«Katsuki per favore calmati. È tutto il giorno che sei nervoso.» lo rimproverò Kirishima Eijiro conosciuto con il nome da hero Red Riot.
«Ovvio che sono nervoso. È tutto il giorno che il nerd non mi risponde, ho uno strano presentimento.» urlò il biondo facendo esplodere una goccia del proprio sudore, cosa che fece sospirare il rosso.
«Senti, fra poco passiamo davanti la sua scuola così gli parlerai e ti rilasserai, va bene?» chiese Eijiro posando una mano sulla spalla dell’altro che la scansò con un’alzata di spalle.
Il resto del tragitto lo passarono con Katsuki che non smetteva di borbottare mentre faceva risuonare il quirk spaventando le persone che gli passavano affianco.
«Siamo arrivati, conosci qualcuno della sua classe?» domandò il maggiore spingendo lievemente in avanti l’amico che ringhiò in risposta.
Ma non ci fu bisogno che il biondo si scervellasse per capire chi potesse essere un eventuale amico del verdino perché un gruppetto di ragazze si fecero avanti.
Era già pronto a snobbarle, quando una di loro si fece più avanti delle altre.
«Dynamight-sama sta cercando Izuku-chan?» chiese con un sorriso timido.
Katsuki incrociò le braccia sul petto rendendo più grossa la sua figura, facendo strillare le ragazze alla vista dei suoi pettorali.
«Dov’è?» chiese guardandosi intorno.
«È corso via appena suonata la campanella, non aveva una bella cera.» rispose un’altra con lo sguardo triste.
«Ci credo che non si sentisse bene, dopo quello che quegli idioti gli hanno detto.» fece un’altra ancora arrabbiata.
«Poverino, era arrivato con un sorriso smagliante e se n’è andato che sembrava stesse per piangere.» fini la prima non staccando mai lo sguardo dall’eroe che ad ogni parola si stava arrabbiando sempre di più.
«Cosa gli hanno detto?» domandò nel tono più pacato che gli fosse possibile, ma comunque abbastanza forte da fermare gli altri studenti che stavano uscendo da scuola.
«Beh, gli hanno detto che ti sei avvicinato a lui solo perché sei un eroe e che presto lo mollerai perché è un quirkless.»
Un’esplosione assordante si estese per il cortile e tutti quelli che gli erano affianco furono investiti da una nuvola di polvere alzatasi di conseguenza.
«Katsuki calmati, sono sicuro che una volta che vi vedrete gli spiegherai che quelle voci non sono vere.» disse Kirishima tenendo per le spalle l’amico che si era messo in posizione d’attacco.
«Te l’ho già detto che è insicuro. So che appena mi vedrà si chiuderà di nuovo a riccio e non mi vorrà più vedere.» urlò il biondo mentre digrignava i denti e fissava uno ad uno tutti i ragazzi che passavano accanto a loro.
«Gli parlerò anch’io, vedrai che lo faremo stare meglio, per adesso andiamo a casa sua e accertiamoci che stia bene.» e a quelle parole Katsuki si rimise eretto ma non mutando la sua espressione arrabbiata.
«Dite a quei coglioni che hanno osato dire una cosa del genere al mio ragazzo che se sento di nuovo certi discorsi gli staccherò la testa a morsi.» disse rivolto alle ragazze per poi voltarsi e andarsene seguito dal rosso che si sbatté una mano sul volto per il comportamento sconveniente dell’altro e seguito dai gridolini eccitati della ragazze, emozionate per quelle parole.
All’inizio Katsuki procedette lentamente, ma più il tempo passava, più quella strana sensazione di disagio aumentava nel suo animo, così alla fine si mise a correre e corse ancora più velocemente quando un grido di dolore arrivò alle sue orecchie.
Delle voci sommesse arrivavano alle sue orecchie portate solo grazie all’aria che girava nel modo corretto.
Si diede una spinta con il quirk, ma desistette subito, non volendo allarmare chiunque ci fosse in quel vicolo.
«...Non mi fermerò di certo fino a quando non ti vedrò morto.»
Quelle parole arrivarono al biondo come una pugnalata nello stomaco e dando forza alle gambe si lanciò verso il luogo in cui sentiva le voci.
Sentì un tonfo sordo nel silenzio di quell’angusto vicolo e lì vide un ragazzo dai capelli castani che tempestava di pugni qualcuno riverso a terra che teneva le mani in alto nel tentativo di difendersi.
«Ti prego...basta...» sussurrò con voce spezzata e umida il ragazzo a terra.
Un fulmine colpì la mente dell’eroe nel riconoscere la voce di Izuku.
«BASTARDO...» urlò lanciandosi alla carica e riconoscendo uno dei bulli del verdino nel ragazzo che alzò il volto terrorizzato alla presenza di Dynamight.
«Katsuki. NO!» gridò Eijiro cercando di fermare l’amico che era già partito alla carica verso l’aggressore del più piccolo.
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Menta e peperoncino
FanfictionIzuku e Katsuki non sono mai stati compagni di classe, infatti Katsuki ha qualche anno in più di Izuku ed è un eroe affermato, mentre il più piccolo frequenta ancora la scuola. Una bakudeku au dove spero regni l'amore. Linguaggio esplicito e scene s...