La cena procedeva nel più totale silenzio, cosa che stava facendo salire il nervoso a Katsuki che curioso per natura non riusciva a sopportare che la madre non gli rivelasse quel segreto, digrignava i denti per ogni secondo di silenzio rivolto dalla madre.
«Senti, mi sto rompendo il cazzo di questa situazione. Me lo vuoi dire o devo informarmi da solo per vie ufficiali?» urlò sbattendo i pugni sul tavolo, rompendo a metà le bacchette che stringeva a pugno in mano.
«Non sei in grado di farti i cazzi tuoi per una volta?» sbottò sua madre guardandolo in cagnesco, ma non smettendo di cenare.
Masaru Bakugo se ne stava al suo posto a testa bassa e fissava il suo piatto di curry che spiluccava senza mangiare nulla.
«Voglio saperlo e ora tu me lo dirai.» continuò lui sedendosi e incrociando le braccia mettendo in mostra il petto muscoloso.
«Non è un argomento facile di cui parlare.» sospirò alla fine ricercando lo sguardo del marito che gli fece un piccolo accenno di sorriso come incoraggiamento.
«Katsuki tesoro, se vuoi che ti raccontiamo questa storia ci devi spiegare il motivo per cui t'interessa tanto.» s'intromise il padre richiamando l'attenzione del figlio su di sé appena vide una lacrima scendere sul viso della moglie.
«Beh, perché mi piace il figlio e voglio uscire con lui.» rispose un po' titubante e sbuffando alla fine.
Mitsuki fissò subito lo sguardo su di lui con gli occhi spalancati per la sorpresa di quella rivelazione, ovviamente non per l'orientamento sessuale del figlio, quello era un argomento che avevano già affrontato in passato, ma per l'interesse che provava verso il figlio di una sua vecchia amica.
«Katsuki, aiutami a sparecchiare, poi ti racconterò, ma devi promettermi che non ne farai parola con nessuno al di fuori di questa casa, è un argomento che può compromettere non solo le persone interessate, ma anche persone che ne sono all'oscuro.» e dicendolo si alzò nonostante avesse appena spiluccato la cena ancora calda nel piatto.
Il biondo ubbidì alla madre e cercando di fare il più in fretta possibile l'aiutò a mettere in ordine cucina e tavola, sotto lo sguardo attento, ma triste del bruno che se ne stava in silenzio.
«Vai a sederti in salotto mentre preparo il tè, adesso arrivo.» disse alla fine Mitsuki cercando di racimolare la forza per raccontare quella storia che l'aveva tormentata fino ad allora.
Masaru fece sedere il figlio accanto a sé e gli posò una mano sul ginocchio, un chiaro segno che gli era accanto dato che anche lui sapeva quello che la moglie stava per raccontare.
«Devi sapere che Inko Midorya è sempre stata una ragazza dolce e solare, quando lei sorrideva non potevi fare a meno di sorridere insieme a lei.» iniziò Mitsuki posando il vassoio con le tazze di tè sul basso tavolino del salotto, «Eravamo tutti in classe insieme, io, lei e tuo padre, con noi c'era anche Hisashi, lui era un ragazzo cupo che se ne stava spesso e volentieri per i fatti propri e questo richiamò da subito l'attenzione di Inko che sembrava aver preso un'incredibile cotta per lui. Per il primo periodo lei non gli disse nulla, ma sotto insistenza mia e di tuo padre, lei gli confessò i suoi sentimenti che vennero ricambiati da lui.»
«Scusa, ma questo cosa centra con il dramma che sembrava che ci fosse sotto a questa storia?» chiese Katsuki che aveva abbandonato il tè spazientito dalla storia della madre.
«Se non m'interrompi, magari ci arrivo.» rispose lanciandogli uno scappellotto sulla nuca a cui lui rispose con un ringhio, «Stavo dicendo che si misero insieme da subito e sembrava che la loro storia fosse idilliaca. Hisashi in compagnia di Inko sorrideva e parlava con tutti, come se lei lo avesse tirato fuori dal suo guscio e procedette tutto bene fino a dopo il diploma, loro si sposarono poco dopo aver compiuto diciotto anni, come noi del resto.» disse guardando il marito che le sorrise dolcemente, «Restammo incinte entrambe nello stesso periodo.»
«Come incinte, Izuku ha almeno tre anni in meno di me.» sentenziò il biondo guardando il padre che strinse più forte la presa sul suo ginocchio, come a dirgli di tacere.
«Izuku non è stato il suo primo figlio, qualche mese dopo la tua nascita, Inko partorì un bellissimo bambino dai capelli neri e gli occhi verdi come smeraldi. Le assomigliava molto, anche se il carattere lo aveva preso principalmente da Hisashi, visto che era molto silenzioso. Non piangeva mai, al contrario tuo che urlavi manco avessi avuto i bruciori al culo.» sbuffò ripensando al figlio da piccolo che la teneva sveglia giorno e notte, «Erano una famiglia bellissima, con il piccolo Mikumo che aveva lo stesso sorriso contagioso della madre, ma una sera che lei e il piccolo erano a fare la spesa, vennero attaccati da un villain.»
Katsuki non aveva più aperto bocca immaginando che la parte peggiore stesse per arrivare.
«Non ti dirò quello che successe nei minimi dettagli, sappi solo che il piccolo Mikumo venne ucciso e Inko stuprata, fino all'arrivo di un hero che interruppe la violenza, ma prima che potesse catturare il criminale, lui scappò lasciando la donna in fin di vita e il piccolo riverso a terra con gli occhi spalancati dall'orrore, ma ancora vivo, non sopravvisse al viaggio in ambulanza, morendo appena lo ebbero caricato. Inko riuscì a sopravvivere, ma quella violenza lasciò un segno nella sua vita e in quella di Hisashi. Izuku, concepito quella notte da quel criminale.»
Masaru afferrò la mano del figlio che aveva preso a tremare convulsamente per la rabbia che non riusciva più a trattenere.
«Hisashi che voleva vendicare quello che era successo alla moglie cercò disperatamente il villain che aveva distrutto la sua famiglia e quando lo trovò lo attaccò con tutte le sue forze, infrangendo anche la legge, perché usò il fuoco del suo quirk per uccidere quel mostro, ma nel combattimento si ferì gravemente, ma non essendo in un luogo molto trafficato dove affrontò il villain, nessuno sentì le sue richieste di aiuto. È morto in mezzo alla strada poco dopo.» finì Mitsuki con le lacrime che le rigavano il volto.
«Ma chi era questo villain? È morto alla fine?» chiese in tono sommesso Katsuki non facendo notare alla donna che sue lacrime.
«No, non è morto. È riuscito a scappare e da allora non si hanno più suo notizie.» rispose Masaru per la moglie che non ce la faceva più a continuare.
«Mi raccomando Katsuki, non voglio che vai a raccontare questa storia a nessuno. Non so neanche se Izuku la conosca e di certo non voglio che tu vada a cercare un vecchio villain che ha fatto fuori il nostro amico e suo figlio. Non perché sia pericoloso, ma perché non vogliamo rivangare una storia che ha fatto soffrire tante persone.» s'intromise la bionda ammonendo il figlio che sapeva già che stava per porre domande sconvenienti.
Il biondo abbassò la testa sapendo perfettamente e capendo cosa sua madre gli stesse per chiedere, per poi andarsene in silenzio con mille pensieri in mente, soprattutto rivolti a Izuku e a quello che doveva aver patito fin da piccolo.
Quando Masaru sentì la porta chiudersi con un tonfo sordo si avvicinò alla moglie per cingerle la vita e lei affondò il volto nel petto del marito.
«Dici che ho fatto bene a non dirgli chi sia veramente il villain?» domandò lei cercando conforto in quell'uomo così dolce che le era affianco.
«Ovviamente, sai perfettamente che sarebbe andato a catturarlo se lo sapesse.» sospirò lui affondando il naso nei capelli della donna, «È una persona di troppo alto rango e potrebbe distruggere la vita di chiunque, anche solo con uno schiocco di dita.»
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Menta e peperoncino
FanfictionIzuku e Katsuki non sono mai stati compagni di classe, infatti Katsuki ha qualche anno in più di Izuku ed è un eroe affermato, mentre il più piccolo frequenta ancora la scuola. Una bakudeku au dove spero regni l'amore. Linguaggio esplicito e scene s...