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«𝒫oi dovrò chiamare il deejay, ma per quello ho già chiesto aiuto a Will, dice che conosce dei ragazzi, per cui non dovrebbe essere un problema. Tu cosa ne pensi? Manca qualcosa secondo te?» mi chiese Emma, alzando lo sguardo verso di me.

«Parlavi con me?» le chiesi di rimando, distrattamente, aggrottando la fronte, «Ma dove hai la testa?» mi chiese, spalancando le braccia, sorrisi e mi morsi immediatamente il labbro.

Ah, se solo avesse saputo...

«Sei altrove oggi, che cosa ti succede Amy?» mi chiese ancora, inclinando il capo, fissandomi ancora, studiando la mia espressione, «Nulla. Sono solo stanca...» mentì, scrollando le spalle, mentre continuavo a pulire il bancone, «No, c'è qualcosa. Sei altrove con la mente...» replicò lei, assottigliando lo sguardo, «Te l'ho detto. Non ho nulla, sono solo stanca...» le risposi, cercando di essere il più credibile possibile, cosicché non insistette, «Ok...» mormorò lei, seppur non convinta.

«Allora cosa ne pensi del programma per la festa di Scott? Credi manchi qualcosa?» chiese, «No. Credo sia tutto perfetto!» le risposi scrollando le spalle, accennando un sorriso, lei mi sorrise di rimando e batté le mani entusiasta, «Sarà una festa stupenda!» affermò poi.

Non sapevo come dirle di Can.

Non sapevo nemmeno se avrei dovuto dirglielo.
Magari lo avrei tenuto per me ancora per un po'...

Dopo tutto quello che mi aveva detto su di lui, temevo potesse esserne contraria... Sapevo che si preoccupava per me, Emma era sempre stata molto protettiva nei miei confronti, per cui, dirle che ci eravamo baciati mi metteva un'ansia incredibile, ma al tempo stesso sapevo di non poterglielo tenere nascosto.

Dovevo trovare il coraggio di dirglielo.

Volevo che lo sapesse da me, ero pur sempre la sua migliore amica, non vi erano segreti tra di noi.

Alle dieci e mezza il pub era pieno zeppo di clienti.

Mi sembrava quasi di impazzire, non sapevo più da che parte destreggiarmi. Fortunatamente Scott era arrivato in nostro aiuto e, insieme a Emma ci stava dando una mano.

«Sapevo che ti avrei rivista...» affermò una voce alle mie spalle, aggrottai la fronte e mi voltai incuriosita, ritrovandomi davanti il ragazzo dell'altra sera, quello che mi aveva chiesto il numero.

«Tu? Di nuovo?» gli chiesi, accennando un sorriso, inclinando il capo, «Vengo qui molto spesso...Da prima che ti incontrassi» mi rispose, scrollando le spalle, «Deduco quindi ti piaccia molto questo locale...» commentai, fissandolo, quasi divertita, «Oh sì abbastanza» confermò, annuendo, «Comunque lo sapevi perché sono stata io stessa a dirti che lavoravo qui» gli dissi, inclinando il capo, «Fregato...» mormorò il ragazzo, divertito, «Ad ogni modo... Vorrei poter stare qui a chiacchierare ma come vedi, il locale è pieno ed io ho un gran da fare!» affermai, alzando le mani, facendo un passo indietro.

«La tua risposta è sempre negativa?» mi chiese, imperterrito afferrandomi il braccio, sospirai e mi voltai, eliminando subito quel contatto, del tutto inopportuno, «Si, lo è...» confermai, mentre indietreggiavo, «Proprio sicura?» chiese lui, «Sicura!» confermai, camminando ancora all'indietro, finché non mi scontrai con qualcuno.

Ah, la mia solita fortuna.

Mi voltai di scatto, alzando le mani, «Mi dispiace terribilmente!» affermai, mortificata, «E' proprio vero che tu non guardi mai quando cammini!» affermò Can, scuotendo il capo contrariato, «Sei tu...» mormorai alzando gli occhi.

E chi sennò?

«Ma non ti avevo detto di starle lontano?» chiese poi, al ragazzo alle mie spalle, «Stavamo solo parlando...» chiarì, alzando le mani con fare innocente, «Non è quello che ho visto poco fa» replicò Can, tornando con lo sguardo rivolto al ragazzo, che rise, «Mi ha detto che non ha un ragazzo, per cui, perché ti immischi?» gli chiese poi.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora