Capitolo 20

2.8K 164 34
                                    

Angolo Ice:

Nel capitolo sono presenti scene sensibili...

Buona lettura.

Katsuki si era lanciato verso Tsukasa con il sudore che aveva già preso a scoppiettare incontrollato. La voglia di fargliela pagare definitivamente dopo tutto il dolore che aveva causato al verdino era grande e non sapeva se sarebbe riuscito a controllare la rabbia che gli era cominciata a montare nel petto quando aveva sentito il primo grido di dolore del più piccolo.

Eijiro nel frattempo si era spinto in avanti nel tentativo di fermare l'amico, ma non riuscendoci in tempo, pensò di verificare come stesse Izuku.

Il più piccolo aveva una mano che emanava un leggero odore di bruciato, ma ad ogni esplosione del biondo, l'odore si mescolava con quello emesso dal quirk dell'eroe, il naso colava sangue a fiotti e un occhio si era già chiuso per il gonfiore, mentre un lungo taglio solcava a metà il sopracciglio dello stesso occhio. Senza contare le ferite nascoste sotto gli la divisa scolastica.

La situazione era drastica, il fiato usciva rarefatto dalle labbra mentre con l'occhio sano cercava di guardare la scena che gli si stava parando davanti, anche se l'enorme massa muscolare del rosso sembrava coprire l'intera sua visuale.

Katsuki si era lanciato contro il bullo, provando a colpirlo con una delle sue esplosioni, ma il castano sentendosi messo alle strette dall'arrivo degli eroi, aveva attivato il quirk dalle mani creando una sorta di pellicola vischiosa fatta di acido.

«R-Red Riot...acido...quirk acido...» sussurrò Izuku con tutte le forze che gli erano rimaste attirando l'attenzione del maggiore con una mano che gli aveva stretto contro il polso.

Eijiro intuendo quello che il minore gli stava dicendo, urlò quello che gli aveva riferito al compagno che con un ghigno in volto evitò la mano del bullo che ringhiò sentendo che il suo quirk era stato rivelato. Il suo unico vantaggio era stato svelato e la rabbia che aveva iniziato ad avvelenargli l'animo dal giorno della sua espulsione, lo investì con tutta la sua forza.

Ignorò Dynamight che era retrocesso in cerca di un modo per attaccarlo senza coinvolgere gli altri due e si lanciò versi il verdino che vedendolo arrivare, spinse l'eroe rosso affinché non venisse sfiorato dalle mani del castano.

Il quirk di Tsukasa cadde con sorprendente abbondanza sulle gambe di Izuku che prese ad urlare senza riuscire a trattenere il dolore.

Katsuki vedendo come il bullo lo stesse ignorando, si lanciò contro di lui e un attimo prima che quel liquido acido potesse cadere sul torace del più piccolo, lo aveva preso per il collo tirandolo indietro, ma non riuscendo ad evitare che l'acido cadesse in fine sul verdino.

Urla disumane lasciarono le labbra del ragazzo quando l'acido cominciò a consumare la sua pelle.

«Stanno arrivando i soccorsi.» disse Red Riot sorreggendo il capo ad Izuku che aveva inarcato la schiena avvolto dal dolore che le gambe gli trasmettevano.

L'acido entrato in contatto con la sua pelle aveva preso a fumare e a bruciare non solo il primo strato di pelle, ma anche i muscoli sottostanti e nulla si poteva fare per interrompere quella tortura.

«Katsuki...aiuto...» urlò il verdino graffiando l'asfalto sotto di sé spaccandosi così le unghie per la troppa forza impressa.

L'eroe biondo nel frattempo aveva messo delle manette che annullavano il quirk al castano che grazie ad un pugno ben assestato, era svenuto e fatto cadere al fianco dell'eroe rosso che nel frattempo aveva mandato una richiesta di aiuto anche alla loro agenzia.

«Spero che Recovery Girl riesca a fare qualcosa.» disse Eijiro all'amico che aveva preso il suo posto e stava stringendo il verdino cercando di non fargli del male.

«Credo che serva più di un dottore con quirk di rigenerazione.» e nel dirlo indicò al rosso la gamba destra di Izuku su cui si riusciva ad intravedere una porzione di osso.

Un ringhio sorse dalla gola del biondo che per poco non si lanciò di nuovo verso Tsukasa per poterlo ammazzare, ma il suono dell'ambulanza che si stava avvicinando lo fece rinsavire e prendendo il minore in braccio si avviò verso i soccorritori tenendoselo stretto al petto.

«Non ti preoccupare, ci sono io qui con te.» sussurrò stringendoselo al petto.

Menta e peperoncinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora