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Poi è arrivato lui
e non so cosa sia successo,
so solo, che mi ha stravolto la vita.

«𝓒osa fai?» mi chiese Can, affacciandosi dalla porta del bagno.

Alzai il viso e lo fissai dallo specchio, beandomi, come sempre, della sua bellezza.

Chissà se mi sarei stancata un giorno. Probabilmente no...

«Nulla, stavo giusto andando a fare una doccia...» gli risposi, prima di sfilarmi la felpa, restando con la maglia a maniche corte, lui sì poggiò con la spalla allo stipite della porta ed aggrottò la fronte.

Sembrava già contrariato e mi venne quasi da ridere.

«Senza di me?» chiese poi, trattenni un sorriso a quella domanda, ma chinai il viso cosicché non mi vedesse, «Già...» mormorai, «Non è molto carino...» replicò, scuotendo il capo, contrariato, sorrisi e mi voltai verso di lui, poggiandomi con la schiena al mobile dietro di me, sostenendo il suo sguardo.

Cercando di non cedere e non ridere.

«Scusa ma, chi dice che dobbiamo farla insieme per forza?» gli chiesi, «Io» asserì ovvio, scrollando leggermente le spalle, quasi sorrisi, «Capisco, ma, ciò che è ovvio per te, può non esserlo per me...» mormorai, lui sorrise e mi si avvicinò, sovrastandomi con la sua altezza.

Mi sentì così piccola, lì davanti a lui.

«Vuoi davvero farmi credere di non volerla fare insieme a me?» chiese, divertito, fissandomi dritto negli occhi, annuì, trattenendo un sorrisino, «Non ci credo affatto...» mormorò mentre con la mano, mi spostava i capelli dalla spalla, «Ti avrei chiamato altrimenti, non credi?» gli chiesi, incrociando le braccia al petto, Can sorrise, «Ok.... A che gioco stai giocando?» mi chiese, facendo un passo indietro, tenendo i suoi occhi scuri, fissi nei miei.

Quello sguardo era capace di mettermi in subbuglio ogni volta.

Non mi sarei mai abituata all'intensità di tale sguardo.

«A nessun gioco!» risposi, alzando le mani, con fare innocente, «Ho capito!» disse lui, puntandomi un dito contro, lo fissai in silenzio, cercando di restare impassibile, «Mi stai provocando...» affermò, con convinzione.

Si, forse lo stavo provocando, ma giusto un pò...

«No, affatto. Stai fraintendendo...» risposi scuotendo la testa, lui sorrise e mi si avvicinò, chinò il viso e mi lasciò un bacio sul collo, mentre il cuore sussultò prepotentemente nel petto, «Sicura?» chiese, con voce roca, mentre le sue mani si poggiavano sui miei fianchi, «Sicura» confermai.

Conoscendolo, sapevo che non si sarebbe dato per vinto.

«Sai che ci sto un attimo a farti cambiare idea, vero?» mi chiese poi, alzando il viso, fissandomi di nuovo, «Credi davvero di avere tutto questo potere su di me?» chiesi, sfidandolo, lui sorrise, «Ne sono convinto» affermò, prima di lasciarmi un casto bacio sulle labbra, «Mi ami troppo, non puoi resistermi nemmeno se lo volessi!» disse ancora.

Ahimè sì, mi conosceva fin troppo bene.

«Sei troppo sicuro di te...» gli risposi facendolo sorridere, «Sono così solo per colpa tua» precisò, tenendo il viso ad un palmo dal mio, «Io non ho fatto nulla» chiarì, «Ok, quindi vuoi davvero che vada via?» mi chiese poi, mi morsi il labbro, sostenendo il suo sguardo, «Posso farti cambiare idea...» mormorò, mentre la sua mano si infilava dentro la mia maglietta, accarezzando la mia pelle, rimasi in silenzio, sostenendo il suo sguardo.

«Ma sappiamo entrambi che io ottengo sempre quello che voglio alla fine» mormorò, «E cos'è che vuoi?» gli chiesi, mentre i battiti del mio cuore erano già impazziti, «Te» affermò, mentre sfiorava le mie labbra con le sue.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora