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Mi basti tu
per essere felice.

𝓘l mio turno al locale era già giunto al termine.

Indossai il cappotto, presi la borsa e chiusi la porta dello stanzino alle mie spalle.

Quello che era successo tra me e Can mi aveva scombussolata parecchio ma ero felice di aver avuto quella conversazione con lui, avevo finalmente messo in chiaro i miei sentimenti per lui e, nonostante il suo silenzio, sapevo che per lui era lo stesso più o meno.

Non potevo pretendere nulla, non ancora almeno, in cuor mio sapevo che non fosse pronto per una relazione, o un qualcosa del genere, per cui, per il momento mi andava bene così.

Avremmo fatto le cose con calma, vivendoci giorno dopo giorno.

«Amy...» mi sentì chiamare, non appena uscì dal pub, mettendo il cappuccio sulla testa, per via della pioggia, mi voltai, trovando Will alle mie spalle, «Stavo andando via...» gli dissi, freddamente, «Solo cinque minuti...» mi supplicò, mi voltai, osservando Can dalla vetrata, stava ancora chiacchierando con Scott, per cui avrei dato a Will cinque minuti del mio tempo.

Non ero una persona cattiva, davo sempre una seconda possibilità, anche se non avevo ancora scordato la volta in cui era andato da Can ed aveva fatto la spia.

«Io non ho nulla da dirti però» affermai immediatamente, lui annuì, «Parlerò io» mi rispose, facendo un passo avanti, sospirai ed incrociai le braccia al petto, «Non dovevo trattarti in quel modo quella sera, sono terribilmente pentito...» disse lui, con lo sguardo cupo, «Non avevo il diritto di dirti quelle cose...» aggiunse, io annuì, «Esatto, non lo avevi!» confermai.

«Sono davvero dispiaciuto... Vorrei che mi perdonassi!» disse, avvicinandosi ancora, «Perdonarti? Mi sembra difficile... Questa però è già la seconda volta che capita una del cose del genere...» replicai, fissandolo, «Lo so...» affermò, afflitto, con lo sguardo basso.

Sembrava davvero dispiaciuto, ero quasi tentata di perdonarlo e dimenticare quella faccenda una volta per tutte.

Soprattutto per togliermelo dai piedi e non avere più nulla a che fare con lui.

«Credevo di proteggerti...» mormorò, scrollando le spalle, «Da che  cosa?» gli chiesi, confusa, «Da lui» mi rispose, sostenendo il mio sguardo, sorrisi e scossi il capo.

Questa era davvero una sciocchezza.

«Proteggermi da Can? Sul serio?» gli chiesi, divertita e confusa al tempo stesso, «Amy, lui non è la persona adatta a te» affermò, scuotendo il capo, «Tu si ovviamente» asserì, accennando un sorriso, lui sospirò, «Perché non dovrebbe esserlo?» gli chiesi, aggrottando la fronte, molto contrariata.

«Perché cerchi stabilità! Perché cerchi qualcuno che ci sia sempre per te! Qualcuno che non ti deluda!» affermò lui, spalancando le braccia, lo fissai in silenzio, turbata da queste parole, «Credi davvero sia la persona giusta?» mi chiese poi, «E' la persona giusta per me...» mormorai, scuotendo la testa.

Cercavo di non farmi sopraffare dalle sue parole ma queste mi avevano già ferito. Forse una parte di me sapeva che le cose stavano realmente così.

«Lo so, cerco solo di proteggerti» mi rispose Will, «Questo lo hai già detto» affermai, scocciata, «Tu sei troppo per lui...» mormorò, sostenendo il mio sguardo, «Non lo conosci quanto me evidentemente» risposi, «Probabilmente hai ragione. Probabilmente avete vissuto delle situazioni a me sconosciute, ma, il Can che conosco io odia l'amore, odia dipendere da qualcuno» affermò lui, sbattendomi in faccia la dura realtà.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora