Il resto del pomeriggio lo passarono seduti sul divano a chiacchierare del più e del meno con Izuku che stringeva una mano del maggiore.
Quei baci che si erano scambiati avevano scatenato un turbine nel petto del più piccolo, ma anche la sua mente ne aveva subito gli effetti.
In un certo senso aveva capito che quello che stava iniziando a provare per il biondo non era più solo un'ammirazione incondizionata, ma un sentimento che non aveva mai provato in vita sua.
Si era innamorato e adesso non gli restava che appurare se fosse solo un sentimento momentaneo, nato da quella venerazione che aveva provato per l'eroe esplosivo dall'inizio della sua carriera, o se fosse vero amore.
«Mi sa che è ora che io me ne vada.» disse ad un tratto Katsuki facendo spalancare gli occhi dalla paura al più piccolo.
«Perché? Ti sto annoiando?» chiese il verdino protendendosi verso di lui come per mettersi in mezzo al suo cammino.
«No, è che fra poco dovrebbe arrivare tua madre e a meno che tu non mi voglia presentare a lei, è il caso che io me ne torni a casa mia.» e nel dirlo si alzò in piedi seguito da Izuku che continuava a stargli di fronte a poca distanza.
«Te...te la presento...non voglio che te ne vai.» rispose tra i balbettii afferrando la mano del maggiore.
«Ne sei sicuro?» domandò spingendosi addosso a lui, «Perché se mi vuoi presentare a tua madre, vorrei essere presentato come il tuo ragazzo.» e gli afferrò il mento per sollevargli il capo in modo che i loro sguardi si potessero incrociare.
Izuku arrossì diventando dello stesso colore dei pomodori e con un briciolo di coraggio, che non sapeva dove lo avesse racimolato, si fiondò tra le braccia di Katsuki che sorrise sentendo i capelli del minore accarezzargli il collo.
«Per me va be, basta che poi non te ne penti tu.» disse ascoltando il battito accelerato del cuore del biondo, «Credo che se mi vuoi in quel senso tu ti debba preparare alla mia nerdaggine e alla mia venerazione.»
«Adoro la tua venerazione.» sussurrò affondando il volto tra i suoi capelli respirando il profumo di menta che emanava, «E anche la tua nerdaggine, anzi mi piace tutto di te.»
«Izuku sono a casa.» urlò Inko Midorya varcando la porta di casa, «Ma abbiamo ospiti?» domandò ancora sull'uscio scorgendo un paio di scarpe non appartenenti al figlio.
Izuku preso in contro piede dalla voce della madre, si staccò dall'abbraccio con il biondo che sbuffò irritato.
«Ciao mamma.» urlò in risposta e aspettando che la verdina si facesse avanti per presentarle l'ospite.
Inko varcata la porta che conduceva nel piccolo soggiorno in cui Izuku e Katsuki la stavano aspettando, spalancò gli occhi alla vista del pro-hero che le stava sorridendo lievemente.
«I...i...Izuku, ma...ma lui è...è?» chiese la donna balbettando osservando l'eroe che gli si stava facendo avanti per salutarla.
«Buona sera signora Midorya, mi chiamo Katsuki Bakugo.» e nel dirlo fece un profondo inchino che fece arretrare di un passo la signora.
Presa alla sprovvista Inko sbatté le palpebre come a richiamare alla mente un vecchio ricordo.
«Hai detto Bakugo?» domandò ricambiando l'inchino.
«Sì signora.» e un'espressione stupita si dipinse sul volto del biondo che non capiva quella domanda.
«Non sarai mica il figlio di Mitsuki-chan?» chiese lei esaminando per bene il ragazzo davanti a sé e scorgendo una vaga somiglianza con la sua vecchia amica.
«Conosce mia madre?» domandò a sua volta Katsuki con un sorriso più ampio sul volto.
«Certo che conosco quella donna. Eravamo compagne di scuola ai tempi delle superiori.» rispose dirigendosi verso la cucina seguita dal figlio e dall'eroe, «Potrei raccontarti un'infinità di storie su di lei che ti farebbero rimanere a bocca aperta.» continuò ridacchiando e mettendo a bollire dell'acqua per il tè.
«Mamma, conosci la madre dell'eroe Dinamyght e non mi dici nulla?» chiese sconvolto Izuku facendosi avanti e gonfiando le guanciotte davanti alla madre che gli accarezzò i capelli.
«Come potevo saperlo? Indossa sempre una maschera quando lavora. In TV non gli si vedono mai gli occhi, che sono identici a quelli di tua madre.»
«Lo so.» disse con uno sbuffo il maggiore, «Ho preso tutto da lei, anche il mio brutto caratteraccio. Povero mio padre che ha dovuto sorbirsi le nostre urla per tutto il tempo.» e a quella affermazione fece ridere i due verdini che avevano portato sul tavolo della cucina dei piatti pieni di dolci e stuzzichini da gustare insieme al tè.
«Oh, scusami Katsuki-kun, non ti ho neanche chiesto come volessi il tè e ho solo questo da mangiare.» disse mostrando la tavola imbandita di tutto e di più.
«Non si doveva disturbare.» disse accomodandosi accanto al verdino che arrossì sentendo la gamba del biondo che sfiorava la sua mentre prendeva posto.
Inko non si fece sfuggire quella piccola reazione del figlio e portandosi la tazza con il tè alla bocca, nascose il sorriso che le era sorto sulle labbra.
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Menta e peperoncino
FanfictionIzuku e Katsuki non sono mai stati compagni di classe, infatti Katsuki ha qualche anno in più di Izuku ed è un eroe affermato, mentre il più piccolo frequenta ancora la scuola. Una bakudeku au dove spero regni l'amore. Linguaggio esplicito e scene s...