29 - Eddie

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Hopper mi ascolta in silenzio, con le braccia conserte e l'espressione meditabonda, mentre io ripercorro la storia dall'inizio fino all'intuizione che ho avuto qualche ora fa grazie a Steve. O meglio, l'intuizione che ha avuto Steve, anche se ad averlo guidato davvero, lo so fin troppo bene, è la gelosia.

«Quindi, se ho capito bene, il vero colpevole sarebbe il professor Ballard» conclude Hopper passandosi un dito sui baffi.

«Non può essere un caso che il professore in questo periodo abbia lo stesso libro che poco tempo fa è stato regalato a Chrissy. Lui è l'amico misterioso, l'autore della dedica. Di conseguenza è anche l'autore delle pagine che incriminano Eddie» sintetizza Steve in tono pratico.

«In effetti, l'esame grafologico ha confermato una sostanziale incompatibilità tra i fogli e il diario, mentre c'è una congruenza dell'ottanta percento tra la grafia delle pagine e quella trovata sul libro di Mountaigne

«Montaigne» lo correggo automaticamente. A forza di cercare video sul tema su Youtube, almeno una cosa l'ho imparata.

«Montaigne» ripete Hopper facendomi il verso. «Fin qui, fila tutto liscio. C'è solo un piccolo problema.»

«Andiamo, Hop» sbotta Steve esasperato. «Non può che essere stato lui. Non dirmi che anche tu sei accecato dalla stupida adorazione collettiva per il faccino angelico e i capelli assurdamente perfetti.»

La situazione è talmente surreale che mi viene da ridere, però mi trattengo. Faccio un passo verso Steve, anche lui in piedi accanto a me, e poggio discretamente una mano sulla sua schiena.

«Di bei visini e acconciature per capelli non me ne faccio nulla» ribatte Hopper alzando un sopracciglio. «Però fatico a tirare le somme di questa storia, visto che Ballard è stato trovato morto.»

Mi convinco di non aver sentito bene. Forse sto avendo un'allucinazione. L'espressione sul viso di Steve, però, mi conferma che non sto impazzendo.

«Lo hanno soffocato con un cuscino mentre dormiva. Stamattina non si è presentato a lezione, perciò la segretaria scolastica lo ha chiamato più e più volte. Visto che non rispondeva, ha avuto la premura di mandare qualcuno a casa sua per controllare se stesse bene. A quanto pare era in quelle condizioni dall'alba.»

«Non ha senso» mormoro. «Non ha assolutamente senso.»

Adesso è Steve a prendermi per mano. Non ho bisogno di guardarlo per sapere che anche lui è basito quanto me. Sappiamo che il nuovo amico ha ucciso Chrissy e sta tentando di incastrare me, qualcuno che è legato non solo a lei, ma anche a Jason Carver e al prof. Ballard.

Ma siamo di nuovo al punto di partenza.

«Posso tornare in libertà?» domando di punto in bianco.

Hopper sospira. «In teoria sì. L'esame grafologico è la prova che qualcuno sta tentando di incastrarti, non ho ragione di tenerti in stato di fermo. Però mi piacerebbe che considerassi l'opzione di restartene qui ancora un po'.»

«Sarò anche un nerd abituato a non vedere per giorni la luce del sole, ma sono stufo marcio di starmene qui.»

«Tenta di ragionare. Il colpevole è ancora a piede libero e non si fermerà finché non ti avrà messo le mani addosso. Non c'è luogo in cui tu sia più al sicuro. Senza contare il resto di Hawkins, sono tutti in preda all'isteria collettiva.»

Alle parole di Hopper, la stretta di Steve si fa più decisa.

«Eddie, ti prego.»

La sua è una supplica. Un riflesso di tutta la preoccupazione che prova nei miei confronti da settimane. Mi devasta sapere che gli sto causando così tanto male, come mi hanno logorato i sensi di colpa per la consapevolezza che Steve ha mollato il lavoro e la sua vita per occuparsi a tempo pieno di me. Non possiamo andare avanti così.

These Cynical Eyes // SteddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora