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Solo l'amore è in grado
di risolvere i problemi.
Qualsiasi essi siano.

𝑀i sentivo terribilmente nervosa.

Non sapevo come dire a Can del mio nuovo lavoro, soprattutto adesso che aveva di nuovo litigato con il padre ed era furioso per via di quello che aveva fatto Will.

Avevo una paura folle che potesse scattare e dare di matto.

«Ecco, io...» esordì, «Ho un colloquio di lavoro questa mattina..» gli dissi, fissandolo, con il cuore che batteva forte, lui aggrottò immediatamente la fronte, confuso, «Un...Colloquio? Ma non hai già un lavoro?» mi chiese poi, allontanandosi da me, «Si, ma ottenere questo lavoro, presso la Reading Deluxe è... è come un sogno che si avvera per me!» gli dissi, accennando un sorriso, lui però scosse il capo e si allontanò ancora.

Lo fissai in silenzio, preoccupata.

«Io non.... non capisco...» mormorò, scuotendo il capo, «Se avevi già un lavoro, perché ne hai cercato un altro?» mi chiese poi, «Non l'ho cercato, è capitato» chiarì alzando le mani per aria, «Emma lavora lì da anni e quando ha saputo che cercavano una persona nuova, non ha potuto non fare il mio nome visto la mia passione per la lettura e la scrittura...» gli risposi, sostenendo il suo sguardo, Can però rimase in silenzio, con lo sguardo confuso e serio.

Era forse contrariato?

«Quindi è stata Emma....» commentò poi, con evidente fastidio, «E' forse un problema che io vada a fare il colloquio?» gli chiesi, confusa, «No, assolutamente no. Semplicemente non... non capisco perché cercare altrove quando ne avevi già uno!» continuò ancora, alzando le mani, apparentemente contrariato.

Proprio come pensavo...

«Si, ma... il lavoro al locale per me era una cosa momentanea, non è di certo il lavoro della mia vita...» obiettai, scuotendo il capo, «E come potevo saperlo?» mi chiese prontamente, «Te ne avrei parlato! Cosa credi che avrei smesso di venire al locale senza dirti nulla?» chiesi di rimando, «Non lo so cosa credo in questo momento...» confessò, fissandomi, aggrottai la fronte perplessa.

Presi un respiro profondo cercando non farmi sopraffare.

«Posso sapere qual è il vero problema?» gli chiesi.

Era contrariato, solo non capivo il motivo.

«Il problema è che te ne vai! Te ne vai e non mi hai nemmeno avvertito! Non mi hai detto che avevi questa intenzione!» sbottò, spalancando le braccia, fissandomi, «Io lo sto scoprendo solo adesso!» aggiunse, arrabbiato.

Ed ecco svelato il motivo. E purtroppo, aveva ragione...

«Can, non te l'ho detto perché non c'era nulla di certo fino a questo momento!» gli risposi, pacatamente, «Come potevo dirtelo se non era nemmeno sicuro? Che senso avrebbe avuto?» chiesi poi, lui scosse il capo, sospirando pesantemente.

Non potevo crederci.

Un altro problema.

«Dovevi dirmelo comunque...» replicò, «Dovevi dirmelo che volevi cambiare lavoro e fare altro! Avremmo dovuto discutere della cosa insieme...» continuò, «Io avevo dei progetti per noi, credevo di poterti dare una mansione diversa al locale, qualcosa che contasse di più....» disse infine, sorprendendomi.

Questo proprio non me lo aspettavo.

Stava davvero pensando ad un futuro insieme...

«Tu sai però che non ti sto lasciando...» mormorai, «Sto solo cambiando lavoro» chiarì, «Solo cambiando lavoro?» chiese lui, voltandosi, «Non sarai più lì con me. Non saremo più insieme...» replicò poi, «Lo so questo, e sai quanto mi sia piaciuto lavorare insieme, ma questo lavoro è... è tutto per me!» affermai, fissandolo, «Più importante di me evidentemente» disse lui, con lo sguardo nel vuoto, «Questo non me lo merito...» dissi ancora, «Io me lo merito? Merito di essere lasciato così? Merito di non aver avuto una spiegazione? Un preavviso?» domandò di rimando, aggrottando la fronte.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora