Capitolo 12

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«E poi, dopo che il sensei le disse quelle cose, lei prese e lanciò fuori dalla finestra la sedia del ragazzo al suo fianco.» disse Inko Midorya ai due ragazzi che la ascoltavano chi con un sorriso timido sulle labbra, chi invece con l'imbarazzo.

«Ora ho capito da chi ho preso, anche se non avevo poi molti dubbi.» s'intromise Katsuki nel sentire quello che sua madre aveva combinato negli anni delle superiori.

«Ma non ti ho ancora detto la parte migliore.» continuò la donna, «Il ragazzo al suo fianco era tuo padre e quella fu la prima volta in cui si parlarono. Un vero colpo di fulmine tra i due.» finì con aria sognante.

«E invece come ha conosciuto suo marito?» chiese il biondo ricercando sotto il tavolo la mano di Izuku che gliela strinse con un po' troppa forza per essere un semplice contatto.

Incrociando gli occhi con il verdino si accorse subito dell'errore che aveva commesso nel porgere quella domanda.

«Oh, non me lo ricordo neanche a dire il vero.» disse la donna accarezzandosi la nuca in imbarazzo.

«Mi scusi se ho fatto una domanda indelicata.» continuò Katsuki dispiaciuto.

«Non ti preoccupare tesoro, comunque ti va di fermarti qui a cena? Questa sera volevo preparare il piatto preferito di Izuku.» rispose lei alzandosi e avviandosi verso la cucina.

«Oh, no. Grazie mille, ma è il caso che vada. Domani ho il turno di ronda molto presto.» e dicendolo si alzò facendo un lieve inchino alla verdina che gli sorrise dolcemente.

«Va bene, ma la prossima volta mi farebbe piacere che restassi con noi a cena, magari potresti invitare anche i tuoi genitori, mi piacerebbe incontrare di nuovo tua madre.»

«Naturalmente. La ringrazio ancora per l'ospitalità.» e poi rivolgendosi a Izuku, «Mi accompagneresti alla porta?» chiese con un sorriso che il più piccolo non scorse troppo impegnato a scrutarsi la punta delle scarpe.

Annuì solamente avviandosi alla porta mentre gli altri due si salutavano un'ultima volta.

«Mi dispiace se prima ho tirato fuori un argomento sensibile.» e nel dirlo incatenò Izuku in un abbraccio che scaldò il cuore ad entrambi.

«Non ti preoccupare.» rispose il verdino scuotendo la testa e beandosi del calore che il maggiore gli stava trasmettendo.

Katsuki preso dal momento, spinse il verdino con la schiena al muro e gli sollevò il volto affinché i loro sguardi potessero incrociarsi.

«Katsuki?» lo richiamò Izuku quando il maggiore prese a piegarsi in avanti.

Il biondo gli fece segno di tacere e subito dopo le loro labbra si sfiorarono di nuovo.

«Cazzo se mi piaci nerd.» ansimò appena le loro bocche si separarono, «Vorrei non dovermi più separare da te.» ma nel dirlo lo lasciò libero dalla sua presa, cosa che fece sentire freddo al più piccolo che si sospinse in avanti alla ricerca di quel calore che il biondo emanava.

«A-anch'io...» sussurrò sperando che il maggiore non lo sentisse.

Ma Katsuki lo aveva sentito e un enorme sorriso strafottente era sorto sul suo volto facendo fremere Izuku di eccitazione.

«Ci vediamo domani.» e senza aspettare una risposta il biondo lasciò la casa sotto lo sguardo stupito del minore che si fiondò alla finestra per seguire i suoi movimenti, ma lui era già sparito grazie ad una sua esplosione che lo aveva portato via dal condominio del più piccolo.

Grazie alla forza del suo quirk Katsuki arrivò di fronte la casa dei suoi genitori nel giro di un paio di minuti e con la sua solita grazie, aprì la porta entrando con passo pesante.

«Ehi vecchia sono a casa.» urlò come saluto alla madre che non si era neanche palesata alla porta, immaginando subito chi l'avesse aperta con così poca grazia.

«Brutto ingrato di un figlio degenere, ti sembra il modo di salutare la donna che ti ha messo al mondo?» urlò affacciandosi dalla cucina e lanciandogli il mestolo con cui stava mescolando il curry per la cena.

Il ragazzo lo afferrò al volo e lo leccò senza degnarsi di rispondere alla donna che sbuffò prima di tornare ai fornelli.

«Lo voglio più piccante.» rispose invece avvicinandosi alla donna che con un sono "tsk" prese il peperoncino e lo aggiunse nella pentola.

«Sei in ritardo, non avevi detto che avresti finito per le tre oggi?» domandò lei guardando il figlio di sottecchi e scorgendo un sorriso dolce che gli passò sul volto, ma che venne presto sostituito da un'espressione non curante.

«Ho incontrato un amico.» disse appoggiandosi al ripiano della cucina.

«Amico?» domandò Mitsuki Bakugo sentendo un tono fin troppo tranquillo nel sentir pronunciare quella parola.

«Sì. Ho anche conosciuto sua madre che a quanto pare è una tua vecchia conoscenza.» continuò il biondo non incrociando mai lo sguardo indagatore della madre.

«E come si chiama la donna?»

«Midorya Inko e il figlio si chiama Izuku.» gli occhi di Katsuki si diressero verso la madre solo quando sentì che il cucchiaio che aveva preso per assaggiare il curry non cade per terra.

«Inko-chan...» bisbigliò lei con un sorriso sul volto e cercando nel cassetto un nuovo cucchiaio, «Era una mia carissima amica, ma dopo...» ma s'interruppe ricordandosi che il figlio era al suo fianco.

«Continua.» la esortò lui, ma la donna rimase in silenzio a mescolare il cibo.

«Chiama tuo padre in studio, è pronto.» disse alla fine mettendo fine al discorso.

Menta e peperoncinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora