Così sono entrata.
Igor= Samanta siediti
Samanta= no grazie
Così lui si è alzato ed è venuto verso di me e io indiettreggiavo ovviamente arrivo al muro ed eravamo molto vicini, ma ci guardavamo negli occhi.

𝐏𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐚𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐨𝐢 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐨 𝐫𝐚𝐩𝐢𝐧𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora