"Chiusi gli occhi e ispirai dal naso, lei non era nulla per me, zero; andai avanti così per tutta la sera finchè non finì l'ennesima bottiglia di alcol, e stordito mi addormentai, arrivando fino al punto da non ricordarmi più chi ero, e per un pò, anche se in sogno, mi sentì...normale, senza ricordarmi più il mio cognome e levandomi così tutti i pesi che egli mi portava."
[Mattheo's pov]
Mi risvegliai il mattino dopo più rintronato di una campana.
"porca puttana" borbottai con la bocca ancora impasatata dal sonno. Mi passai una mano sul viso e iniziai a mettere a fuoco il luogo in cui ero; mi ritrovai affianco il cesso, mitico, quindi ero seduto per terra in un bagno. Cercai di alzarmi in piedi ma sentí una cosa scivolarmi dalla mano, guardai per terra e vidi circa 5 bottiglie di alcol, minchia ci avevo dato dentro ieri sera, purtroppo non a scopare però. Rimasi appoggiato al bordo del lavandino per qualche secondo, giusto il tempo di far sparire lo sguardo sfocato; mi guardai allo specchio e..non ero nelle migliori delle mie condizioni: occhiaie, occhi rossi, capelli sfatti, e un mal di testa del cazzo che mi stava facendo esplodere il cranio. Uscì da quel buco di stanza e girai un pò per il corridoio fino ad arrivare alla sala comune corvonero, cosa cazzo ci facevo lì? ah si, la festa di merda, come cazzo mi sono ridotto dio bono.
In quella stanza sembrava essere scoppiata una bomba: bottiglie sparse per terra, qualche pezzo di vestito, borse e mozziconi di canne; sui divanetti ancora ci stava qualche ragazzo perso nel mondo dei sogni.
Uscì e me ne andai in giro per il castello, ovviamente la mia meta finale era la torre di astronomia. Raggiunsi quest'ultima dopo un pò, mi appoggiai alla ringhiera e mi godetti il panorama mentre mi finivo una sigaretta accesa durante il tragitto. Lasciai che il vento mi accarezzasse il viso, chiusi gli occhi e mi beai di quella pace; guardando il cielo pensai a un paio di occhi azzurri, i suoi occhi azzurri, mi ricordai della sera prima, la mia lucidità era andata a puttane e per un tempo rimasi a fissare Ivy, morivo di gelosia e non avevo ancora ben capito il motivo, o forse si, ma nessuno mi aveva mai insegnato queste...sensazioni, ecco perchè mi trovavo in un vicolo cieco.
Per quel giorno era fuori discussione prendere parte alle lezioni, così le saltai senza pensare troppo alle conseguenze, me ne sarei occupato dopo.
Andai al lago nero insieme a Theodore.
"grande serata ieri"
"già" risposi.
"pensavo di incrociarti ma alla fine sei sparito"
"si, ero in bagno con cinque bottiglie in mano"
"non mi sorprende come cosa, sei stato tutta la sera a fissare la sorella di Malfoy, ti si vedeva dallo sguardo che stavi bruciando dentro" mi disse ridacchiando.
"non sparare cazzate Nott, sai che non provo nulla per nessuno, e poi lo sai come devono andare le cose" risposi acido.
"si lo so, ma non mi va giù, dai cazzo si vede"
"non so di cosa tu stia parlando"
"ti piace Ivory, però non lo vuoi ammettere a te stesso"
Non ci vidi più dalla frustrazione, lo presi dal colletto e lo sbattei contro un albero.
"ascoltami bene Nott, ricordati con chi stai parlando, non so cosa sia l'amore, e puoi starne certo che di quella stronzetta me ne gratto il sotto palla, le cose stanno così, io la devo solo attirare per consegnarla a mio padre, il grande signore oscuro, e basta, chiaro?!"
Lui alzò le mani in segno di resa; lo lasciai andare lanciandogli un ultimo sguardo di odio.
Tornai al castello con i coglioni che mi giravano come una trottola, nella mia furia andai a sbattere contro qualcuno, e chi se non la grande Ivory Malfoy.
"guarda davanti quando cammini stronzo"
In quel momento feci appello a tutte le mie forze per non ucciderla.
"fottiti puttana"
"puttana?! con chi cazzo credi di parlare?!"
"stai zitta"
"PURE?!"
"STAI ZITTA CAZZO SE NON VUOI CHE TI PUNTI LA BACCHETTA CONTRO E TI CRUCI"
"VAFFANCULO RIDDLE"
"VAFFANCULO MALFOY"
Mi chiusi a chiave in camera e iniziai a ribaltare tutto, quaderni, penne e oggettini vari finirono tutti per terra, ogni cosa che mi capitava sotto mano la lanciai, tirai pugni al muro non curandomi dei danni che procuravo a me e alla struttura; alla fine caddi esausto per terra, la testa fra le mani, le nocche che gocciolavano e il cervello che sentivo di esplodere, ansimavo come un cane rabbioso, sentivo qualcosa cambiare, ed era tutta colpa di quella ragazzina.
Mi addormentai per terra, mi rifugiai nel sonno per smettere di pensare, la situazione stava diventando complicata. Dopo non so quanto tempo mi svegliai di soprassalto, mi guardai in torno, non ero più in camera mia; mi alzai di scatto e bastò poco per capire.●●●
"Mattheo figlio mio, ti stavamo aspettando"
Guardai mio padre mentre prendevo posto al tavolo fra i mangiamorte, fra i componenti notai anche Draco, questo poteva voler dire solo una cosa.
"penso tu abbia capito perchè sei qua, non è vero?"
Deglutì "il piano sta procedendo".
Mio padre rise.
"bugiardo"
Tirai sù col naso, lo vidi alzarsi di scatto e venire verso di me.
"BUGIARDO, io ti osservo Mattheo, vedo come allontani la ragazza, vedo la confusione che ti crea"
Lo guardai negli occhi, non traspariva una singola emozione.
"ti avevo dato un solo compito, mi stai deludendo figliolo, crucio!"
Urlò.
Senti il mio corpo come venir lacerato, rovinai al suolo contorcendomi, sentivo il dolore fin nelle ossa ma non feci uscire un singolo lamento, non gli avrei dato questa soddisfazione. Col tempo avevo imparato a controllarmi; vagai fra i miei ricordi più oscuri, e ricordai quando a 8 anni cominciai con l'addestramento, le maledizioni imposte, le ferite, le punizioni quando sbagliavo un compito; il mio corpo inerme, il corpo di un povero bambino, che giaceva per terra, privo di sensi, vittima dell'ennesimo incantesimo cruciatus. La stessa sorte era toccata a mia madre, solo che alla fine lei morì, io invece continuai a vivere per il semplice fatto che servivo a mio padre, se così si possa definire.
Sentì piano piano il dolore svanire, riaprì gli occhi, questa volta ero riuscito a resistere; mi alzai in piedi, guardai dritto verso l'uomo che si definiva mio padre.
"porta a termine il compito Mattheo, dammi la ragazza, o la tua pena sarà ben peggiore della sua."
Annuì, spostai lo sguardo su Draco, aveva lo sguardo perso mentre fissava un punto sul muro. Questa vita di merda non la augurerei a nessuno.SPAZIO AUTRICE
Ciao cuzzoli, come avrete potuto notare questo capitolo l'ho dedicato interamente al punto di vista di Theo; ho preso questa scelta in modo da approfondire un pò di più il passato di Mattheo, e di fare chiarezza su molti punti. Trovo che sia un personaggio davvero particolare, con una grande storia alle spalle da raccontare, così ho deciso di descriverla per come la immagino io e forse pure qualcun* di voi♡
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ꜱᴛᴀʀꜱ☆// M.R.
Fanfiction[completata] Ivory Malfoy, ragazza dalla faccia angelica ma dall'anima contaminata, da sempre il suo punto fisso è se stessa; proveniente dalla prestigiosa famiglia Malfoy. Un apparente 16enne con obbiettivi precisi nella vita, ma presto il suo equ...