Capitolo 18

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ALEXANDER

Non avrei mai potuto fare a meno di lei. Non riuscivo a tenere le mani lontane da lei, volevo sentirla sempre, in ogni momento della mia vita. E quando si lasciava andare alle mie attenzioni il mio ego cresceva sempre più. Non sopportavo quando si allontanava senza darmi spiegazioni,inizialmente non riuscivo a tollerare questo suo comportamento. Ero furente quando ai miei messaggi e alle telefonate non aveva risposto ignorandomi completamente. Avevo preso il primo aereo per ritornare da lei il prima possibile.
Flashback
Una brutta sensazione, si era infiltrata sotto pelle. Al solo pensiero che abbia visto quella stupida foto con una ragazza qualsiasi, e che l'abbia ferita mi fa star male. Avevo mollato tutto nelle mani di mio fratello, l'unico pensiero era lei. Con la mia auto arrivo fuori casa sua. Intravedo due figure vicino alla porta d' ingresso intenti a bussare. Mi avvicino e quando sono abbastanza vicino si girano nella mia direzione. Lascio che un sospiro di sollievo sfugga dalla mia bocca. Riconosco subito Kevin, il quale inizialmente è sorpreso dalla mia presenza, poi, come se dal nulla avesse capito qualcosa a me inconscio, si avvicina a grandi falcate. <<brutto bastardo che cazzo gli hai fatto>>mi braita contro spintonandomi, l' altro ragazzo in sua compagnia si precipita da noi. Lo blocca da dietro in una specie di abbraccio. <<James lasciami cazzo>>cerca di liberarsi inutilmente. <<non abbiamo tempo per le stupidaggini, dobbiamo trovarla il prima possibile>>resto in silenzio metabolizzando la situazione. <<che cosa succedendo, dov'è Sophie?>>domando cercando di non mostrare il mio nervosismo. <<Sta succedendo che tu devi uscire dalla sua vita, non mi frega un cazzo chi sei o cosa vuoi, te ne devi andare>>kevin riprende a urlarmi contro ma io rimango impassibile. <<non hai voce in capitolo, se non mi vuole nella sua vita la decisione è solo sua, non mi permetterei mai di oppormi. Non l' ho mai costretta a passare del tempo con me. Ho cercato di proteggerla dai paparazzi il più possibile. Ho preso il primo aereo per sapere che fine avesse fatto, sono preoccupato quanto voi, quindi, sta zitto se non sai un cazzo>>sbotto buttandogli il dito contro. Si guardano per un momento parlandosi solo con lo sguardo, sembrano soddisfatti da questa mia rivelazione e anche compiaciuti. <<James>>mi porge la mano e senza esitazione gliela stringo. <<Alexander>>inizia a squadrarmi con indulgenza. <<la situazione è grave, non risponde a nessuna delle nostre chiamate>>prende a parlare ma il mio unico pensiero è lei e dove potrebbe essere andata al momento. <<sono ritornato per lo stesso motivo, non mi rispondeva, è successo un disastro, mi hanno fotografato ad un evento con un altra donna ma per me non conta nulla.>>sbotto strofinando il viso con le mani. <<è una ragazza un po difficile, ha passato l inferno e ne è ancora dentro.>>sospira affranto mentre kevin lo intima di stare zitto. <<non voglio farle del male. L unica cosa importante per me è vederla sorridere, mangiare spensierata il suo amato cornetto con la crema al pistacchio, e scoprire tutti di lei>>parlo a raffica,non riuscendo a trattenermi e stento a riconoscermi. Per la prima volta sorrisono entrambi.<<c'è un bel po di strada da fare, e non sarà facile>>si intromette kevin in modo scorbutico.<<sono disposto a tutto>>prometto solennemente. <<dagli tempo e vedrai che ti parlera del suo passato. Quasi mi dimenticavo,ben venuto in famiglia>>james mi riserva un paio di pacche sulla schiena quasi come se fosse un fratello che non vedi da un sacco di tempo.
Fine flashback
Sorridevo come uno stupido mentre lei accarezzava la chioma di Ares. Avevo incontrato quest' ultimo due settimane fa. Non era un cavallo facile, anzi, dal primo momento aveva dimostrato un carattere molto forte e ribelle. Era stato amore a prima vista, lo volevo ad ogni costo soprattutto perché molto simile alla mia ragazzina. Nonostante fosse un cavallo caldo, andavamo d'accordo, era bastato guardarci negli occhi e da quel momento si era instaurato un rapporto di fiducia stupendo.
<<Alex voglio stendermi sul prato>>si gira pregandomi con gli occhi. Scendo con velocità sgranchiendo le gambe. <<riesci a scendere solo tu o vuoi una mano?>>parlo accarezzando il muso di Ares.<<faccio da sola>>borbotta non proprio sicura e infatti per poco non cadeva,ma riesco subito a prenderla al volo <<dobbiamo migliorare un po questo piccolo aspetto che dici tesoro>>ridacchio facendola scendere. Sta per parlare ma Ares gira la testa provando a mordermi. Mi allontano appena in tempo, fulminandolo con lo sguardo. <<sei uno stronzo>>gli punto il dito contro, nutrisce guardando prima me e poi Sophie.
<<stavo solo scherzando stallone>>borbotto alzando gli occhi al cielo,lasciandolo libero in questo piccolo angolo di paradiso. Girovaghiamo tra le piante di rose cercando di seguire il sentiero già raso. Le afferro la mano intrecciandola con la mia,e ci sediamo a poco distanza dalla riva della cascata. <<è il mio posto felice, vengo qui quando voglio restare da solo a pensare,sei la prima che porto qui>>la faccio sedere in mezzo alle mie gambe abbracciandola da dietro. <<puoi venire quando vuoi>>sussurro osservando la sua reazione. <<sei sicuro? Non lo voglio rovinare>>replica in un sussurro quasi non udibile. <<Sophie, togliti dalla testa questo pensiero, non voglio più sentirti dire una cosa del genere. Non rovini proprio niente mi hai capito?>>annuisce lentamente guardando davanti a se. <<per ieri sei ancora arrabbiato?>>domanda torturandosi le mani. Arriccio la fronte confuso, sono successe così tante cose che non mi ricordo neanche quando mi  arrabbiato precisamente o quando mi sono calmato. <<per cosa dovrei essere ancora arrabbiato tesoro?>> mi stendo trascinandola con me. <<quando ti ho visto in mezzo alla folla, sembravi quasi di fuoco>>trattiene le risate mordendo il labbro inferiore. Schiocco la lingua sotto al palato, ricordando perfettamente cosa intende. <<avevi un vestitino che copriva il necessario, tutti ti guardavano, e al solo pensiero che ti poteva succedere qualcosa non mi ha fatto ragionare>>borbotto come un bambino. <<ti sei ingelosito così tanto che volevi sculacciarmi davanti a Kevin e James>>replica diventando paonazza. << ragazzina era solo una minaccia, non lo fai mai davanti a qualcuno sono troppo geloso e solo io posso sentirti gemere sommessamente>>rido quando mi schiaffeggia le mani,diventando forse una tonalità di rosso più scura. <<avete parlato prima di venirmi a prendere vero?>>replica arricciando il nasino all insù. <<non ti dirò di cosa abbiamo parlato tesoro, quindi metti l' anima in pace>>replico quasi dolcemente, sperando che non insista e stranamente molla subito la presa. Ares vedendoci seduti ci raggiunge volendo di sicuro delle carezze. Infatti cerca di mettere la testa sotto la mano di Sophie la quale ridacchia assecondandolo. Il tempo passa velocemente, decidiamo quindi di rientrare. Ripercorriamo il sentiero di prima e quando entriamo nella scuderia, la prima cosa che faccio è mettere dell'acqua fresca e preparare il pastone. Fatto ciò salutiamo Ares con le ultime carezze andando via. La giornata era passata troppo velocemente, ma c'eravamo divertiti entrambi. Adesso dopo una giornata piena di movimento, dopo la cena, avevamo deciso di mangiare e guardare un film fin quando la mia ragazzina non si era addormentata su di me.

Ma buonasera,cosa ne pensate di questo capitolo? Lasciate un commento o un voto per farmelo sapere, ci tengo molto alle vostre opinioni.
Un bacio e al più presto🥰💜

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