ITA/QUALI - 1 -

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Il terzo round della stagione era stato a dir poco deludente per il team di Woking, ma soprattutto per la loro pilota di punta che, dopo aver scritto il suo nome nell'albo delle leggende della Formula 1, era stata coinvolta in un brutto incidente e in un DNF che l'aveva portata a diffidare ancora di più dall'affidabilità della sua monoposto.
Quello che la rincuorava però era che quel weekend lo avrebbe passato nel grande stivale, circondata dal profumo di accoglienza e dal calore dei tifosi.
Aveva passato gran parte della sua adolescenza in Italia, firmando fedeltà al Prema Powerteam e conoscendo persone meravigliose con cui aveva avuto la possibilità di aprirsi e creare un rapporto, pur sempre però limitato dal suo carattere e dalla sua attitudine difficile che tendeva comunque a cedere un po' nel clima mite della penisola.

Il giorno delle qualifiche era arrivato con imminenza, dopo alcune giornate passate ad assaporare i sapori marcati dal tricolore e a camminare nei posti in cui era cresciuta e in cui la sua leggenda si era formata.
Sinne era il grande orgoglio del team italiano, insieme a Charles e agli altri grandi piloti che avevano passato molti dei loro anni sotto l'attento sguardo di René Rosin, e quando caricavano i video su youtube spesso se ne ricordavano, menzionandoli in essi.
Così, il primo pensiero della norvegese, appena arrivata nel paddock dell'autodromo di Imola, fu di fare una bella entrata discreta nei gazebo della Prema e sorprendere le persone che l'avevano cresciuta e che le avevano dato tutti i consigli di cui aveva bisogno.

Quando chiuse gli occhi di Guillaume, il capo tecnico del team di Grisignano di Zocco, sorrise facendo risplendere i suoi occhi chiarissimi sotto la visiera del cappello arancione che portava.

- Putain, who the hell? -

Tolse le mani della pilota dai suoi occhi e si girò, trovandosela davanti nel suo ampio metro e settantacinque con le labbra alzate in un sorriso sgargiante.

- SINNE STRØM -

Lei gli disse di abbassare la voce, in quanto voleva fare una sorpresa ad Angelina e a René che erano occupati nelle imminenti qualifiche per la Feature Race della formula 2, che vedeva Dennis Hauger e Jehan Daruvala come piloti.
Guillaume le diede un pugno amichevole su una spalla per poi abbracciarla e stupirsi dalla massa di muscoli che aveva sviluppato nell'ultimo anno e lei si diresse verso i due coniugi che stavano in punta al successo della Prema.

- René, you're too tired, you need to sleep -

- ma chi diavolo è? -

Si girò confuso e trovò la risata genuina della pilota Mclaren inondargli le orecchie per l'inprecazione ma quando la vide in tutta la sua mole si lasciò andare e la strinse tra le sue braccia, con la moglie che, accanto a lui, si stava commovendo.

- Sei salita sul podio al tuo secondo GP, eh? -

- Angelina, gli dai poco da mangiare. Guarda come è magro, non è più lui! -

La norvegese rise e si guardò attorno, ammirando gli sviluppi che il team aveva fatto dopo la sua vittoria del campionato avvenuta l'anno prima.
Quando il team principal e fondatore della Scuderia italiana si allontanò Angelina si avvicinò alla ragazza e le toccò le braccia.

- Hai dei bicipiti da paura -

Sinne aveva sempre visto quella donna come la figura materna che le era sempre mancata.
Era a lei che aveva chiesto consigli sugli assorbenti, a lei che aveva parlato dei ragazzi che la guardavano e a lei che aveva raccontato delle parti difficili della vita.
Angelina era sempre stata al suo fianco, dove sua madre non era mai stata.
L'aveva sempre supportata, aveva sempre creduto in lei e l'aveva trattata come la foglia che le mancava e che non aveva mai avuto.
Spesso la norvegese era delusa da sé stessa, ma lei non lo era mai stata.
Aveva dubitato del futuro, ma lei non lo aveva mai fatto.
Angelina era quella persona su cui la pilota poteva contare e che conosceva ogni sua piccola ombra e le grandi ragioni per cui aveva costruito quelle maschere di arroganza che la facevano osservare dai suoi colleghi del GP2.

Heaven- MV1 & CL16Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora