20 - Steve

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«Il blu mi sbatte, vero?» chiedo a Robin.

Lei se ne sta tranquilla con i gomiti sul bancone e il mento poggiato sui palmi, come se niente potesse turbarla. Tiene il gilet della divisa aperto, noncurante del regolamento della gelateria.

Robin ruota solo il collo per darmi un'occhiata veloce. «Invece è meglio del verde del Family Music&Video.»

Stiro il tessuto con le mani. «Questa divisa è tutta sgualcita.»

A quel punto si raddrizza e mi fissa con le palpebre socchiuse, sospettosa. «Perché tutto a un tratto sei così preoccupato di come ti sta la divisa?»

Mi guardo intorno, in giro non c'è anima viva. Nessuno nei pressi del chiosco, almeno. Comunque rispondo con un sussurro: «Dovrebbe passare Eddie, tra poco».

È assurdo che io sia preoccupato, mi ha visto conciato così alla festa di Will e ha apprezzato parecchio. Ma era buio, magari ha visto male.

«Gesù. E menomale che non fate i piccioncini. Ormai siete una persona sola, mi fate quasi provare invidia.» Scuote la testa.

«Hai più visto Vickie?» le chiedo. È da un po' che non ne parla.

Lei scrolla le spalle. «La incrocio in giro per la scuola ogni tanto, non so neanche se sa che suono anch'io nella banda.»

«La prossima volta prova a salutarla tu e vedi come reagisce. Cosa può succedere di male?»

«Potrebbe ignorarmi. Il mio povero cuore ne soffrirebbe.»

«Oppure potrebbe ricambiare il saluto e avresti una scusa per avvicinarti» ipotizzo.

«E parlarle?» Robin sbarra gli occhi. «Tu sei pazzo.»

«Hai ragione, in effetti sembrava assurdo anche mentre lo dicevo.»

Robin assume un'espressione seccata. «Mi prendi in giro?»

«Sei tu a istigarmi.»

«Allora dimmi un po', sapientone, tu e Eddie da quanto tempo state insieme?»

«Qualche settimana» rispondo. Nel mio corpo inizia a diffondersi un formicolio. Quando si comporta così, Robin mi terrorizza.

«E non siete ancora andati oltre, vero? Chi sarebbe il cagasotto?» Piazza le mani sui fianchi e mi scocca un sorriso derisorio.

I miei neuroni trovano difficile mettere insieme una risposta sensata, riesco solo a mordermi il labbro e distogliere lo sguardo.

Robin si avvicina e abbassa il tono di voce. «Siete andati oltre?»

«No, certo che no» mormoro, agitato. La vedo sospirare e comincio a irritarmi. «Perché sospiri?»

«Nulla» risponde secca.

«Non credi che ne sia capace?»

Robin sfugge al mio sguardo, ma io lo seguo. «Macché. Vorrei solo che me ne parlassi, quando succederà.»

Sento le guance andarmi a fuoco. «E perché?»

«Perché sono la tua migliore amica, ecco perché.» Mi punta un dito contro il petto. «E da quando stai con Eddie parliamo sempre meno.»

Non è arrabbiata, però percepisco della delusione nel suo tono di voce. Mi sento una schifezza.

«Dici davvero? Io non me n'ero accorto.»

Lei fa spallucce. «Non fraintendere, adoro Eddie e sono contenta che tu abbia trovato una persona eccezionale come lui. Solo che mi mancano le nostre follie.»

These Cynical Eyes // SteddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora