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𝒢uardai l'ora sulla sveglia poggiata sul comodino di fianco al letto e alzai gli occhi al cielo, erano solo le 8,45.

Perché non potevo tornarmene a letto?

Per giunta era anche sabato. Avrei solo voluto dormire.

Emma aveva avuto la splendida idea di andare a fare colazione fuori, peccato non né avessi nessuna voglia.

Avevo dormito poco, ero stanca e la mente sembrava stesse andando a fuoco per tutti i pensieri che vi aleggiavano.

Presi una camicetta bianca, dei jeans scuri, miei adorati stivali neri e mi recai nel bagno.
Dopo una bella doccia calda mi vestì e mi truccai.
Lasciai i capelli sciolti, al naturale, leggermente ondulati.
Indossai la giacca e andai a specchiarmi di nuovo.
Una volta pronta, presi la borsa e uscì dalla mia camera.

«Wow! Sei splendida!» affermò la mia amica, con un sorriso, non appena mi vide, «Questa però è la prima ed ultima volta che usciamo così presto...di sabato mattina!» brontolai, puntandole un dito contro, lei rise, «C'è una giornata bellissima fuori, preferiresti davvero rimanere a letto a poltrire?» chiese lei, ridacchiando, «Si!» confermai annuendo.

Sapevo che moriva dalla voglia di chiedermi cosa fosse successo con Can la sera prima ma, al tempo stesso stava prendendo tempo, lasciando probabilmente che sbollissi un po' e le ero grata per questo. Non mi andava affatto di parlarne.

Volevo solo buttarmi quella cosa alle spalle. Era stata una conversazione assurda, priva di senso, non sapevo nemmeno perché gli avessi fatto quella domanda.

Cosa pensavo di ottenere?

Il bar in cui ci recammo si trovava in centro ed era davvero molto bello, aveva anche un'ampia veranda sul retro con una bellissima vista sulla città. Emma aveva ragione, dovevo riconoscerglielo, la giornata era fin troppo bella per restarsene chiusi in casa.

Sistemai la borsa sulle spalle e raggiunsi il bancone mentre l'odore del caffè e quello dei dolci appena sfornati mi invase i sensi facendomi venire l'acquolina in bocca.

Cavolo stavo davvero morendo di fame.

«Buongiorno» mi salutò Can, affiancandomi, «Buongiorno...» lo salutai freddamente, senza rivolgergli alcuno sguardo, aspettando il mio turno, lui comunque non si scompose, rimase lì al mio fianco.

«Adesso non mi guardi nemmeno?» chiese poi, con un velo di divertimento nella voce, «Perché mai dovrei guardarti?» gli chiesi di rimando, dandogli le spalle, «Non è molto educato parlare con qualcuno dandogli le spalle...» replicò lui, divertito, «Senti chi parla di educazione...» borbottai alzando gli occhi al cielo, lui rise ma non disse nulla, «Ti sei alzato di buon umore questa mattina?» chiesi, voltandomi, ritrovandomelo un po' troppo vicino, la sua altezza mi sovrastò e mi ritrovai di nuovo a fare i conti con i battiti del mio cuore già impazziti.

Maledizione.

Come avrei fatto a stargli lontana?

Era più difficile di quanto pensassi. Se non impossibile.

«Si, mi sento particolarmente bene oggi» confermò lui annuendo, mentre si toglieva gli occhiali da sole, incastonando i suoi bellissimi occhi scuri nei miei, «Beh, buon per te allora...» mormorai, voltandomi di nuovo, non volendo più guardarlo, mi avrebbe solo confuso le idee e non potevo permettermelo.

Pur non volendolo, aveva un potere su di me che ancora non capivo, era meglio distogliere lo sguardo dal suo.

«Sento che sei arrabbiata con me...» disse ad un tratto, «Mi spiace deluderti ma no, non è così» replicai immediatamente, scuotendo il capo, mentendogli, «Sul serio? E come sei allora?» chiese Can, poggiandosi con il braccio al bancone, «Indifferente» affermai, cercando di essere il più credibile possibile, lui rise e mi afferrò delicatamente il braccio, costringendomi a voltarmi, «Indifferente?» chiese, fissandomi dritto negli occhi, «Si. Ti è così difficile da credere?» gli chiesi di rimando, «Impossibile» chiarì, seriamente, «Peggio per te» commentai, scrollando le spalle, «Questo atteggiamento non mi piace...» mormorò, attirandomi a lui, afferrandomi di nuovo il braccio, «Posso dire lo stesso» gli dissi, sostenendo il suo sguardo, mentre i battiti del mio cuore acceleravano sempre più.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora