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𝐂𝐚𝐧;

Quando si trova l'amore,
lo si accetta.

𝔏a sveglia sul mio comodino cominciò a suonare costringendomi ad aprire gli occhi, svegliandomi così dal profondo stato di sonno in cui mi trovavo.

Con un lamento allungai il braccio e la zittì.

Erano mesi che non dormivo così bene.
Mi ero finalmente sentito tranquillo, in pace con me stesso.
Al sicuro.

Mi strofinai gli occhi e mi voltai, accennando un sorriso non appena vidi Amy al mio fianco.
Dormiva ancora, aveva l'aria serena, felice oserei dire.

Mi chinai e le baciai i capelli, facendo attenzione a non svegliarla.

Avrei potuto osservarla per ore, beandomi della sua bellezza.

Rassegnato mi alzai, ma mi voltai di nuovo, osservandola un'ultima volta.  Raggiunsi poi il bagno e socchiusi la porta alle mie spalle. Raggiunsi il lavandino ed aprì l'acqua, sciacquandomi il viso, prendendo un respiro profondo.

Ero come in un turbinio di emozioni.
Fin troppo contrastanti tra di loro.

Avevo il cuore a pezzi per via di mio padre.
Rivederlo aveva portato a galla sentimenti che stavo cercando di accantonare da tempo.

Un tempo che sembrava infinito in realtà.

Stavo lottando contro me stesso affinchè non tornassi quello di prima ma era molto difficile, il risentimento che provavo era talmente forte che quasi mi sembrava di farmi perdere la ragione.

Se ero riuscito a non impazzire, era solo grazie ad Amy.
Dio, lei era la cura ad ogni mio male.

Mi era stata accanto nei momenti peggiori, non si era lasciata scalfire dal mio pessimo carattere, anzi, le aveva dato la forza per lottare e starmi accanto, nonostante tutto.

Era caparbia, testarda e sapeva quello che voleva.
Probabilmente era anche per questo che avevo perso la testa per lei. L'idea di rinunciare a me, non l'aveva sfiorata nemmeno per un istante.

Dove avrei mai trovato un'altra come lei?

Era unica, sotto ogni punto di vista, e, che ci credessi o no, non immaginavo più la mia vita senza di lei. Non avrebbe nemmeno avuto senso.

«Can?» mi richiamò, aprendo la porta del bagno, mi voltai e le sorrisi, «Buongiorno...» mormorai, andandole incontro, lei sorrise e mi abbracciò, alzandosi un po' sulle punte, la strinsi a me ed ispirai a pieni polmoni il suo profumo.

La amavo con tutto me stesso.
La guardavo e sentivo il mio cuore battere all'impazzata.

«Stai bene?» mi chiese, poggiandomi una mano sul viso, fissandomi con particolare attenzione, annuì, «Sto bene» confermai, anche se non era del tutto vero.

Ma si era preoccupata abbastanza, non volevo darle ulteriori pensieri.

«Io vado al locale per qualche ora, devo sbrigare alcune cose, perché tu non torni a letto? E' ancora presto...» le dissi, lei annuì mentre mi stringeva ulteriormente le braccia intorno alla vita, poggiando la testa sul mio petto, sorrisi e le baciai i capelli, «Stai bene?» le chiesi, con un velo di preoccupazione, «Sto bene» confermò, «Mi sono solo preoccupata per te» disse poi.

Mi dispiaceva da morire averla fatta preoccupare.
Se avessi potuto, avrei evitato di darle tutti questi pensieri.

Avrei solo voluto che fosse felice.

Felice come meritava.

«Scusami...» mormorai, prendendo poi un respiro profondo, lei alzò il viso, incontrando il mio sguardo, «Per cosa?» chiese, «Per tutto» le risposi, guardandola di rimando, osservando i suoi bellissimi occhi scuri, carichi di emozione, sorrise e poggiò le mani sul mio viso, «D'ora in poi, non si scappa più, ok? Affronteremo le cose insieme!» mi disse, seriamente, annuì, «Sono d'accordo» concordai, lei sorrise e mi abbracciò, prendendo un respiro profondo.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora