Capitolo 1

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"Il grande eroe Dynamight ha sventato una nuova rapina in pochi secondi. Nonostante il suo carattere burbero e scontroso, sta risalendo la classifica di gradimento degli eroi in pochissimo tempo. In molti si aspettano di vederlo nella top 3 entro la fine dell'anno. Ed ora..."

La voce della giornalista venne bruscamente interrotta da Midorya Izuku, che dopo aver sentito la notizia sul suo pro-hero preferito aveva perso interesse per il resto del telegiornale, così decise di spegnere la TV per tornare al suo quaderno degli appunti dove con la sua solita calligrafia ordinata, iniziò a stilare un resoconto dettagliato dell'ultima impresa del suo idolo.

Katsuki Bakugo era diventato un eroe professionista solo in quell'anno, ma aveva già scalato la classifica dei migliori eroi del Giappone ad una velocità straordinaria, sbaragliando la concorrenza e superando persino eroi veterani che dovettero chinare il capo quando furono paragonati a lui.

Già dal giorno del diploma, Izuku aveva preso a seguire le gesta di quell'incredibile ragazzo che non sembrava essere secondo a nessuno e adesso, dopo due anni che le seguiva assiduamente, avrebbe avuto l'opportunità d'incontrarlo in un evento più unico che raro.

Era riuscito a convincere sua madre a farsi dare un giorno di permesso dalla scuola per andare ad uno degli incontri dove gli eroi parlano delle loro gesta al pubblico, una convention dove l'eroe esplosivo sarebbe stato l'attrazione principale della giornata e il ragazzo si era già preparato una lista di domande da porgli se mai ne avesse avuto occasione, anche se un po' ne dubitava data la sua timidezza.

Come poteva un ragazzino delle superiori come lui, piccolo e senza quirk riuscire a farsi valere e avvicinarsi a quella specie di dio che faceva esplodere con la forza tutto quello che gli capitava a tiro?

Non ne aveva, ne era sicuro.

Così arrivò la mattina dell'evento e senza indugio, prese subito a cercare qualcosa da mettersi per, ma tutto quello che aveva nell'armadio era troppo da "nerd". Magliette con stampe di anime e manga, felpe troppo sgargianti e pantaloni della tuta sformati dal troppo utilizzo.

In poco parole non aveva nulla da mettere.

Solo dopo un'eternità riuscì a trovare un paio di jeans, mai utilizzati perché troppo stretti e una camicia nera che sua madre gli aveva comprato nel caso avesse avuto qualche occasione importante, ma che alla fine non era mai arrivata.

Si sentiva ridicolo in quei vestiti che non aveva mai messo e che si distaccavano troppo dal suo solito stile, però doveva apparire al meglio per il suo idolo.

Il tragitto fino in centro lo passo tranquillamente, senza incontrare alcun compagno di classe che aveva avuto la sua stessa idea di andare a quell'incontro.

Poteva solo immaginare la fine che avrebbe fatto se avesse incontrato uno di loro per strada, si sarebbe ritrovato con la faccia distrutta dai pugni dei bulli che lo terrorizzavano, per poi tornarsene a casa in lacrime senza riuscire a vederlo.

Si maledisse per non essersi portato dietro una felpa in cui affondare per cercare di nascondersi.

Seduto sul treno che lo avrebbe portato a destinazione, si portò le ginocchia al petto e sprofondò tra le spalle, quasi a volersi rendere più piccolo di quanto già non fosse.

Quando la voce di una donna che annunciava la prossima fermata, quella per il centro, risuono per il vagone del treno, Izuku si ridestò dai suoi pensieri negativi, per correre verso le porte in apertura, il sorriso di nuovo sul suo volto dimentico di tutto ciò che non fosse l'eroe.

Avrebbe visto Dynamight per la prima volta di persona e l'entusiasmo era di nuovo emerso in lui.

Era praticamente arrivato, stava porgendo la mano per aprire la porta del locale dove l'eroe si sarebbe accomodato per fare foto e autografi, quando qualcuno si parò davanti a lui facendolo cadere all'indietro, per finire a terra con un tonfo doloroso al coccige.

«Vedi di guardare dove mett...oh, ma guarda cosa abbiamo qui Tsukasa-kun, un nerd di merda che non dovrebbe neppure esistere.» disse una voce richiamando l'attenzione del suo compagno intento a sorridere ad una ragazza che lo snobbò facendolo irritare.

Izuku alzò lo sguardo trovandosi davanti a pochi centimetri, il volto sfigurato da un'espressione malevole, di uno dei suoi bulli, gli occhi neri come la notte sembravano un abisso che gli avrebbe portato solo disperazione.

«Hai ragione Kida-kun, una merda in carne e ossa che dovrebbe solo sparire da questo mondo per liberarci dal suo puzzo.» continuò il secondo prendendo per il colletto il povero verdino che squittì dal dolore per quel gesto violento.

«Per favore lasciatemi andare.» supplicò Izuku cercando di spingere via la mano di Tsukasa mentre i piedi non toccavano quasi più il suolo e la camicia tirava da sotto le ascelle facendogli male.

Mancava poco che si strappasse e ne aveva il terrore, perché poi sarebbe stato costretto a tornare a casa a petto nudo, sotto gli sguardi di tutti.

«Hai sentito? Ci ha chiesto di lasciarlo andare, secondo te dovremmo farlo?» disse con tono beffardo Kida ridendo sguaiatamente, attirando l'attenzione di tutti, ma nessuno mosse un dito per aiutare il verdino che aveva preso a piangere.

«Io credo proprio di sì.» una voce bassa e roca, fece girare i due ragazzi più grandi che ad occhi spalancati fissarono la figura paratasi loro davanti.

«Dynamight?» sussurrò il secondo mollando la presa, facendo cadere di nuovo a terra Izuku che atterrò sulle ginocchia con un verso di dolore strappando i pantaloni e sbucciandosi la pelle.

«Vi siete proprio dimenticati di dove vi trovate?» chiese il pro-hero ergendosi davanti a loro come se fosse stato una montagna, «Eppure dovevate sapere che oggi ci sarei stato io qui.»

I due ragazzi indietreggiarono davanti alla furia dell'eroe biondo che avanzava verso di loro. Ogni suo passo rimbombava sul terreno come un terremoto.

«Da che scuola venite?» domandò quasi con un ringhio, la furia nei suoi occhi avrebbe potuto dar fuoco anche all'acqua.

«Dalla scuola superiore Hashimoto.» rispose il primo inciampando su Izuku e cadendo a terra trascinando il suo compagno a cui si era aggrappato per non cadere.

«Contatterò la vostra scuola per informarli del vostro comportamento, bullizzare un ragazzino davanti ad una convention di heroes, siete veramente idioti oltre che spregevoli.»urlò l'eroe piegandosi verso di loro e facendo segno di afferrarli, ma a  quel gesto i due ragazzi si rialzarono in tutta fretta per poi correre via con la coda tra le gambe. Calciando il verdino che ancora a terra assisteva alla scena sotto shock.

«Che comparse del cazzo...ehi, ragazzino stai bene?» chiese Dynamight allungando la mano verso Izuku che lo guardò con gli occhi pieni di lacrime mentre tendeva la mano che venne afferrata con forza dall'altro tirandolo in piedi con un solo strattone, «Ho chiesto se stai bene?» domandò di nuovo l'eroe, ma al verdino si era seccata la gola per l'emozione, quindi annuì chinando poi il capo prima di correre via nel panico più totale.

Katsuki cercò di fermare il ragazzo, che però era già troppo lontano.

«Ehi, Bakubro cos'è successo qui?» domandò un suo amico avvicinandosi a lui e vedendo la schiena di Izuku che scappava via, «Hai fatto di nuovo il gradasso e fatto scappare un altro ragazzino?»

Il biondo si voltò per guardare Kirishima Eijiro, suo migliore amico, nonché collega di lavoro, con sguardo truce.

«Non questa volta.» disse rabbioso e stava per tornare dentro il locale quando scorse a terra un quadernetto stropicciato. Lo afferrò curioso voltandolo alla ricerca di un nome, magari sarebbe stato in grado di riconsegnarlo al legittimo proprietario.

Ed un nome in effetti c'era.

"Midorya Izuku."

«Che sia lui?» si chiese arrotolando il quadernetto e infilandoselo nella tasca del suo costume da hero.

Menta e peperoncinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora