Capitolo 9

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Rimanere svegli tutta la notte mentre i mostri cercano di ucciderti è la peggiore delle condanne. La notte tutti gli errori e i sensi di colpa tornano a galla. Ero sveglia già da un po,lui dormiva appoggiato con il viso sul mio addome.Gli accarezzo i capelli lentamente per non svegliarlo. Corruga la fronte stringendosi a me, ridacchio per la scena così dolce, sembra quasi un bambino, è troppo tenero in questa versione. La voglia di andare via è tanta, ma non ne ho le forze. Mi tolgo il più delicatamente possibile il suo peso di dosso per andare giù il salone. Apro la portafinestra ed esco in giardino. Accendo una sigaretta appoggiandomi alla finestra mezzachiusa. La nicotina fa il suo lavoro, i polmoni si riempiono di fumo e li sento bruciare. Non voglio affezionarmi a lui,non voglio perdere l'ultimo pezzo di cuore rimasto. Il mio passato ancora mi perseguita e i sensi di colpa e gli incubi non mi fanno dormire la notte. Guardo il bracco sinistro dove tengo la sigaretta. Lo stomaco mi si stringe quando il mio sguardo si ferma sulla vena rotta non molto visibile agli altri ma abbastanza per me. Ricorda sempre al mio subconscio di non dimenticare ciò che è successo. Cosa ho dovuto sopportare da sola, senza nessuno, all età di quattordici anni. In quegli anni uno dovrebbe divertirsi e non sentirsi sbagliata per ogni azione. È alle mie spalle, ne sento la presenza. Ieri ero abbastanza sbronza ma molte delle cose che sono successe le ricordo. Il pensiero di noi in quel parcheggio fa scatenare un calore improvviso che parte espandendosi su tutto il viso. Non voglio guardalo, potrei morire dalla vergogna. Non parla, cauto e con piccoli passi me lo ritrovo a pochi centimetri dalla mia schiena. Una mano finisce sul mio addome,appoggiando la testa sulla mia spalla. È più forte di me, quando ho lui nei paraggi non riesco a collegare tutti i pensieri. Sospiro trattenendo un gemito. Il suo tocco incendia ogni mia cellula. Accarezza la spalla scendendo fino al fianco. Continua a contemplare ogni curva fino al fondoschiena. Il fiato si blocca quando tocca i punti che bruciano ancora e appena sente un piccolo rumore di fastidio uscire dalla mia bocca subito smette di toccare. Riesce  a capire ogni mio cambiamento, a volte è un po rude ma niente che non mi dispiaccia. Si ruba la mia sigaretta facendosi un tiro e poi buttandola. <<ti fa male fumare>>sussurra mordicchiando il lobo del orecchio <<non riesci proprio a farti gli affari tuoi vero>>replico seriamente prendendo le distanze. Rimane a fissarmi contrario. Mentre salgo di nuovo sopra per prendere le mie cose e andare via. Vado in bagno per sciaquarmi il viso. <<dove pensi di andare?>>ringhia mi blocca appoggiando le mani sul lavandino.<<devo tornare a casa>>cerco di mantenere la calma il più possibile <<sono le quattro del mattino, non ti permetto di andartene così, solo perché devi fare la bambina viziata>>replica incazzato. <<non sto facendo la bambina viziata, voglio andare via e basta,non ti devo nessuna spiegazione>>mi sto chiudendo nel mio guscio di nuovo, la sua vicinanza manda in tilt il mio sistema nervoso. <<Sophie ti ricordi le sculacciate di ieri>>domanda  guardami tramite lo specchio, chiudo gli occhi non potendo sostenere il suo sguardo. <<ti ho fatto una domanda Sophie saresti pregata di guardami negli occhi e rispondermi>>mi sta chiamando per nome segno di quando e arrabbiato. Nego con la testa non riuscendo a formulare una frase di senso compiuto. Non ci capisco più niente, il vuoto totale, non può mettermi sotto pressione così. L eccitazione è a mille, e quando tira i capelli per mia sfortuna un gemito dalla mia bocca sfugge. <<mi ricordo tutto di ieri>>mi sto odiando così tanto adesso, assecondo ogni suo gesto e questo mi irrita. I capezzoli sono diventati due chiodi, e la mia intimità è un lago. Sembra accorgersene. Una sua mano scivola fino al mio interno coscia, la infila dentro i boxer e delicatamente accarezza il mio punto più sensibile. <<quanto cazzo sei stretta e bagnata tesoro>>spinge piano facendomi gemere. Infila l'altra mano libera sotto la camicia stuzzicando il seno. Ho brividi su tutto il corpo, lo stomaco brucia per tutte le sensazioni nuove. A volte mi è capitato di darmi piacere da sola, ma non è lo stesso. Potrei morire adesso tra le sue braccia e mi andrebbe bene lo stesso. <<apri gli occhi bambina mia>>sussurra aumentando l intensità e a quel soprannome i miei muscoli gli stritolano le dita. Faccio ciò che mi ha chiesto guardandolo tramite lo specchio davanti a me, trovandolo con l'attenzione fissa su di me.<<ti piace bambina mia>>ridacchia quando il mio corpo ha la stessa reazione di prima. <<Alex per favore>>gemo lasciando cadere la testa sul suo petto. Stringo il suo polso respirando con affanno. Con il pollice stuzzica il clitoride  <<non voglio sentire nient'altro che il mio cazzo di nome uscire dalla tua bocca, ogni singolo giorno>>non sono sicura di resistere ancora se continua così. L orgasmo è dietro l angolo lo sento scorrere nelle vene fino al basso ventre. Curva le dita toccando il punto il quale mi fa tremare le gambe. È tutto troppo forte, l unico mio pensiero al momento è lui. Gemo il suo nome come se fosse l unica cosa che ricordo al momento. E tutto il resto sembra sparire. Niente ha più importanza. <<sono davvero arrabbiato con te tesoro>>ringhia stringendomi a se. Le dita affusolate spingono senza sosta <<vuoi venire tesoro?>>mi bacia tirando il labbro inferiore.<<Alex>>urlo quando la velocità sul clitorire aumenta mandandomi in un altro mondo.<<lo prendo per un si>>sghignazza ironicamente. <<allora supplicami>>tira di nuovo i capelli così posso guardarlo negli occhi.<<per favore Alex lasciami venire>>gemo baciandolo. Quando ci stacchiamo continuo a guardalo negli occhi <<adesso fa la brava bambina e vieni sulle mie cazzo di dita piccola>>mi lascio andare liberandomi, i brividi mi ricoprono tutto il corpo, gemo e urlo il suo nome e fortunatamente  mi tiene bloccata a lui altrimenti al momento sarei caduta già da un po sul pavimento, perché le mie gambe non riescono a reggermi in piedi. Sfila le dita e le lecca guardarmi. Arrossisco ancora di più quando noto l erezione dura come il marmo. <<riesci a camminare?>>sorride furbo, cerco di andare sul letto per la troppa stanchezza ma quasi cado nel tragitto, ride prendendomi a mo di sposa fino al letto. <<vado a farmi una doccia e torno va bene>>dolcemente mi bacia di nuovo e poi scompare nel bagno. Mi metto comoda aspettandolo ma non ci riesco e mi addormento.

Vi devo dire, vi devo dire che la situa tanto male non è....
Cosa ne pensate di questo capitolo, lasciate sempre un commento per farmelo sapere.  Quante di voi vorrebbero essere al posto di Sophie?
Baci e al più presto😏

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