Capitolo 25

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Katsuki era stato di ronda quella mattina e non vedeva l'ora di potersi fermare per pranzo e riposare.

Sapeva anche che sarebbe arrivato Izuku e che gli avrebbe portato il pranzo, cosa che lo aveva un po' preoccupato perché una sera che si era fermato a casa da lui, il verdino aveva provato a cucinare qualcosa, ma non si sa come era riuscito a bruciare e a rovesciare tre padelle con un unico movimento.

Era scoppiato a ridere, subito seguito dal più piccolo per poi metterlo a sedere a tavola mentre lui con dei rapidi movimenti sistemava il disastro commesso.

Immaginava che se il bento fosse venuto fuori bene, in gran parte il merito sarebbe stato di Inko-san, ma a lui non importava.

L'unica cosa importante era avere Izuku al suo fianco, perché dopo quella brutta esperienza il senso di disagio che provava quando non lo aveva attorno peggiorava drasticamente, così senza rendersene conto si ritrovò a percorrere la strada che sapeva il verdino avrebbe percorso per arrivare in agenzia da lui.

E lì lo vide con gli occhi spalancati dalla paura che si guardava costantemente attorno, come alla ricerca di una possibile minaccia.

Da principio il biondo pensò di fiondarsi subito da lui per fargli sapere che non gli sarebbe capitato nulla di male, ma poi pensò che forse era meglio che il più piccolo trovasse il coraggio di tornare a camminare tra la gente, perché anche se lo avrebbe voluto, non avrebbe mai potuto essere sempre accanto a lui.

Non si mosse e lo guardò camminare lentamente appoggiandosi di quando in quando alla stampella con mano tremante, gli occhi costantemente vigili a scandagliare la zona circostante.

A Izuku sembrava che il tempo avesse cominciato a dilatarsi all'infinito, che i suoi passi ci mettessero ore a sollevarsi da terra per poi tornare a posarsi di nuovo al suolo.

Il tutto sembrò durare una vita intera, fino a quando non intravide tra la folla una chioma bionda e un paio di penetranti occhi rossi.

E sotto lo sguardo sbalordito dei passanti, lasciò cadere la stampella e claudicando un po' si lanciò verso Katsuki che lo stava aspettando a braccia aperte e con un grandissimo sorriso sul volto, il tutto davanti alle porte della sua agenzia.

«Katsuki.» lo chiamò il verdino con una lacrima che gli rigava una guancia.

«Ce l'hai fatta, sei stato fantastico.» disse il biondo accarezzandogli i capelli sulla nuca mentre affondava il volto tra di essi.

Un flash colpì i due ragazzi che si voltarono per vedere da dove provenisse quella fonte di luce.

Un uomo con in mano una fotocamera li stava fotografando con un ghigno soddisfatto in volto.

L'eroe mutò il sorriso che aveva sul volto in un ringhio che rivolse al paparazzo che aveva osato fare loro quella dannata foto.

L'uomo ricordandosi della reputazione che il biondo aveva, pensò bene di scappare via a gambe levate spintonando la folla che si fermò al primo scoppio di quirk dell'eroe Dynamight.

«Vai dentro da Red Riot.» disse semplicemente Katsuki prima di lanciarsi all'inseguimento del poveretto che correva a perdifiato tra la gente che assisteva alla scena tra le risate.

A quanto pare non era una novità per loro che Dynamight si mettesse ad inseguire i paparazzi.

«Non sapevo ne fosse arrivato uno nuovo da queste parti.» disse Eijiro che aveva sentito una delle esplosioni dell'amico da dentro l'edificio.

«Ciao.» Lo salutò Izuku dopo un piccolo gridolino di sorpresa dato che non lo aveva sentito arrivare.

Il rosso gli sorrise prima di scortarlo dentro l'edificio.

Menta e peperoncinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora