Capitolo 33

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«Katsuki...» gridò Izuku intuendo quello che stava capitando, «Hawks-san, la prego mi riporti da Katsuki.» implorò cercando di voltarsi per guardare il maggiore.

L'eroe scosse la testa.

«Non posso, ti devo portare da tuo padre, altrimenti lui farà del male al mio ragazzo.» rispose il biondo con tono basso e affranto.

Il verdino guardò verso il basso dove fino a poco prima vi era stato lo scontro tra Dynamight e il villain dalle fiamme blu.

«Quel villain è il tuo ragazzo? Ma...perché?» domandò stupito da quell'affermazione.

«Non sempre si può scegliere chi amare.» sussurrò facendosi a malapena udire dal più piccolo.

Le lacrime presero a scendere senza controllo dai suoi occhi. Aveva paura perché sapeva che genere di persona fosse suo padre, sua madre glielo aveva raccontato quando glielo aveva chiesto.

Aveva quasi sedici anni quando chiese a sua madre come mai lui non avesse un padre, la storia che la verdina gli aveva raccontato gli aveva fatto accapponare la pelle, ma un sentimento di amore ancora più grande verso la donna, aveva invaso il suo cuore.

Quell'uomo l'aveva stuprata e aveva ucciso il suo fratellino davanti a lei.

All'inizio aveva avuto paura di poter diventare come quel padre di cui aveva paura solo a pensarci, ma sua madre lo aveva rabbonito facendogli notare quanto fosse buono in verità, di quanto avesse preso da lei e non da lui.

Continuava a pensare alla madre e alla sua forza mentre volavano sopra ii tetti della città a sempre maggiore velocità.

Pregava anche che Katsuki potesse trovarlo in fretta e salvarlo da quello che quell'uomo malvagio volesse fargli.

«Come sarebbe a dire che lo avete lasciato andare con lui?» domandò tra le urla Dynamight rivolto non solo al suo capo, ma anche ai poliziotti che erano ancora in zona.

«Katsuki...» provò a chiamarlo Eijiro per calmarlo.

«Un cazzo capelli di merda...vi avevo detto dei miei dubbi su quel pollo del cazzo. Vi avevo detto che lo avevo visto in compagnia di alcuni villain, ma voi gli avete lasciato comunque Izuku.» urlò spingendo in parte il rosso per affrontare il suo superiore.

«Bakugo capisco quello che mi stai dicendo, ma avevamo avuto conferma dai piani alti che Hawks fosse un infiltrato. Per questo era con i villain. Non avevamo proprio idea di quello che avrebbe fatto.» rispose Best Jeanist chinando il capo, capiva perfettamente il suo errore.

«Ti avevo già detto qual'era la storia del passato di Izuku, su chi potesse essere il padre. Ti avevo portato alcune prove su chi potesse essere e tu nonostante tutto lo hai affidato a un cazzone che stava con i villain...non me ne frega una beneamata minchia se fosse solo un infiltrato, era comunque entrato in contatto con il possibile padre del mio nerd.»

Katsuki non riusciva più a contenere la sua rabbia, tutti sapevano benissimo l'effetto calmante che quel ragazzo avesse avuto sull'eroe esplosivo e la sua scomparsa lo stava facendo uscire fuori di testa.

«Adesso come faccio a dire a sua madre che suo figlio è stato rapito dall'uomo che ha ucciso l'altro suo figlio e suo marito.» si domandò il biondo in preda al terrore.

Come avrebbe preso la notizia Inko? Continuava a domandarselo mentre estraeva il cellulare dai pantaloni della divisa da eroe.

«Katsuki, prima di chiamarla è meglio se ti calmi un attimo. Potresti spaventarla più del necessario.» gli disse Eijiro posando la mano sulla spalla dell'amico e notando quanto stesse tremando.

«Eijiro...come posso solo pensare di andare avanti senza di lui? Se gli succede qualcosa...ho paura che possa passare di nuovo quello che è successo l'anno scorso.» balbettò Katsuki voltandosi verso il rosso che lo guardava commosso.

Non era da lui mostrarsi così debole in pubblico, non davanti a tutte quelle persone. Non davanti ai primi paparazzi che si stavano affollando in torno alla zona del disastro.

«Non ti preoccupare Bakugo, ho un piano per ritrovare Midorya.» disse alla fine Best Jeanist richiamando su di sé l'attenzione.

Menta e peperoncinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora