Izuku ancora sotto i ferri dei vari medici e chirurghi, con la mente viaggia in luoghi in cui il dolore che ha provato in tutta la sua esistenza, non esiste.
S'immagina prati ricoperti di rugiada fresca dove fiori selvatici spuntano a dare colore a quella magnifica visione. Le api svolazzano laboriose muovendo le piccole alette per volare da un fiore all'altro, mentre una leggera brezza agita gli steli più alti.
E Izuku si sente in pace come non lo è mai stato prima.
Almeno crede.
Non ne è sicuro, ma non sa se prima di quella distesa di verde ci fosse mai stato altro.
Un po' smarrito si guarda intorno alla ricerca di un punto di riferimento o almeno qualcosa che gli dica perché si trova lì, ma soprattutto cerca qualcuno a cui chiedere chi fosse.
Si guarda le mani confuso le mani, ma nulla gli salta alla mente e l'unica cosa che indossa è una tunica bianca legata in vita da una cintura d'oro.
Tra le varie incertezze che gli frullano per la mente, l'unica osa certa è che è sicuro che di solito non va in giro con una gonna che gli sfiora i piedi.
Con la paura che gli attanaglia la mente, comincia a correre in cerca di qualcuno, chiunque gli possa spiegare chi sia e perché si trova in quel posto.
Corse per quella che gli parve un'eternità fino a quando non vide una figura in lontananza vestita come lui che raccoglieva dei fiori per poi farci una specie di coroncina.
«Scusa.» gridò Izuku cercando di richiamare l'attenzione di quello che si rese conto essere un ragazzo poco più grande di lui dai capelli biondi e penetranti occhi rossi, «Scusa.» ripeté senza accorgersene.
Chiunque fosse colui che aveva davanti gli era stranamente familiare e non riuscendo a staccare gli occhi da lui, sentì il cuore accelerare.
«Ciao Izuku.» disse il biondo facendo passare l'ennesimo fiore in quella treccia fitta di fiori, mancava poco per essere completata.
Izuku si guardò attorno per vedere se il ragazzo si fosse rivolto a qualcun altro, ma vedendo che in effetti fossero soli, si convinse che stesse parlando con lui.
«Sì, tu sei Izuku, o almeno lo eri. Io sono Bellion e ho preso questo aspetto solo per non metterti a disagio.» continuò il biondo sollevando lo sguardo per incrociarlo con il verdino.
«Dove sono?» chiese subito il più piccolo guardandosi attorno e cercando di non incrociare di nuovo lo sguardo con il biondo, gli sembrava di avere qualcosa che non andava ogni volta che sentiva i suoi occhi su di sé.
«Sei in una terra intermedia tra il tuo mondo e il paradiso. Il percorso da qui in avanti spetta a te soltanto.» e nel dirlo Bellion intrecciò un ultimo fiore nella corona, finendola.
«In che senso? Sono morto?» domandò andandogli incontro e posando le mani sul petto scoperto del maggiore, «E perché hai questo aspetto? Centra qualcosa con quello che mi è successo?»
«Non sei ancora morto, ma se lo vorrai, da qui in avanti potrai trovare un luogo in cui il dolore e la sofferenza non hanno più significato.» disse posando un mano sulla guancia del verdino, «E il mio aspetto è quello della persona che ti sta aspettando nel tuo mondo in questo momento.»
Izuku fece un passo indietro per poter guardare per bene il biondo che aveva dinanzi a sé.
Da quando aveva scorto la sua figura in lontananza, aveva capito che in effetti ci fosse qualcosa tra loro che li legava, almeno con il ragazzo che era sulla terra, non quella riproduzione.
E nel rendersi conto che in effetti Bellion non fosse quello originale, un'immagine gli passo per la mente.
Un ragazzo biondo come lui, con gli occhi rossi, ma più luminosi e che sembravano riflettere una miriade di emozioni, il calore che sapeva che avrebbe sentito a contatto con quel corpo caldo lo fece fremere e allontanare ancora di più dal ragazzo davanti a sé che in quel momento gli stava porgendo la corona fatta di fiori.
«Vuoi venire con me Izuku?» chiese spalancando le ali che aveva sulla schiena e che il verdino non aveva notato fino a quel momento, «O torni da lui nonostante tutto quello che potresti passare?»
Izuku lo guardò per un ultimo istante per poi fare un altro passo all'indietro e quindi rifiutare quella corona.
«Non verrò con te. Io voglio tornare da quello vero.» e appena l'ultima parola venne pronunciata una bellissima e calda luce lo investì, accecandolo per poi farlo sprofondare nel buio più totale.
Nel frattempo Bellion aveva richiuso le ali e con un sospiro cominciò a disfare la corona di fiori.
«Spero che non te ne pentirai piccolo Izuku.»
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Menta e peperoncino
FanfictionIzuku e Katsuki non sono mai stati compagni di classe, infatti Katsuki ha qualche anno in più di Izuku ed è un eroe affermato, mentre il più piccolo frequenta ancora la scuola. Una bakudeku au dove spero regni l'amore. Linguaggio esplicito e scene s...