𖥸
𝓔ro in pieno sonno, distesa sul letto della camera degli ospiti di Cayman perché mi ero rifiutata di tornare a casa mia dopo lo scontro con mia madre, quando qualcosa mi svegliò. Non capii neanche cosa, ma i miei occhi si spalancarono di colpo.
Mi tirai a sedere e osservai il buio della stanza. Era tutto al suo posto, non c'era nulla di cui preoccuparsi. Cercai di tornare a dormire, visto che la sveglia sul comodino segnava le 3:33 del mattino, ma fu impossibile riprendere sonno.
Decisi di scendere in cucina a prepararmi una tazza di latte caldo, di solito mi rilassava talmente tanto da farmi venire parecchio sonno. Indossai un maglione che mi aveva prestato Cayman una volta tornati qui, che avevo tolto per dormire perché nelle camere il riscaldamento era altissimo rispetto al resto della casa, e non indossai alcun tipo di pantalone perché tanto era notte fonda e probabilmente lui dormiva.
Scendendo le scale, però, aggrottai la fronte. C'era una luce che proveniva da una porta che non avevo mai notato prima, proprio sotto la scala, simile a quella dove dormiva Harry Potter per intenderci. Il mio nome non sarebbe stato Melody Hunt se avessi pensato anche solo un secondo prima di intraprendere quella strada.
C'erano altre scale, ma di legno, che mi portarono a qualcosa che non mi aspettavo. Cioè, mi aspettavo di peggio, tipo un bunker dove faceva degli esperimenti o una prigione dove tenere le sue vittime, oppure ancora una macelleria di carne umana. Invece era solo una palestra a uso domestico.
E lui era al centro di essa, occupato a fare degli addominali sul plank con le braccia e le gambe tese, la schiena nuda contratta, la fronte imperlata di sudore e una smorfia sul viso. Come se avesse sentito il mio odore, o il mio sguardo su di sé, alzò gli occhi verso di me e si immobilizzò. Seguii il suo sguardo, puntato verso le mie gambe nude, e mi imbarazzai.
«Mi sono svegliata a caso e non riuscivo a dormire, quindi ho pensato di andarmi a fare una tazza di cappuccino». Mi dondolai sui talloni.
Si tirò su, facendo leva sulle braccia, e i miei occhi vennero attirati come un magnete dalle gocce di sudore che iniziarono a scivolargli sul petto. «E nel frattempo hai pensato anche di venire a fare una serie di esercizi?». Ironizzò, prendendo un asciugamano bianco per tamponare il sudore.
«Ho solo visto la luce, non sapevo neanche esistesse questa tua palestra personale». Alzai le spalle.
Mi si avvicinò a passo felpato. «E come sempre hai deciso di rischiare la sorte venendo a controllare cosa fosse. E se non ci fossi stato io, ma un malintenzionato?». Scivolò con lo sguardo sul mio vestiario.
«Tu non lo sei?». Mi morsi le labbra per trattenere un sorriso provocatorio.
Alzò un sopracciglio. «Un malintenzionato? Oh, qëtesi». Si protese in avanti e mi sussurrò all'orecchio. «Posso essere qualunque cosa tu voglia».
«Trasformati in un cacciatore allora, perché ho una strana voglia di giocare con te». Indietreggiai lentamente.
Il sorriso che assunse fu il più inquietante e al tempo stesso sexy che avessi mai visto. «Va bene. Ma ricordati che poi tocca a me giocare con te». Nel momento in cui si leccò le labbra, qualcosa mi urlò nel cervello "scappa" e io non ci pensai due volte.
Uscii fuori dalla porta come una furia, scattando verso la cucina, che era la stanza più vicina. Non lo sentivo dietro di me, ma in qualche modo sapevo che ci fosse. Aggirai la penisola a destra, mentre lui scattò verso la parte sinistra, e per un soffio riuscii a sfuggire alla sua mano che mi sfiorò i capelli, ma afferrando il vuoto.
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Ananke
Paranormal🌸 𝐔𝐍 𝐑𝐎𝐌𝐀𝐍𝐓𝐀𝐒𝐘 𝐈𝐍𝐓𝐄𝐍𝐒𝐎 🌸 #𝟏 𝐕𝐎𝐋𝐔𝐌𝐄 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐄𝐑𝐈𝐄 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈𝐀𝐍 𝐃𝐄𝐌𝐎𝐍𝐒 𝐕𝐈𝐍𝐂𝐈𝐓𝐎𝐑𝐄 𝐃𝐄𝐈 𝐖𝐀𝐓𝐓𝐘𝐒𝟐𝟐 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐀𝐓𝐄𝐆𝐎𝐑𝐈𝐀 𝐏𝐀𝐑𝐀𝐍𝐎𝐑𝐌𝐀𝐋𝐄 • L'unica nota positiva di un trasferim...