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Hai un posto nel mio cuore
che nessun altro potrebbe mai avere.
Francis Scott Fitzgerald.


𝒫resi un plaid dall'armadio e tornai in soggiorno, sedendomi poco dopo sul divano, proprio di fronte la signora Şirin.

Fuori aveva cominciato a piovere, per cui, mi era sembrata una buona idea quella di restare a casa con lei e passare del tempo insieme, conoscendoci meglio.

«Amy...» mi richiamò ad un tratto, catturando la mia attenzione, «Io...Ci ho riflettuto a lungo e ho deciso parlarti di quello che è successo nella nostra famiglia» mi disse poi, accennando un debole sorriso, ne fui davvero sorpresa, non me lo aspettavo.

«Ne sei sicura? Non voglio tu ti senta obbligata...» le risposi, scuotendo il capo, contrariata, lei però accennò un sorriso, «Sei parte della famiglia, devi saperlo...» replicò.

Parte della famiglia.

Quella frase mi sciolse il cuore.

Mi alzai e, dopo aver preso il plaid la raggiunsi nel divano di fronte, sedendomi al suo fianco.

Ero terribilmente curiosa di sapere cosa fosse successo, per cui, se davvero ne era sicura, l'avrei ascoltata, dando finalmente una risposta alle mille domande che mi ronzavano nella mente.

«La nostra era una famiglia normale, come tante...» esordì, accennando un sorriso, «Can e suo padre avevano un rapporto bellissimo. Avevano entrambi la passione per la fotografia, avevano anche deciso di aprire uno studio e lavorare insieme...» continuò, voltandosi verso di me, io annuì, ascoltandola in silenzio, «Stavano lì quasi tutto il giorno, dovevo addirittura chiamarli per dirgli che era ora di cena!» disse ancora, divertita, quasi sorrisi.

«Il weekend poi lo passavano sempre insieme, facevano delle escursioni, delle gite in montagna o al lago... Loro due da soli e le loro macchine fotografiche...» aggiunse, facendomi sorridere.

Riuscì quasi ad immaginare la scena.

Doveva essere stato un periodo spensierato e felice per Can.

«Poi però, un giorno, cambiò tutto...» affermò, la guardai in silenzio, aggrottando la fronte, con preoccupazione, «Esattamente una settimana prima del nostro anniversario, Can scoprì che lui aveva un'altra donna....» continuò.

Il mio cuore sembrò spezzarsi in mille pezzi a quelle parole.

«Non era previsto che andasse allo studio così tardi. Mio marito non se lo sarebbe mai immaginato, saranno state le dieci passate, Can doveva ritirare delle cose, non ricordo esattamente» disse scuotendo il capo, «Arrivò lì, e vide tutto...» continuò poi, con lo sguardo nel vuoto, aggrottai la fronte, quasi con le lacrime agli occhi, «Al momento non fece nulla, salì in auto e tornò a casa da me, raccontandomi tutto...» disse infine.

Dio, chissà come si era sentito in quel momento...

Con quale forza era tornato a casa da sua madre e, guardandola negli occhi, le aveva raccontato quello che aveva visto?

Questa cosa doveva averlo distrutto...

«Mi dispiace così tanto...» mormorai, lei accennò un sorriso e prese la mia mano, «Immagini quanto sia stato difficile per lui dirmi una cosa del genere?» mi domandò, fissandomi, scossi il capo, incredula, ormai con le lacrime agli occhi, «Cercava di tenere duro e non crollare, ma il suo sguardo era così... così cupo, ma gelido al tempo stesso... Non lo avevo mai visto in quel modo prima di allora...I suoi occhi sembravano andare a fuoco dalla rabbia» mi disse ancora, «Era sconvolto...» mormorai, lei annuì, «Si... Gli era crollato il mondo addosso...» concordò, asciugai le lacrime cercando di farmi forza, qualora ci riuscissi.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora