- Max? -
L'olandese seppellì il suo viso nel collo della pilota, tenendo le palpebre chiuse e sorridendo inconsciamente al suono del suo nome pronunciato da lei.
Si erano sempre chiamati per cognome.
Era una coda tra loro due che erano sempre stati l'uno per l'altro Strøm e Verstappen.
Quindi sentire i loro rispettivi nomi era strano e causava uno strano farfallio in tutto il loro corpo.- Max, ehy -
- Good morning -
Sinne sorrise, accarezzandogli la nuca.
- You're so lazy, God -
- A few hours ago you might have traded me for God but I swear, I'm Max -
Lei scoppiò in una risata genuina che lo fece svegliare per ammirare gli occhi strizzati e il suo corpo scosso da essa.
Il loro rapporto, inesistente fino a qualche mese prima, era fatto così.
Di momenti d'odio, momenti in cui la loro tensione prendeva fuoco e diventava un grande incendio tra le lenzuola ma anche di piccole frasi dolci e di sguardi complici.
Certo, nessuno avrebbe potuto immaginare queste ultime cose vedendoli scambiarsi sguardi assassini sull'asfalto degli autodromi e forse era quello che li rendeva speciali.
Si odiavano ma non potevano starsi alla larga.- The meetings are up to two hours -
Lui sbuffò, guardandola negli occhi con una mano appoggiata sul suo fianco.
- You could have let me sleep after last night, come on! -
- I'm the one who needed sleep, Verstappen -
Il suo ego venne accarezzato da quelle parole e venne quasi spinto verso le sue labbra, suggellando quel momento con quel dolce tocco così intimo quanto prezioso.
Allungò un braccio sorridendo alla sua collega con gli occhi semichiusi e i capelli spettinati, facendola avvicinare a lui e appoggiare la testa sul suo petto mentre i suoi polpastrelli le solleticavano la pelle delle spalle.
Avevano passato la nottata precedente l'uno avvinghiato all'altro, con una voglia irrefrenabile di sentire vicino il suo calore e di percepire la sensazione che provavano a vicenda quando raggiungevano il picco della loro tensione, gettando la testa all'indietro.
Ma non erano stanchi e mai lo sarebbero stati.- What are you going to say about the little fight with Yuki? -
- Oh, I already made Andreas and Zak know who's in charge -
Sinne alzò una gamba e la avvolse attorno ad una di quelle del ragazzo, pensando alla giornata precedente e alle frasi che aveva pronunciato nell'ufficio dei suoi capi.
Lui invece aveva un sorrisetto stampato sul viso con un'immagine di lei che si faceva valere in mente e allora la sua mano passò sul tatuaggio che aveva lungo la spina dorsale.- This is how legends are made, uh? -
Lei si sedette sul materasso, guardandolo in preda allo stupore.
- You've seen that? -
- How could I not? -
Sinne non avrebbe mai pensato che Max avesse potuto cogliere quel dettaglio di lei, concentrato dal fondersi con il suo corpo e non di certo su quello che le solcava la schiena.
Quello la stupiva, in senso buono ovviamente.- I catch all of you, even if sometimes i wish I could kill you -
Il campione del mondo portò le mani dietro la nuca e la guardò, vedendola stranita.
La norvegese si infilò le mani tra i capelli, troppo concentrata sul capire cosa le stava succedendo.
Era la sua prima stagione in Formula 1 ed era arrivata lì per affermare di essere la migliore, non per finire nel letto di una delle più grandi giovani promesse di tutti i tempi per poi vedersi quelle confessioni poco prima di una gara.
Stava cercando di lavorarsela per avere la meglio su di lei?
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Heaven- MV1 & CL16
Romance~𝕴𝖙'𝖘 𝖆𝖚𝖙𝖔𝖒𝖆𝖙𝖎𝖈 𝕴𝖙'𝖘 𝖏𝖚𝖘𝖙 𝖜𝖍𝖆𝖙 𝖙𝖍𝖊𝖞 𝖉𝖔 In the end they were rivals, not enemies. 𝕿𝖍𝖊𝖞 𝖘𝖆𝖞, "𝕬𝖑𝖑 𝖌𝖔𝖔𝖉 𝖇𝖔𝖞𝖘 𝖌𝖔 𝖙𝖔 𝖍𝖊𝖆𝖛𝖊𝖓" 𝕭𝖚𝖙 𝖇𝖆𝖉 𝖇𝖔𝖞𝖘 𝖇𝖗𝖎𝖓𝖌 𝖍𝖊𝖆𝖛𝖊𝖓 𝖙𝖔 𝖞𝖔𝖚~