buca (16)

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"Risi di me stessa, fra tutti i bravi ragazzi ero caduta proprio fra le braccia del peggiore ma ahimè, aveva ragione Pansy, io adoro i belli e dannati, proprio come nei romanzi che leggo, e cazzo se mi piace."

[Ivory's pov]
"quindi niente alla fine mi sono addormentata ed ecco come ho passato l'ultima ora di lezione" raccontai mentre mangiavo.
"hai avuto culo"
"oh fratellino non ti ingelosire, prima o poi arriverà anche io tuo momento"
"ma che spiritosa" mi rispose Draco tirandomi un pezzetto di cibo. In quest'ultimo periodo avevamo migliorato un po il nostro rapporto e pian piano stavamo tornando a una situazione più stabile, anche se molto spesso mi turbava il fatto di non sapere cosa stesse architettando con nostro padre.
"santo salazar che noia, mi sta crescendo la terza palla a furia di seguire la stessa routine" si lamentò Blaise.
"e sentiamo mister magia, cosa hai intenzione di fare?" rispose Pansy.
"festa. sala comune serpeverde."
"oh no"
"OH SI! la scorsa è stata un flop quindi direi che è il momento di rifarci."
"ma si dai perché no, divertirsi non fa mai male" dissi sostenendo l'idea del mio amico.
Tutti annuirono, ormai eravamo irremovibili, quindi controbattere non sarebbe servito a nulla.
"che giorno?"
"bella domanda Ivy, facciamo venerdì? oggi è mercoledì, così abbiamo anche il tempo per organizzarci bene"
"andata, invitati?"
"chiunque voglia"
"ci sarà da divertirsi" risposi fomentata.
Finimmo di cenare e, una volta terminatao tutto, salutai i ragazzi e me ne tornai per conto mio nella sala comune.
Avevo rifilato la solita scusa della stanchezza e che volevo stare un pò alla torre di astronomia, ma in realtà avevo ben altri piani.
Andai in camera da Mattheo , come previsto, bussai alla porta ma ad aprirmi non fu chi mi aspettavo.
"piccola Malfoy, bello rivederti"
"Theodore. cerco il tuo amico"
"Mattheo? oh non è qui"
"come?" non ci potevo credere.
"è uscito un'oretta fa ma non è più tornato"
Sentí una fitta al petto e le parole morirmi in gola.
Girai i tacchi e me ne andai il più lontano possibile da quella stanza; alla fine la bugia che avevo raccontato ai miei amici era diventata realtà.
Ero finita seduta per terra sulla torre di astronomia con le ginocchia al petto e un peso all'altezza del cuore. Mille paranoie si fecero strada fra i miei pensieri e senza accorgermene una lacrima scappo dai miei occhi e si frantumò al suolo.
Volevo credere che mi aveva dato buca per una buona ragione, ma in quel momento ero tutto fuorché postivia.
Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo.
"sapevo di trovarti qua"
Sobbalzai.
Ruotai di poco la testa e incontrai la figura alle mie spalle.
Rimasi un attimo a scrutare i suoi occhi, ma duró poco perché subito mi rigirai in direzione della ringhiera.
"Ivy guardami"
Non gli risposi.
"che cazzo ti ho detto guardami!"
"VA BENE BASTA CHE NON URLI" gli gridai in faccia a mia volta fulminandolo con uno sguardo truce.
"mi ascolti invece di fare la bambina?!"
"adesso mi dai anche della bambina! stai peggiorando la situazione Mattheo."
"santo dio ho tardato solo di qualche minuto ma ora sono qua! che cazzo ti cambia eh?!"
La verità è che aveva ragione, ma ovviamente presa dal mio orgoglio non gliela diedi vinta.
"sapevi che dovevamo vederci, perché sparisci allora?"
"avevo dei cazzi miei da risolvere va bene? però non mi pare che me ne sono sbattuto di te, anzi sono qua di fronte i tuoi cazzo di piedi e osi pure trattarmi di merda?!"
"io-" non continuai, non aveva senso.
"già esatto"
"allora vai dimmi, che stavi facendo?"
"ti ho detto cazzi miei"
"ovvero?"
"SE TI DICO CAZZI MIEI FORSE È PERCHÈ NON VOGLIO ANDARE NEI DETTAGLI NON PENSI?"

[Mattheo's pov]
Mi stava facendo perdere la pazienza, non potevo certo dirgli che ero andato da mio padre proprio per colpa sua.
Avevo subito l'ennesima maledizione perchè sosteneva che non stavo svolgendo in modo corretto il mio fottuto compito.
"sai cosa, vaffanculo" sputò acida.
"Non puoi incazzarti solo perché per una volta non ti racconto quello che faccio nella MIA vita."
"già hai ragione, non me ne fotte un cazzo della TUA vita"mi superò dandomi una spallata.
"brutta stronza dove credi di andare?!"
"da qualsiasi parte basta che sia lontano da te bastardo!"
Non ci potevo credere, mi stavo ammazzando pur di tenerla al sicuro ed ecco cosa mi torna indietro, ovviamente lei deve fare la bambina di merda e adesso son di nuovo punto e a capo, perché cazzo l'hanno affiadata a me!
Avevo troppi pensieri per la testa, presi il pacco di sigarette che avevo in tasca e nel giro di qualche ora me le finì tutte, sarei morto a breve di sto passo. Tornai in camera a passo spedito con ancora il sapore della nicotina in bocca.
Mi buttai sotto la doccia e lasciai che il getto caldo scivolasse sulla mia pelle; ci rimasi sotto per parecchio tempo, quando uscì mi arrotolai un asciugamano in vita e, anche se ancor bagnato, mi distesi sul letto, con un braccio dietro la nuca mentre fissavo un punto del soffitto, Nott stava dormendo già da un pezzo quindi non ricevetti nessuna rottura di coglioni.
Sentì bussare alla finestra, ecco come non detto porca puttana. Mi alzai a malincuore dal materasso e aprì le ante; un gufo si fece strada in camera, per poi lasciare una lettera sul mio cuscino e andarsene. Stizzito richiusi i vetri e aprì la lettera.
La lessi e capì che avevo alzato il culo dal letto solo per sapere che venerdì si sarebbe tenuta una festa serpeverde, accartocciai il pezzo di carta e lo lanciai nel piccolo cestino sotto la scrivania. Mi ributtai sul letto e fra un pensiero e l'altro mi addormentai.

ꜱᴛᴀʀꜱ☆// M.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora