BAH/AFTERPARTY - 3 -

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Sinne si presentò al briefing post-gara, facendo finta di non avere la sua playlist pompata a tutto volume nelle orecchie.
Non le interessava quello che avevano da dire sulla gara perché avevano fatto un errore che poi lei aveva riparato e per cui lei non avrebbe portato rancore ma comunque le avevano strappato via un primato che le sarebbe piaciuto.

- Tra tre ore dobbiamo essere alla festa -

Le due ragazze salirono sulla Mclaren della pilota, dirette verso l'albergo.

- Verrà una ragazza a farmi le treccine, vuoi cambiarti in camera mia? -

L'italiana apprezzo la costante, anche se piccola, apertura della norvegese e accettò mentre accendeva la radio della supercar inglese.
Poco dopo parcheggiarono nel parcheggio interrato del posto in cui alloggiavano per il weekend e presero l'ascensore fino alla camera di Chiara che prese velocemente quello con cui si sarebbe vestita, per poi andare verso la suite della pilota Mclaren.

La PR si accomodò sulle poltrone della stanza, aspettando che Sinne facesse la doccia dopo la fatica della gara.
Quando la vide uscire dal bagno la osservò, godendosi lo spettacolo.
La sua pelle, di solito lattea, era dorata e le gocce d'acqua scorrevano su di essa lasciando scie brillanti sulle sue curve perfette; aveva le ciglia bagnate e lunghe mentre l'accappatoio, legato accuratamente, dava solo un piccolo assaggio del suo décolleté imperlato per via della doccia.
Allora Chiara entrò nel bagno e, alla vista dell'enorme doccia di vetro, rimase strabiliata.

Ne uscì poco dopo, avvolta in uno degli asciugamani che aveva trovato vicino al lavandino di marmo.
Sinne aveva già i capelli asciutti, merito del phon costoso che aveva attaccato ad una presa di corrente accanto al letto e aspettava la ragazza che arrivò qualche minuto dopo, munita di tutto l'occorrente che serviva per intrecciarle i capelli in un modo che avrebbe sicuramente fatto impazzire i piloti quella notte.

- Chiara vuoi qualcosa? Pago io -

La norvegese, seduta su una delle poltrone di cuoio le sorrise quasi e lei, dopo rifiuti a loro volta rifiutati dalla pilota, si ritrovò a scegliere due trecce alla francese.

Quando la ragazza finì di intrecciare i capelli corvini di Sinne si allontanò da lei, in modo da far avvicinare la PR e farle vedere il lavoro.
Le treccine africane per cui aveva pagato erano perfette.
Lunghe, sottili ed ordinate.
In alcune aveva aggiunto qualche gioiello dorato che la faceva diventare ancora più attraente e accentuava il suo sguardo arrogante e seducente.
Allora Chiara si sedette al suo posto e Sinne si chiuse nel bagno della suite per cambiarsi.

Quando uscì dalla porta Chiara rimase a bocca aperta e si immaginò come avrebbero reagito le persone alla festa.
La ragazza se ne andò poco dopo e la norvegese si prese un attimo per osservare le trecce della sua amica, se così si poteva definire.

Presero portafogli e cellulari, dopo essersi profumate a vicenda, e si diressero verso il locale dove si sarebbe tenuto il party.
Ad un semaforo rosso Sinne prese la bandana che aveva appoggiato sul cruscotto e se la avvolse attentamente al polso, facendo attenzione a metterla esattamente come quando era una quattordicenne.

Rallentarono davanti al posto previsto e scesero della Mclaren, lasciando al parcheggiatore le chiavi ed una mancia.
Girandosi verso l'italiana, Sinne notò che questa stava quasi tremando così le appoggiò una mano sulla spalla e la rassicurò mentre molleggiava sulle sue scarpe verso l'entrata.
Percorsero il tappeto rosso verso la stanza che la Ferrari aveva prenotato e si sentirono belle, si sentirono donne.

- Giuro io amo questa cosa -

- Abituati, ogni weekend ti porterò con me -

La norvegese era alta almeno dieci centimetri più di lei e per quello la PR alzò il viso verso di lei, mostrandole la luce che si era accesa nei suoi occhi a quella frase.

Heaven- MV1 & CL16Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora