6 - Steve

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«Steve, Dustin, venite subito qui!»

Queste otto ore di turno mi hanno sfiancato, la noia uccide più facilmente della fatica. L'unica cosa che vorrei fare ora è una doccia ma, quando tua madre ti chiama urlando non puoi ignorarla, se ci tieni alla pelle.

Scendo di corsa le scale senza neanche togliere il gilet del negozio, Dustin è già accanto a mia madre. Fissano entrambi la tv con espressioni scioccate, così mi concentro anch'io per capire che diavolo sia successo.

«...ritrovata senza vita una studentessa della Hawkins High. Il nome non è stato ancora rivelato alla stampa, ma il dipartimento di polizia sta già investigando su quello che ha tutta l'aria di essere un omicidio...»

Porca puttana. Penso subito a Robin, però non può essere lei, era con me fino a dieci minuti fa.

Do un'occhiata circospetta a Dustin: il suo volto è una maschera di puro terrore.

«Di chi si tratterà?» si chiede mia madre. «Povera ragazza...» Scuote la testa.

Dustin mi restituisce solo ora lo sguardo, ha un'espressione davvero sconvolta. So cosa sta pensando: e se fosse qualcuna delle sue amiche?

Leggo nei suoi occhi una domanda silenziosa, annuisco senza nemmeno pensarci. Ci spostiamo in camera sua, salendo le scale a due a due.

«Dobbiamo andare da Undici» dice Dustin, categorico.

«Non credi davvero che... Insomma, Undici sta bene, è fuori città con Max, no? La ragazza è stata trovata in città, la giornalista era nella radura dietro il parcheggio delle roulotte. Non può trattarsi né di lei né di Max» cerco di rassicurarlo.

«Può darsi, oppure sono tornate prima e... Non lo so, ma di sicuro Hopper saprà qualcosa. Tu fai quello che vuoi, io vado a casa loro.» Dustin mi supera per uscire dalla camera.

«Aspetta» lo seguo in corridoio. «Ti accompagno, ma credo sia meglio andare direttamente alla stazione di polizia. Hop sarà pieno di lavoro, dubito che sia a casa.»

E tanti cari saluti alla doccia. In auto ci accompagna un'atmosfera cupa e soffocante, Dustin è stranamente silenzioso e non la smette di sbattere il piede destro a terra. Lo fa quando è nervoso, però così innervosisce anche me.

«Sta' calmo. Vedrai che non è successo niente alle tue amiche.»

Lui sospira ma non parla.

«Dus, fidati di me. Undici è una tosta, Max anche di più. Lo sai anche tu in che casino si sono trovate entrambe, con quelle famiglie di merda che avevano. Ne sono uscite bene e ora sono più forti di prima.»

Ora annuisce con un po' di convinzione. «Undici è un'eroina.»

«Già. Quando Hop l'ha trovata in quel bosco era bella incasinata, eppure se la sta cavando benissimo. Ha trovato degli amici leali e una nuova famiglia che la adora» provo a distrarlo, ma lo penso davvero. Nessun altro se la sarebbe cavata bene quanto lei, visto lo schifo da cui proveniva. Non capirò mai come si possa essere violenti con i propri figli. Se non ci fosse stato Hop, non ho idea di come sarebbe potuta finire quella ragazzina.

Dustin resta in silenzio per il resto del viaggio, leggermente più tranquillo ma sempre sull'attenti.  Ha passato tutto il tempo a digitare qualcosa sul suo telefono, immagino stesse comunicando con i suoi amici. Appena fermo il veicolo, corre giù e sfreccia nella stazione di polizia. Affretto il passo per seguirlo. Nell'edificio c'è un via vai rumoroso e scomposto, è così caotico che non riesco più a individuare Dustin, però adocchio Mike e Will in un angolo ed ecco che appare mio fratello.

Li raggiungo in un attimo. Stanno parlando in modo svelto e agitato, tutto ciò che capisco si limita a "ragazze" e "viaggio".

«Ehi» li saluto. «Avete sentito Undi e Max? Stanno bene?»

These Cynical Eyes // SteddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora