Il mite febbraio spagnolo non l'aveva mai entusiasmata e, se non fosse stato per i suoi primi test pre stagionali di formula 1, non avrebbe aperto le sue palpebre così presto per lasciare la stanza d'hotel.
Come il suo teammate alloggiava in un famoso hotel di Barcellona dove i suoi sguardi le procuravano una nomea che le piaceva.
Era inavvicinabile e lontana ma così vicina da poter percepire il freddo e la sicurezza di cui si vestiva.Durante la colazione molti avevano soffermato per un attimo gli occhi sulla sua sagoma, seduta in un tavolo in un angolo della sala adibita ai pasti.
Lando non aveva osato invitarla per condividere del porridge e quindi si ritrovava a volgere ogni tanto i suoi occhi a lei, che sembrava impassibile all'incombenza dei suoi primi test.
Dal conto suo lei vedeva quei test come la ciliegina sulla torta, come la vendetta che aveva contro il monegasco e l'olandese.Uscì dall'hotel con le chiavi della macchina in mano e i capelli legati in due trecce che sarebbero finite sotto la balaclava, per la prima volta su una Mclaren da F1.
Avrebbe avuto sul capo il suo vecchio casco per ricordare i vecchi tempi, ma quello che aspettava era il nuovo casco.
Rosso.
Arrogante.
Suo.
Lo aspettava più di ogni altra cosa perché con quello avrebbe veramente iniziato un'era.
Salì sulla sua Audi con un movimento che attirò lo sguardo del pilota britannico, a bordo della sua supercar.
Accese il motore e, percependo il rombo di esso, si immaginò come fosse guidare per davvero una monoposto come quella che la aspettava sul circuito del Montmelò.
Aveva fatto molti test durante le sue stagioni in Formula 2 ma più che altro erano stati giri a Fiorano o nei circuiti privati dei team, senza sentire sua davvero quella vettura.
Ora invece, dopo averla vista e toccata alla presentazione, sentiva che con quella Mcl36M avrebbe fatto magie, avrebbe ripagato tutto ciò che aveva cercato di affossarla e la aveva resa ancora più cinica.Quando arrivò davanti al cancello del circuito trovò davanti a sé una schiera spessa di fotografi, pronti a premere e ad imprimere il suo viso sulle loro schedine.
Sinne sorrise, ammiccante.
Voleva che vedessero quanto fosse sicura di sé e di quello che poteva realizzare durante quella stagione.
Quando parcheggiò notò le macchine che erano posteggiate accanto alla sua e cercò di immaginare quando anche lei avrebbe potuto lottare contro il vento con una di quelle belve.- Sinne Strøm, nice to meet you -
Una ragazza minuta le si presentò davanti e le porse una mano che ritrasse subito vedendo che lei non dava cenno di ricambiare.
-I'm Chiara, your PR-
Quella che doveva essere la sua assistente venne sopraffatta dalla sua voce grave ma femminile e maledettamente attraente come la sua persona.
La PR le si affiancò e la condusse verso il motorhome del team papaya, dove trovò Zak e Adreas pronti ad aspettarla sulla porta.
Decine di giornalisti erano accalcati lungo la pitlane e la camminata che portava ai motorhome ma ciò non la preoccupava minimamente.
Entrò nella costruzione e le sue iridi azzurre si soffermarono su una targhetta affissa su una porta.STØ13
Chiara le fece segno di varcare quella porta e così lei fece, lasciando fuori coloro che osservavano i suoi movimenti.
Nella piccola stanza c'era una bandiera norvegese appesa al muro, accanto al poster che la ritraeva a braccia conserte vicino alla sua monoposto.
Erano presenti anche un tavolo per la fisioterapia ed un divano, su cui erano appoggiati la sua tuta ignifuga e il suo casco.
L'assistente le spiegò qualche cosa e poi uscì, lasciandola sola per cambiare i suoi vestiti e indossare la tuta con il suo numero sulla schiena.Sinne uscì dalla stanza poco dopo.
Appena sentirono la porta chiudersi dietro di lei tutti si girarono verso di lei.
Aveva indosso la tuta del team e le scarpe da corsa ma sembrava così a suo agio che poteva benissimo avere sulla pelle il suo amato vestito di seta rosso.
Nei suoi panni altre decine di piloti sarebbero stati elettrizzati e nervosi ma lei preferiva mantenere il sangue freddo nonostante l'ovvia ma contenuta eccitazione per il momento.
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Heaven- MV1 & CL16
Romansa~𝕴𝖙'𝖘 𝖆𝖚𝖙𝖔𝖒𝖆𝖙𝖎𝖈 𝕴𝖙'𝖘 𝖏𝖚𝖘𝖙 𝖜𝖍𝖆𝖙 𝖙𝖍𝖊𝖞 𝖉𝖔 In the end they were rivals, not enemies. 𝕿𝖍𝖊𝖞 𝖘𝖆𝖞, "𝕬𝖑𝖑 𝖌𝖔𝖔𝖉 𝖇𝖔𝖞𝖘 𝖌𝖔 𝖙𝖔 𝖍𝖊𝖆𝖛𝖊𝖓" 𝕭𝖚𝖙 𝖇𝖆𝖉 𝖇𝖔𝖞𝖘 𝖇𝖗𝖎𝖓𝖌 𝖍𝖊𝖆𝖛𝖊𝖓 𝖙𝖔 𝖞𝖔𝖚~