"stellina" (30)

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"In quel momento capì che nulla più sarebbe stato come prima, pensavo che era tutto finito e invece era solo l'inizio."

Era ormai passata qualche ora del decesso di Mattheo, nessuno si era mosso dal Malfoy manor, e dal mio canto ero rimasta chiusa in camera per interminabili minuti; Pansy provò in tutti i modi a farmi aprire la porta ma la ignorai ogni volta. Ero stesa per terra con le spalle al muro e la testa a penzoloni, respiravo solo perché il corpo lo voleva, ma emotivamente ero morta anche io, non avevo ancora realizzato quello che era successo; misi una mano in tasca convinta di trovare un fazzoletto ma invece sentì un filo ruvido sotto le dita, lo tirai fuori e vidi la collana con la stella, quella precisa collana; alzai gli occhi chiedendo silenziosamente a Dio perché mi avesse fatto questo, riportai gli occhi sul ciondolo e subito le lacrime risalirono dagli occhi minacciando di usicre a litri.
Posai il palmo della mano destra per terra e mi diedi un leggero slancio per rimettermi in piedi, andai così verso la scrivania e la ci trovai un pezzo di carta chiuso in due, con le mie iniziali sopra; lo presi con due dita e l'aprì, portai gli occhi sulla prima parola e iniziai a leggere.
-ei stellina, è da tanto che non ci parliamo, da quando te ne sei andata la scuola va a puttane, io in particolare sto andando a puttane, non pensavo che la tua mancanza sarebbe stata così dura.
Non ho mai avuto il coraggio di dirti quello che penso, finché non te ne sei andata, capisco che probabilmente ti sei chiesta perché non ho riposto al tuo "ti amo" sulla torre di astronomia, ecco la verità è che nella mia testa ti avevo risposto "anche io" mille volte, ma poi realmente non ho detto nulla, probabilmente per paura dato che nessuno me l'aveva mai spiegato come funziona l'amore, e quindi te lo dico ora, ti amo Ivory Malfoy, fino alle ossa, e ti amerò per sempre, sei e sarai per sempre l'unica donna che mi ha insegnato ad amare e che mi ha fatto crescere; se stai leggendo questa lettera è perché a quanto pare non ce l'ho fatta, se invece questa lettera non ti è mai arrivata è perché ora sono con te a stringerti fra le mie braccia, in caso però stiamo parlando della prima opzione allora ti dico di non piangere per me, da adesso non buttare tutta la tua vita, perché io ho dato la mia per te; imparando a conoscerti sapevo già che avresti detto di no a mio padre, così già da tempo io avevo le idee ben chiare, una volta dissi a tuo fratello che avrei portato a termine il piano e non avrei di certo dato la mia vita per te, e invece... Quello che ho fatto lo rifarei altre mille volte, solo e unicamente per te. Adesso direi che è arrivato il momento di dirti il significato della frase che ti ho lasciato insieme alla collana: tu m'as souillé avec ta lumière, vuol dire: mi hai contaminato con la tua luce, infatti la scelta di regalarti una collana con la stella non è stata casuale, perché tu Ivy sei stata la mia luce, e ogni parte di te è diventata parte di me. Io non mi scorderò mai di te, però tu fallo, vivi la tua vita, vivi al posto mio, raggiungi i tuoi sogni e se capita che stai per mollare alza gli occhi al cielo e guarda la stella più luminosa di tutte, quella è la nostra stella che ti dice di andare avanti e che presto tutto andrà bene. Ti amo piccola mia, te lo dico di nuovo, conserva il nostro ricordo e fanne la tua forza, ti amo mille volte stellina mia.

tuo per sempre, Mattheo Riddle.-

Ormai le lacrime avevano preso il sopravvento, Mattheo sapeva tutto, le mani tremavano quasi mi mancava il respiro per colpa dei singhiozzi; strinsi la lettera al petto e caddì per terra in ginocchio, tutto il mondo sembrava essersi fermato, chiusi la testa fra le mani e urlai, fino a graffiarmi la gola, mi chiedevo di nuovo perché il destino avesse deciso di far finire così la nostra storia.
Andare avanti..no non potevo, non volevo, avrei voluto rimandare indietro le lancette del tempo e tornare ai tempi felici, se mi avessero raccontato un anno fa che sarebbe successo tutto questo non ci avrei creduto, avrei riso come una pazza e poi me ne sarei andata.
Richiusi la lettera e la lasciai in tasca, riallacciai il gioiello al collo e dopo tempo uscì dalla camera; corsi fuori il manor senza dire nulla a nessuno, corsi fino a perdere il fiato, arrivai in stazione e salì sul treno, sarei tornata a Hogwarts in poco tempo, avevo le idee ben chiare.
Passai tutto il tempo del viaggio scuotendo la gamba su e giù, il dolore mi stava logorando il petto, ma quando finalmente il mezzo si fermò, volai fuori, arrivata ai piedi del castello alzai lo sguardo e presi un respiro profondo, poi entrai e senza indugiare corsi verso i dormitori; non ci misi molto ad arrivare in camera di Mattheo, quando entrai non vidi nessuno, così iniziai a toccare tutte le sue cose: sfogliai i libri, accarezzai gli oggetti, strinsi forte al petto la sua felpa con ancora il suo profumo addosso; mi stesi nel letto e, con ancora la felpa fra le braccia, appoggiai la testa al cuscino e ricominciai a piangere, ma almeno questa volta potei sentire il suo profumo.

[autrice pov]
La stessa situazione andò avanti per mesi e mesi, Ivy ogni giorno di più sentiva la mancanza del suo amato e non esisteva cosa che la salvasse dal baratro; spesso Pansy la beccava rannicchiata sulla finestra addormentata, con le strisce secche di mascara sotto gli occhi, sapeva bene che passava le ore a fissare le stelle, e a volte ci parlava pure, era diventata irriconoscibile. Ormai l'anno era passato, i ragazzi dovevano diplomarsi e presto si sarebbe chiuso il capitolo scolastico, il che ovviamente non aiutava lo stato mentale di Ivy.
Da quel fatidico giorno però, i due fratelli Potter avevano cominciato a parlare, pian piano stavano instaurando un vero e proprio rapporto fraterno; con Draco invece, dopo un periodo buio, erano tornati i soliti, anche se si era scoperto non essere dello stesso sangue, a loro non importava, si ritenevano comunque fratelli, il che era positivo.
Pansy e Blaise erano diventati ancora più protettivi nei confronti di Ivy, e cercavano sempre di aiutarla in ogni momento; ovviamente in questo tempo provarono a farle conoscere nuovi ragazzi, ma lei non ne voleva sapere niente, li scartava tutti, nella sua mente era ancora vivida l'immagine di Mattheo.

[Ivory's pov]
Ormai il gelo regnava su tutto, l'inverno era pienamente arrivato, così mi imbottì di vestiti caldi e uscì, nonostante il vento glaciale; ogni sabato andavo a visitare la tomba di Mattheo, e così fu anche quel giorno. Durante il cammino raccolsi un bucaneve, e arrivata lo posai sulla lapide, poi mi sedettì per terra e osservai il paesaggio.
"bella la neve, vero?" iniziai a parlare come se potesse rispondermi.
"il cielo è di un azzurro tendente al grigio, decisamente il mio preferito; sai vorrei tanto volarci su, alla fine non hai mantenuto la tua promessa" poggiai una mano sulla lapide "avevi detto che mi avresti riportato a volare, e invece sei andato in cielo da solo, il solito stronzo" scossi la testa mettendo il broncio, poi tirai un sospiro e sciosi la smorfia "mi manchi ricciolino mio, non sai nemmeno quanto, ogni sera guardo le stesse ma sinceramente non mi aiutano molto, la tua mancanza mi crea un buco nel petto ogni giorno di più" strinsi le labbra in una linea mentre sentivo gli occhi inumidirsi "ti prego amore torna da me, non so quanto ancora potrò resistere, voglio rivederti e ricominciare tutto da capo, voglio avere il lieto fine che ho sempre sognato di avere dal giorno in cui ho capito di amarti" nell'ultima frase la voce mi uscì spezzata, col palmo della mano, coperta dal guanto, mi asciugai qualche lacrima scappata al mio controllo "ok ok" scossi la testa e mi alzai in piedi "credo sia arrivato il momento di andare, ci vediamo sabato prossimo theo" mi accovacciai sulle ginocchia e lasciai un bacio sulla lapide, poi tornai in piedi e mi incamminai nella via del ritorno per il castello.

ꜱᴛᴀʀꜱ☆// M.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora