Appena arrivati in ospedale sottoposero Izuku a controlli più approfondititi, quindi dovette lasciare il bambino a Katsuki che lo portò nel reparto pediatrico per fare degli accertamenti.
Un'ora che parve interminabile, soprattutto per il verdino che si stava facendo prendere dall'ansia non avendo il compagno affianco.
Intanto che il biondo aspettava, aveva già avvertito la signora Midorya dicendole che avevano salvato il figlio e che era incolume, informandola anche che poteva venire in ospedale per raggiungerli.
Un urlo di gioia lo costrinse ad allontanare l'apparecchio e con un sorriso appena accennato salutò la donna che nel frattempo si era gettata tra le braccia dell'amica, contenta quanto lei per la bella notizia.
Nello stesso tempo che riagganciava la chiamata un medico comparve da dietro la porta e con passo sicuro andò dall'eroe che vedendolo avvicinare si alzò.
«Signor Dynamight posso assicurarle che la bambina gode di un'ottima salute e che non ci dovrebbero essere problemi di alcun tipo.» disse il medico con un sorriso reverenziale.
«Bambina?» chiese l'eroe a occhi spalancati.
«Si la bambina che ha portato, vuole venire a vederla?» domandò facendo segno al biondo di seguirlo.
Katsuki un po' stupito, seguì il vecchio che lo condusse verso una parete di vetro dove dall'altra parte dei bambini in fasce dormivano bellamente, tranne uno che continuava a tenere le manine in alto come alla ricerca di qualcuno che potesse prenderlo in braccio.
«Posso riprenderla e portarla dal mio compagno?» chiese sentendo una strana sensazione al petto.
«Naturalmente, ma ci raccomandiamo che almeno una volta al mese per il primo anno, voi possiate portarla a fare dei controlli. Data la natura della sua nascita non vorremmo che sorgessero dei problemi.» rispose il medico prima di chiamare un'infermiera che andò subito a prendere la piccola.
Il biondo annuì e basta alle parole del dottore che si congedò immediatamente, lasciando l'eroe a coccolare la piccola con modi fin troppo delicati.
«Allora non sei un cucciolo, ma una cucciola.» disse alla figlia che si era messa a ridacchiare appena il maggiore l'aveva presa in braccio, «Chissà come vorrà chiamarti il papà una volta che lo saprà.»
E con un passo fin troppo leggero dovuto alla felicità, andò da Izuku che intanto avevano fatto accomodare in una stanza con la scusa di volerlo tenere in osservazione per una notte.
Quando il verdino vide il compagno varcare la porta della sua stanza, il senso di ansia che lo aveva attanagliato dopo che aveva portato il bambino via, sparì lasciando uno splendido sorriso sul suo volto.
«Ehi.» disse vedendo entrare il biondo con il figlio in braccio.
Non aveva ben indagato sul bambino, dopotutto lo aveva in braccio da poco quando il biondo aveva fatto irruzione nella stanza, quindi non aveva neanche pensato a come poterlo chiamare dato lo shock di quella "sorpresa".
«Ciao papà.» disse Katsuki facendo ridere il più piccolo e anche la figlia che aveva una risatina simile a quella del padre, «Indovina chi ha passato tutti gli esami?» continuò con fare scherzoso avvicinandosi al letto per sedervisi sul bordo e guardare il compagno che si posò sul suo braccio.
«Per fortuna sei tornato da me. Avevo una tale paura che lo portassero via.» sussurrò il verdino facendosi passare il cucciolo.
«Vorrai dire la portassero via.» corresse il biondo accarezzando i capelli di entrambi.
«Scusa... è una femminuccia?» chiese sbalordito.
«A quanto pare sì.» rispose Katsuki, ma non poté proseguire che la porta venne spalancata da due donne che si precipitarono verso il letto di Izuku, per poi fermarsi notando lo strano involto che teneva in braccio.
«Ma...Izuku-chan, non dirmi che il rapimento era tutta una farsa perché dovevi andare a partorire in gran segreto.» disse Mitsuki cercando di alleggerire la situazione, soprattutto perché Inko che già piangeva prima di entrare nella stanza, adesso stava singhiozzando a più non posso vedendo il figlio con un bambino in braccio.
«No, Mitsuki-san...lei è...non so neanche come spiegarlo...Katsuki come...» balbettò Izuku passando la bambina al compagno per scendere dal letto e andare ad abbracciare la madre.
«Beh, a quanto pare siamo diventati genitori.» disse semplicemente il biondo avvicinandosi alla propria madre per farle vedere la figlia che sorrideva a agitava i pugnetti come alla ricerca di attenzioni.
«Katsuki, sembra un mix perfetto di voi due.» rispose la bionda prendendo la bimba in braccio e stringendosela al petto con dolcezza, per poi avvicinarsi a Inko che la osservò prima di mettersi a piangere con ancora più forza, se questo fosse stato possibile.
«Master è sicuro di tutto questo. Io avrei potuto prendere il suo posto e costruire una vera società basata sul terrore e il potere come erano i suoi ideali.» disse Tomura seguendo All For One che si stava dirigendo verso una nave piena di container.
«Sì Tenko, ormai non ha più senso che distruggiamo tutto questo, almeno non nella terra in cui vive mio figlio.» rispose il villain voltandosi per un secondo indietro, il desiderio di ricongiungersi con quella famiglia che si era costruito con la forza era tanta, ma sapeva anche che lì non lo avrebbero mai accettato.
«E dove vuole andare?» chiese l'albino salendo a sua volta sulla nave.
«Per adesso dirigiamoci in Europa, magari lì potresti trovare quello che cerchi e io posso morire senza fare più del male.»
Intanto Dabi e Hawks che osservavano la scena, stavano cercando di capire cosa volessero fare.
L'eroe alato sapeva che non poteva più tornare indietro e riprendere la carriera da eroe come se niente fosse, dopotutto aveva rapito il compagno dell'eroe numero 2.
Dabi non aveva più nulla che lo legasse lì, il padre era stato costretto a ritirarsi dalla carriera da eroe e vedendolo così miserabile ai suoi occhi, la vendetta era sfumata, ma non senza aver infierito su di lui, inoltre i fratelli non lo avrebbero mai perdonato per quello che aveva compiuto.
Ad entrambi non rimaneva più nulla in Giappone a cui aggrapparsi.
«Dabi, vieni con noi?» chiese Tomura ignorando volontariamente l'eroe.
Il corvino lanciò un'occhiata al compagno che gli sorrise.
«Dove vai tu Touya, vengo anch'io.» disse il biondo prendendo la mano dell'altro.
Gli sorrise e gli diede un leggero bacio, prima di trascinarlo sulla nave che stava mollando gli ormeggi.
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Menta e peperoncino
FanfictionIzuku e Katsuki non sono mai stati compagni di classe, infatti Katsuki ha qualche anno in più di Izuku ed è un eroe affermato, mentre il più piccolo frequenta ancora la scuola. Una bakudeku au dove spero regni l'amore. Linguaggio esplicito e scene s...