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Ci sei sempre stato
solo tu.


𝓐prì gli occhi lentamente, mettendo a fuoco ciò che mi si presentava davanti, mentre i raggi del sole entravano tenui illuminando parte della camera da letto.

Cercai di stirare le gambe tra le lenzuola azzurre ma qualcosa me lo impedì, aggrottai la fronte e mi voltai, trovando Can al mio fianco, ancora addormentato.

Mi beai di quella vista.

Il suo viso era così sereno, privo di insicurezze, paure.
Avrei voluto vederlo così molto più spesso...

Mi chinai e gli lasciai un casto bacio sulla guancia, ma, quando mi allontanai, lui mi tirò a sé prepotentemente, afferrandomi il polso, caddi così di nuovo sul materasso, al suo fianco.

«Dove credi di andare?» mi domandò, con voce rauca, impastata dal sonno, mentre mi stringeva tra le sue braccia, «Volevo solo fare una doccia...» gli risposi, voltando il viso verso di lui, trovando il suo sguardo su di me, «Grazie per avermi fatto rimanere...» mormorò, sorrisi, «Sai.... Non è stato poi così male dormire con te...» scherzai, facendolo sorridere, «Possiamo dormire insieme ogni volta che vogliamo...» mi disse, ed il mio cuore sussultò, mi voltai e gli lasciai un bacio sulle labbra, «A me va più che bene!» affermai prima di alzarmi.

Fosse stato per me, avrei dormito con lui tutte le notti.

Sentire le sue braccia possenti, intorno alle mie, era una delle sensazioni più belle che avessi mai provato.
Nonostante tutto, mi faceva sentire al sicuro.

«Cosa penserà tua madre del fatto che non siamo rientrati?» gli chiesi, mentre prendevo dei vestiti puliti dall'armadio, lui sospirò, «Non lo so...» mormorò, scocciato, mentre poi si passava una mano tra i capelli, «Beh, dovrai dirle qualcosa, non puoi lasciarla così in sospeso, non è corretto...» replicai, voltandomi verso di lui, il quale nel frattempo si era alzato, «Andrò a casa e le dirò che siamo rimasti qui con Emma e Scott...» mi rispose, scrollando le spalle, «Okay...» mormorai annuendo, lui mi si avvicinò e poggiò le mani sul mio viso, «Non devi preoccuparti per lei» mi disse poi, «E' solo che... Lei andrà via oggi e noi ieri non siamo nemmeno rientrati...» replicai, dispiaciuta, «Rimedieremo oggi, ok? Pranzeremo a casa mia così da stare tutti insieme!» mi rispose, accennando un sorriso, «Si, ottima idea» concordai.

Volevo che la signora Şirin passasse il suo ultimo giorno insieme a Can, prima di tornare ad Istanbul.
Non sapeva quando lo avrebbe rivisto, per cui, credevo fosse importante stare insieme.

Aprì l'acqua della doccia e, mentre aspettavo che diventasse calda, sistemai i vestiti puliti sul mobile di fianco la doccia, prendendo poi anche il beauty-case.

«Ma non sarebbe meglio se la facessimo insieme?» mi domandò Can, entrando nel bagno, avvicinandomisi, spostandomi poi i capelli dalla spalla, sorrisi e scossi leggermente il capo, «Can...» lo richiamai, lottando contro me stessa, cercando di non cedere alla tentazione, «Mh?» mormorò mentre le sue mani si infilavano dentro il pigiama, accarezzando la mia pelle già bollente, «Ti voglio così tanto...» mormorò di nuovo, chiusi gli occhi prendendo un respiro profondo, mi voltai e infilai una mano tra i suoi capelli, spingendolo verso di me per poi baciarlo, trovando così una valvola di sfogo al mio cuore già irrefrenabile.

Con facilità mi sollevo da terra facendomi sedere sul mobile del bagno, si inserì tra le mie gambe e infilò le mani tra i miei capelli, baciandomi ancora e ancora, togliendomi completamente il respiro.

Non ne avevamo mai abbastanza l'uno dell'altro.

Con una mano aprì i bottoni della mia camicetta in seta, lasciandola poi cadere a terra, tornò con prepotenza su di me, baciandomi le labbra, la mascella, scendendo fino al collo, baciandomi poi anche la spalla, ormai scoperta, chiusi gli occhi e mi abbandonai completamente a lui, tenendo ancora una mano tra i suoi capelli.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora