la sorella perduta (29)

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"Imprecai sotto voce e mi alzai in piedi, appena fui stabile però senti una fitta alla testa, lo sguardo divenne sfocato e un'altra fitta di dolore mi passò la testa, la stanchezza si impadronì dei miei sensi e prima ancora di poter reagire, caddì al suolo, non sentì neanche l'impatto, la testa sembrava ovattata e gli occhi faticavano a resistere finché non si chiuserò del tutto, non sentì più il mio respiro, non sentì più nulla."

Un forte rumore mi trapassò le orecchie e mi fece aprire gli occhi con uno scatto; rimasi col corpo sdraiato, non avevo la forza per alzarmi, però lo sguardo era vigile. Cercai di capire dove fossi, sicuramente non ero più sul prato, sentivo un calore provenire al di sotto di me, era morbido, un materasso; guardai in torno finché il mio sguardo non cadde su un pupazzo, un serpente di peluche, e in quel momento mi tornò tutto. Quel pupazzo era stato il fido compagno che stringevo durante le notti più paurose, passai poi gli occhi più dietro e incontrai la libreria piena di classici, lo specchio rotondo dai bordi argento, la scrivania ai piedi della finestra; girai la testa e vidi il tetto di legno, non avevo più dubbi, mi trovavo nella mia camera, alla Malfoy manor; sentì il battito accelerare mentre pesanti repsiri uscivano dalle narici, il panico mi assalì, il minuto prima ero tranquilla sul prato a godermi l'aria fresca e il minuto dopo mi ritrovavo nella casa degli orrori. Mi ricordai la stanchezza che mi assalì dal nulla, le fitte alla testa e lo sguardo sfocato, l'impatto al suolo ovattato e poi buio.
In quel momento mi torno un minimo di forza e cercai di alzarmi per mettermi a sedere sul materasso, appena sollevai la testa dal cuscino mi assalì il mal di testa, strizzai gli occhi e mi portai una mano alla fronte; feci un respiro profondo e mi alzai, inizialmente barcollai ma poi ripresi l'equilibrio.
Il primo pensiero che mi assalì fu: mio fratello; sicuramente mi stava cercando in tutto il bosco.
Aprì piano la porta cercando di non farla cigolare troppo; ed ecco che tutti i ricordi in quella casa riemersero, tornare ad Hogwarts era stato come prendere una boccata d'aria anche se continuavo a pensare che era cambiata, e quello che era successo fino a quel momento era stato paranormale.
Poggiai la mano sul corrimano di legno e inziai a scendere piano le scale, più scendevo e più l'ansia saliva, non mi spiegavo il motivo per il quale ero là, sicuro ci stava lo zampino di mio padre, e allora ricordai le parole di Draco, mio padre era riuscito a raggiungermi anche se eravamo scappati...quel fottuto stronzo. Aspirai più aria possibile e gonfiai il petto, tratenni un po e poi lasciai, raccolsi tutte le forze che avevo in corpo per affrontare quello che avrei trovato e continuai la mia scalinata.
Mentre mi avvicinavo alla fine sentivo più forte delle voci, erano tante, così mi fermai dietro a una colonna e origliai.
"dunque la ragazza è qui"
"si mio signore"
Riconobbi l'ultima frase come la voce di mio padre, ma non inquadrai bene la prima.
"allora portamela, ho aspettato anche fin troppo"
"si mio signore.."
Sbarrai gli occhi, mio padre si rivolgeva così a una singola persona, colui che non può essere nominato, Lord Voldemort era a casa mia e mi cercava, ma che cazzo.
Annaspai in cerca di una via di fuga ma nonostante il cervello fosse attivo le gambe parevano incollate al suolo.
Sentì dei passi farsi sempre più vicini e feci la prima cosa che mi venne in mente; scappai nel primo angolo buio e mi rannicchiai per terra con le gambe al petto, strinsi gli occhi e trattenni le lacrime, avevo un brutto brutto presentimento.
"la ragazza è sparita mio signore"
"sparita? come può.."
Iniziai a tremare sentendo quella voce più vicina.
"le persone non spariscono..si nascondono"
Sbarrai gli occhi, una mano mi arpionò il braccio e mi trascinò per terra fino a trovarmi ai piedi del grande signore oscuro.
"Ivory Malfoy, che piacere"
Ingoiai un groppo di saliva e con titubanza mi alzai; indurì lo sguardo e cercai di rimanere impassibile.
"rispondi a nostro signore figlia mia"
Lucius mi si accostò al fianco e mi tenne stretto a se con una mano.
Alzai il mento e guardai altrove.
"sapevo che eri una ragazzina caparbia, ma non credere di uscirne pulita"
Sentì sussurrarmi queste parole a un palmo dal mio viso, potevo vedere la morte in quegli occhi rossi.
Girai lo sguardo e guardai i presenti al tavolo, fra loro scorsi mia madre e al suo fianco..non potevo crederci..Draco.
Sentì una piccola parte di me cedere e l'incredulità mi fece sciogliere lo sguardo.
"Draco" susurai con un filo di voce.
Non ricevetti una risposta, piuttosto lo vidi abbassare lo sguardo e stringere la bocca in una linea sottile.
Saettai lo sguardo sull'uomo al mio fianco che definivo padre, non scorsi una singola emozione nel suo sguardo.
"ti hanno tenuta allo scuro da tutto vero...Ivory?"
Lord Voldemort si rivolse di nuovo a me; portai lo sguardo basso e strinsi le labbra.
"no certo che no" continuò lui.
"allora lascia che ti rinfreschi"
Lucius mollò la presa e vidi l'uomo di fronte a me torreggiare sulla mia figura.
"tu, piccolo essere" iniziò "non sei chi tu credi di essere"
Allora alzai lo sguardo e ascoltai.
"tu, sei il motivo di tutti i miei problemi"
"non credo di star capendo" per la prima volta parlai, in quel momento non mi sentivo più me stessa.
"come potresti, sei rimasta allo scuro di tutto per 16 lunghi anni"
Tutti i presenti tacquero.
"tu non sei una Malfoy, Ivory"
Aprì leggermente la bocca e aguzzai la vista.
"avrei dovuto ucciderti anni fa insieme ai tuoi genitori, ma tu e tuo fratello, se pur ancora in fasce, siete stati più potenti"
"i miei genitori sono vivi" dissi sicura.
Una risatina uscì dalla bocca del signore oscuro;
"Lily e James Potter non sono più vivi"
Sbarrai gli occhi.
"tu sei una Potter, ma a differenza di tuo fratello sei stata affidata a una famiglia puro sangue sotto mio ordine, tu hai un potere ben più grande di quanto immagini"
Non sentivo più nulla, respiravo a fatica, io una Potter, tutta la mia vita era stata una menzogna, in quel preciso momento sarei solo voluta sprofondare.
"unisciti a me Ivory"
Una risata nervosa mi assalì.
"esilarante vero?"
"non credo sia un opzione valida" risposi.
"lasciami finire di parlare Potter, o sei con me o sei contro di me, e se non sei con me le conseguenze saranno fatali"
Iniziai a tremare, cercavo di mantenere l'autoncontrollo ma sentivo di star cedendo.
"mai" dissi cercando di nascondere il tremolio.
"allora lascia che ti faccia parlare con una persona, lui sicuramente saprà farti ragionare. Figlio mio vieni"
Voldemort aprì le braccia e con lo sguardo seguì una figura alle mie spalle.
Mi girai di scatto sperando di aver capito male ma appena lo rividi, capì che quel giorno sarebbe stato il giorno della mia morte.
Strinsi le mani lungo i fianchi e cercai di reprimere le lacrime.
Dopo quasi 4 mesi rividi Mattheo, non potevo crederci.
Sussurai il suo nome facendomi sentire solo da me stessa, e allora collegai tutti i pezzi del puzzle.
Tutto quello che avevo visto e sentito, tutte le volte che avevo beccato loro due parlare di un certo patto, i comportamenti di Mattheo, i comportamenti di Draco, le loro sparizioni improvvise, le parole di Draco su nostro padre e infine la partenza da Hogwarts dal nulla.
"era tutto collegato" dissi incredula.
"sei astuta Ivory" mi sussurò l'uomo adesso alle mie spalle.
Mattheo mi sorpassò con lo sguardo basso, e arrivò al fianco di suo padre; nei suoi occhi nocciola non vedevo più la luce, non vedevo più nulla.
Riportai lo sguardo su Draco, poi di nuovo su Mattheo, e così via, ero incredula, mi sentivo come in un buco nero, sentì il labbrò tremare e gli occhi inumidirsi.
"quindi era tutto una presa per il culo, voi sapevate tutto dall'inizio"
Mi girai verso Draco.
"è tutta una vita che ti ritengo mio fratello e adesso scopro che mi hai venduta!"
"Ivy.." cercò di dire lui.
"no cazzo, non dire una parola."
"e tu" puntai il dito contro Mattheo "mi hai fatto credere che tutto quello fosse reale invece era solo una trappola, UN MODO PER CONSEGNARMI A TUO PADRE!" una lacrima che non riuscì a fermare mi solcò la guancia.
"oh non essere così drammatica Ivory, sarai un perfetto mangiamorte, come noi" disse Lucius avvicinandosi.
"non..ti azzardare, non ti ho mai veramente ritenuto mio padre e sono contenta che non lo sei mai realmente stato!"
Strinsi i pugni e in uno scatto di adrenalina corsi via.
"IVORY" urlarono alle mie spalle.
Incantesimi su incantesimi volarono da una parte all'altra; corsi più veloce che potevo, finché la porta si spalancò, e ne corsero dentro cinque ragazzi: Blaise e Pansy accompagnati da Harry, Ron ed Hermione.
Una risata di felicità mi spuntò sulle labbra ma non avevo tempo per gli abbracci.
"Silente ci ha spiegato tutto, abbiamo avuto un tempismo perfetto bambola" disse Blaise.
"non abbiamo tempo per le cazzate Blaise, dopo ti spieghiamo tutto ma adesso pensiamo a salvarti" rispose Pansy.
In poco tempo la stanza si riempì di urla, luci dalle bacchette, parole urlate, vittime e predatori.
Per molto tempo tennì gli occhi su Harry, se fossimo riusciti a sopravvivere, poi avremmo dovuto parlare.
Molti mangiamorte rimasero feriti, altri morirono, Blaise ebbe qualche graffio qua e là, come Ron, ma sarebbe potuta andare decisamente peggio.
In tutto il trambusto sentì un braccio prendermi per la vita e portami via, facendomi così schivare un incantesimo mortale.
Mi girai verso quest'ultima e quando lo riconobbi mi scoppiò il cuore.
"non mi hai lasciato spiegare Ivy, non ti ho venduta io-"
"ATTENTI" ci urlò Hermione.
Scattammò dal lato opposto della stanza e per poco schivammo un mangiamorte.
Erano rimasti ormai pochi vivi.
"BLAISE" urlai in preda al panico, era stato colpito allo stomaco e ora si trovava a terra dolorante; Pansy corse subito verso di lui e con l'aiuto di Hermione lo salvarono.
Pansy mi lancio uno sguardo rassicurante per farmi capire che era tutto apposto.
Harry era alle prese con Voldemort, lo scontro di luci stava facendo esplodere la stanza, ma per un momento Harry si indebolì così mi lanciai per aiutarlo, questa volta non avrebbe vinto Voldemort.
Per un momento pensai di riuscirci ma quando caddi a terra vidi la vita passarmi davanti, mi era stato lanciato addosso un cruciatus.
Chiusi gli occhi per il dolore che dopo poco cessarono, riaprì le palpebre e guardai Draco venirmi in soccorso.
"scusami per tutto"
Dette queste parole mi prese per il braccio e mi chiuse in una stanza buia.
L'impatto fu forte tanto che sentì sapore metallico in bocca; cercai di trovare la maniglia ma era chiusa, Draco stava cercando di proteggermi dopo tutto.
Presi la bacchetta e lanciai un incantesimo; riprovai così a girare la maniglia e questa volta fui libera.
Una luce mi accecò gli occhi, così li coprì con una mano, qualcuno mi teneva per il braccio e cercava di tirarmi indietro.
"Ivy ti prego torna dentro" mi urlò Draco, ma questa volta non lo sentì; avevo le ossa deboli e lo sguardo offuscato, abbassai lo sguardo e vidi Harry per terra sorridente, girai su me stessa e allora capì: avevano finalmente ucciso Voldemort, e con lui tutti i mangiamorte.
Iniziai a piangere per la felicità, ero distrutta ma almeno ce l'avevamo fatta, mi girai verso Pansy cercando il suo sorriso, ma non lo vidi, mi guardava con compassione, allora guardai Harry, ma anche il suo sorriso era sparito, Draco mi accarezzò un braccio e mi indico con lo sguardo il pavimento.
Guardai in faccia tutti i presenti, tranne Mattheo, mancava all'appello; allora seguì lo sguardo di Draco, ed ecco che trovai il viso che mi mancava.
Il suo corpo era steso per terra, con gli occhi chiusi e chiazze di sangue sul viso.
Corsi verso di lui e mi inginocchiai di fronte al corpo.
Portai una mano sul suo cuore, ma non lo sentì battere, il respiro mi aumentò e una morsa mi strinse il petto.
"no" dissi mentre un'altra lacrima scendeva.
"no no no no" le labbra tremarono e gli occhi si inondarono.
Portai una mano alla bocca mentre l'altra la tenevo ferma sul viso di Mattheo.
Urlai piangendo, mentre i singhiozzi mi complicavano la respirazione; poggiai la fronte sul suo petto e strinsi forte i pugni, fino a lasciare i segni delle lunette sul palmo.
A un tratto sentì la testa farsi più leggera, riportai la schiena dritta e vidi il corpo di Mattheo sparire sotto le mie mani; piansi più forte di prima, strofinando le mani sul pavimento, come se da un momento all'altro potessi risentire il suo corpo.
Due braccia mi strinsero da dietro, girai la testa e incontrai gli occhi di Pansy, mi girai faccia a faccia e caddi fra le sue braccia, nascondendo il viso nel suo collo.
In quel momento capì che nulla più sarebbe stato come prima, pensavo che era tutto finito e invece era solo l'inizio.

ꜱᴛᴀʀꜱ☆// M.R.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora