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𝓘l mio cuore batteva talmente forte contro la gabbia toracica che ero quasi sicura potesse essere percepito distintamente da chi mi stava di fronte.

Ovvero, Can.

«Perché lo hai fatto?» mi chiese, in un sussurro, tenendo il viso ad un palmo dal mio, poggiando poi le sue grandi mani sul mio viso, cingendolo delicatamente.

Si, perché lo avevo fatto?

Perché volevo che fosse mio, di nuovo.
Era finzione? Probabilmente no, non più. Ma in cuor mio sapevo che forse non lo era mai stato...

Non era previsto che mi sconvolgesse la vita.
Non era previsto che perdessi la testa in questo modo.
Ma in fondo, le cose belle non sono mai previste.

«Non lo so, io credevo...» mormorai confusa, scuotendo il capo, lui poggiò una mano sul mio viso e mi costrinse a guardarlo, «Cosa credevi?» mi chiese, fissandomi con i suoi bellissimi occhi scuri.

Non era affatto arrabbiato, anzi, sembrava piacevolmente sorpreso, forse anche stupito da quel gesto così inaspettato...

«Scott è qui!» esclamò Emma, sventolando le braccia per aria, richiamando l'attenzione di tutti, mi allontanai da Can, prendendo un respiro profondo, cercando, per quanto possibile, di riprendere la lucidità persa.

Ero come in un turbinio di emozioni, contrastanti e confuse tra di loro. Ma di una cosa ero certa, avevo baciato Can e non me ne pentivo affatto.

Era stata una decisione presa d'istinto sì, ma lo avrei rifatto.

«Emma?» la chiamò Scott, una volta entrato, guardandosi intorno con sospetto, chiedendosi probabilmente il perché delle luci soffuse e di quello strano silenzio, «Ci sei?» chiese di nuovo, addentrandosi nel locale, «Buon compleanno!» urlammo tutti in coro, «Oh mio dio... voi... voi siete pazzi!» affermò Scott, ridendo, incredulo e felice al tempo stesso, «Buon compleanno amore mio» gli disse Emma, andandogli incontro, per poi abbracciarlo calorosamente, «E' opera tua vero?» le chiese lui, stringendola a sé, «Si.... Forse...» mormorò lei, trattenendo un sorriso, lui scosse il capo e la baciò.

La sorpresa era più che riuscita e quasi mi emozionai nel vedere Scott così felice.
Emma aveva avuto davvero una splendida idea.

«Buon compleanno!» gli dissi, spalancando le braccia, andandogli incontro, «Grazie Amy!» rispose lui, per poi abbracciarmi dolcemente, sorrisi, «Sono felice che tu sia qui...» mi disse poi, fissandomi, «Anche io sono felice di essere qui Scott! Non vorrei essere da nessun'altra parte...» gli risposi, sorridendogli di nuovo.

Ed era vero.

Quella adesso era casa mia.
Quelle erano le persone con cui volevo stare.
Erano le persone che amavo.

«Hei! Buon compleanno!» esclamò Can, avvicinandosi, abbracciando poi il suo amico, «Ti ringrazio Can!» gli rispose Scott, con un sorriso, dandogli poi una pacca sulla spalla, «Signora Şirin! Non ci credo che è davvero qui!» disse poi, non appena vide la donna al mio fianco, «Non potevo mancare alla tua festa di compleanno! Tanti auguri Scott!» disse lei, prima di abbracciarlo calorosamente, «La ringrazio! Sono così felice di vederla!» rispose lui mentre la stringeva a sé.

Non potei non sorridere nel vedere quella scena, si volevano davvero bene.

Spostai lo sguardo e vidi Can sorridere.

La disposizione della sala era stata momentaneamente cambiata, Emma chiesto a Can di cambiare alcune cose e lui aveva accettato senza battere ciglio. Erano atteggiamenti come questo che mi facevano capire chi fosse davvero, c'era sempre per le persone che amava, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vedere i suoi amici felici, e questo, mi diede la conferma che il suo essere scontroso era pura finzione.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora