1 - Eddie

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«Tu sei Eddie, giusto? Eddie Munson?»

Sbatto le palpebre un paio di volte, giusto per essere certo di non avere un'allucinazione. Ieri sera ho preso una sbronza niente male, ma non ho bevuto così tanto da avere i postumi da sbornia la mattina dopo. Deglutisco a fatica e muovo la testa su e giù come un pupazzo rotto.

«Io sono Chrissy.»

«Lo so» rispondo in automatico.

Sarebbe difficile il contrario. Stiamo pur sempre parlando di Chrissy Cunningham, capo delle cheerleader e reginetta della scuola. La vera domanda è come faccia una delle ragazze più popolari della città a conoscere me. Abbozza un sorriso, mi sembra nervosa, come se avesse paura di rivolgermi la parola. Forse crede anche lei che io sia un satanista convinto solo perché mi piace giocare a Dungeons&Dragons, come circa il sessanta percento delle amebe che frequentano la Hawkins High.

Incrocio le braccia al petto. «Ti serve qualcosa?»

Si morde un labbro e si guarda intorno. Quando si accorge che nessuno fa caso a noi, visto che un grosso pick-up parcheggiato vicino al marciapiede ci nasconde dall'entrata della scuola, i suoi occhi azzurri tornano su di me.

«Mi hanno detto che tu...» inizia, a disagio, ma poi si blocca. Arrossisce.

«Che sono un formidabile ballerino di tiptap? O che sono in grado di evocare le forze oscure con il pensiero?»

Le strappo una risatina. Fare il cretino mi riesce sempre bene. Non so perché mi stia sforzando di mettere a suo agio Chrissy Cunningham: non siamo amici, non abbiamo mai scambiato neanche mezza frase, anche se ci conosciamo di vista dai tempi delle scuole medie.

«Tu puoi procurarmi quello che sto cercando.» Prende un respiro. «Che puoi vendermelo.»

Adesso capisco. Guarda un po', la reginetta della scuola che ha bisogno dell'aiuto dell'outsider per sballarsi. Non la facevo così intraprendente.

Metto su il mio sorriso migliore. «Una nuova cliente. Sono al tuo servizio. Quanto ne...»

«Non qui» m'interrompe spaventata.

«Okay» la tranquillizzo alzando le mani. «Ci vediamo nell'area picnic del parco domani sera alle sette? Lì saremo soli, durante la settimana non c'è mai nessuno.»

Abbassa le spalle, di nuovo calma. Annuisce.

«Allora a domani» la saluto.

«A domani.»

Rimango a osservarla mentre si allontana con un passo quasi saltellante, da cheerleader che non ha la minima preoccupazione al mondo, mentre la coda bionda le ondeggia sulla schiena. Inutile negarlo, Chrissy Cunningham è davvero carina.

***

Sono solo le due di pomeriggio, perciò torno a casa per mangiare un boccone e prendere la chitarra. Per fortuna lo zio è ancora al lavoro, niente domande a cui rispondere su come sono andate le lezioni. Tenta di mostrarsi interessato alla mia vita e apprezzo lo sforzo, non è facile per lui occuparsi di un figlio che gli è capitato per caso, solo perché suo fratello e la moglie hanno avuto un incidente stradale.

Sa perfettamente che detesto andare a scuola e anche quest'anno rischio la bocciatura ed evita di starmi addosso, ha perso le speranze sul fatto che io mi tolga di torno per andare al college, però mi vuole bene.

Io e la mia chitarra ci precipitiamo da Gareth per le prove, non mi piace essere in ritardo. I miei compagni di band sono appena arrivati anche loro al garage. Iniziamo subito, senza perdere tempo, con le cover che stiamo preparando per l'esibizione della prossima settimana.

These Cynical Eyes // SteddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora