La sveglia appoggiata al comodino segnava le quattro e trenta del mattino e Sinne si rigirava tra le coperte bollenti dell'hotel, come tutto sapesse cosa stava succedendo in quella giornata.
Era il 23 aprile, il decimo anniversario del suo tentativo di rimettere insieme i pezzi di sé stessa, scappando a dodici anni dalla sua cameretta ad Ålesund.
In quella giornata la norvegese aveva preso le cose che le stavano a cuore, le poche cose verso le quali provava ancora qualcosa, e poi aveva preso un treno che l'avrebbe portata alla volta del suo vincente campionato di karting.
Era salita su una carrozza con il biglietto pagato con le vincite delle ultime gare in cui aveva trionfato, vedendo Verstappen e Leclerc approcciarsi alla formula 4 mentre lei, una pilota femmina agguerrita e caparbia, era soffocata dai suoi problemi e da quello da cui doveva scappare.Si alzò e guardò fuori dalla finestra, vedendo l'alba italiana avvicinarsi all'orizzonte a colorare le nuvole che lo ornavano, incupendo la giornata in cui la sua prima Sprint Race avrebbe avuto luogo.
Uscì sul terrazzo della sua suite, senza sentire alcun tipo di freddo nel suo kimono leggero che veniva mosso dalla brezza primaverile della regione.I can run, but I can't hide
From my family lineLe sue braccia erano conserte mentre guardava avanti a sé, con i piccoli ricordi della serata prima che lottavano invece con le memorie che aveva sempre voluto cancellare ma che le avevano dato l'ira, la rabbia e tutto quello che l'aveva resa Sinne Strøm.
I can't forget, I can't forgive you
Vedeva il vento scuotere le chiome verdi degli alberi e si godeva il silenzio delle ore mattiniere, trovandosi a pensare che il rumore era l'unica cosa che voleva in quel momento.
Si vestì velocemente, quasi correndo verso il parcheggio dove la sua Mclaren la aspettava come un regalo spacchettato vicino ad altre automobili.I say they're just the ones who gave me life
But I truly am my parents' childQuando premette sul tasto dell'accensione e il rombo del motore che andava su di giri rimbombò tra le pareti respirò nuovamente, rendendosi conto che aveva bisogno di quello.
Poco dopo era già sulla strada, con il piede che premeva sul pedale che più amava e la freccia rossa che impazziva mentre le strade vuote sembravano avere paura di lei, che guidava rilassata quella bestia, come se fosse una berlina a benzina.
Aveva una potenza da non sottovalutare, esattamente come la sua, ed altrettanti cavalli che producevano un suono soave che coprì i pensieri della donna, facendola finalmente rilassare sul sedile in pelle.Scattered 'cross my family line
I'm so good at telling liesLe marce salivano e le ruote si bloccavano nelle curve, slittando come nei tornanti in alta quota e lei trovava sempre più conforto in quello sfogo, che qualche ora dopo sarebbe diventato un passo importante della stagione con la prima SR nel calendario.
Allungò le dita affusolate verso il tasto dei finestrini ed entrambi si abbassarono, facendo fluttuare la sua chioma corvina al vento, quasi come durante la notte precedente sulla spiaggia.
Sinne era solita guidare tutto il giorno in quella ricorrenza spiacevole, che avrebbe volentieri dimenticato, ma quella volta avrebbe dovuto uscire e farsi vedere, con la paura di lasciare allo scoperto le sue lacerazioni e le sue cicatrici.It's hard to put it into words
Il telefono della donna vibrò, facendola accelerare ancora di più.
Avrebbe rischiato la patente, chissà quanti incidenti, ma si sentiva viva.
Ed era quello di cui necessitava.And wonder what I did to deserve this
Sui suoi lati scorrevano gli alberi, le strade e i semafori rossi a cui lei non prestava nemmeno attenzione.
Non aveva nulla da perdere, i suoi pezzi erano ancora una volta stati persi come in un tornado e lei non aveva più nessuna forza di rimetterli insieme.
Il profumo del mare, quello della mattina emiliana le inondavano le narici mentre aveva ormai oltrepassato Imola, entrando in autostrada e avendo strada libera per centinaia di chilometri.
Continuava a spingere.
Sentiva l'aria nei capelli e lo stridere delle gomme.
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Heaven- MV1 & CL16
Romance~𝕴𝖙'𝖘 𝖆𝖚𝖙𝖔𝖒𝖆𝖙𝖎𝖈 𝕴𝖙'𝖘 𝖏𝖚𝖘𝖙 𝖜𝖍𝖆𝖙 𝖙𝖍𝖊𝖞 𝖉𝖔 In the end they were rivals, not enemies. 𝕿𝖍𝖊𝖞 𝖘𝖆𝖞, "𝕬𝖑𝖑 𝖌𝖔𝖔𝖉 𝖇𝖔𝖞𝖘 𝖌𝖔 𝖙𝖔 𝖍𝖊𝖆𝖛𝖊𝖓" 𝕭𝖚𝖙 𝖇𝖆𝖉 𝖇𝖔𝖞𝖘 𝖇𝖗𝖎𝖓𝖌 𝖍𝖊𝖆𝖛𝖊𝖓 𝖙𝖔 𝖞𝖔𝖚~