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Il nostro era quel tipo di amore
che può distruggerti e salvarti
al tempo stesso.

ℐl tempo sembrava come essersi fermato.

Fuori aveva cominciato a piovere già da un po' e il cielo si era incupito, lasciando spazio a grandi nuvoloni grigi, illuminati ogni tanto da qualche lampo.

Io e Can eravamo ancora sul divano, proprio davanti al camino, sotto un plaid, felici ed innamorati.

In quell'istante c'eravamo solo io e lui.

Lontano da tutto e da tutti.

E potei giurare, di non essermi mai sentita così felice prima d'ora. Avevo al mio fianco l'uomo che amavo, per cui, non avrei potuto chiedere di meglio.

Non mi serviva altro.

«Vorrei restare qui per sempre...» mormorai, Can sorrise e cominciò ad accarezzarmi i capelli, «Si, anch'io...» confessò, sorrisi, «Ma verremo qui spesso, te l'ho già detto...» disse poi, annui, con un altro sorriso.

Non vedevo l'ora di costruire il mio futuro insieme a lui, cominciando dalle cose più semplici, a quelle più importanti.

«Sai, ho realizzato solo adesso di non averti mai raccontato di quello che è successo realmente con mio padre...» disse ad un tratto, mentre con la mano mi accarezzava ancora i capelli, avevo il viso poggiato sul suo petto e, per nulla al mondo, avrei voluto alzarmi da lì.

Stavo così bene, riuscivo persino a sentire il suo cuore battere.

«Non fa niente... La storia l'ho saputa comunque alla fine» lo rassicurai, accennando un sorriso, «E poi, so quanto è difficile per te parlarne...» gli dissi ancora, lui sospirò, «Lo so, ma vorrei parlartene io stesso, farti capire il mio punto di vista...» mi rispose poi, mi tirai su, sedendomi al suo fianco e quasi gli sorrisi, «Ne sei davvero sicuro?» gli chiesi, sorpresa, Can annuì, quasi con convinzione, «Puoi lasciarti tutto alle spalle adesso, non voglio che continui a parlarne...» gli dissi, scuotendo il capo, lui allungò un braccio e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, accennando un sorriso.

Ero felice che fosse pronto a parlarmene, ma comunque non volevo si sentisse costretto solo perché stavamo insieme.

La storia in fin dei conti la sapevo già, e avevamo anche avuto modo di parlarne, seppur non nel dettaglio.

Ma se sfogarsi con me, lo avrebbe fatto stare meglio, lo avrei ascoltato.

«Non posso non parlarne con te...» affermò poi, «La donna della mia vita» chiarì, gli sorrisi e poggiai una mano sul suo viso, «Sono qui per te, ti ascolterò sempre, ogni volta che vorrai» mormorai, lui sorrise ed afferrò la mia mano, baciandone il dorso, «Probabilmente parlarne mi farà stare bene, mi aiuterà ad accantonare la cosa una volta per tutte...» mi disse poi, fiducioso.

Io ci speravo, non potevo negarlo.

Avrei tanto voluto vederlo felice, lasciandosi finalmente il passato alle spalle, chiudendo quel capitolo della sua vita, una volta per tutte.

Accantonandolo per sempre.

«Deduco che mia madre ti abbia raccontato tutto...» mormorò poi, annuì, «Si, praticamente sì» confermai, lui annuì e si passò una mano sul viso, tra la barba, prendendo poi un respiro profondo.

«Quel tradimento mi ha distrutto» confessò, con lo sguardo nel vuoto, «Vederlo insieme a un'altra donna mi ha annientato» continuò, prendendo poi un respiro profondo, afferrai la sua mano e la strinsi nella mia.

Cercando di dargli conforto.

«Nonostante lo avessi visto con i miei occhi, mi disse che ero pazzo» commentò, con un sorriso, «Come se quello che avevo visto era pura follia!» continuò, voltandosi poi verso di me, incontrando il mio sguardo, «Stava solo cercando di negare la realtà dei fatti...» mormorai, lui annuì, «Ma, purtroppo per lui, lo avevo visto... E lo avevo visto fin troppo bene...» replicò, accennando un sorriso.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐨𝐧 𝐘𝐨𝐮 || Can YamanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora