Alexander
Ero stanco. Il lavoro mi stava togliendo tutte le energie e il tempo per stare con lei e la mia famiglia. E odiavo profondamente tutto ciò, ma organizzare tutti gli impegni dell'azienda era abbastanza difficile. Non ricordo l' ultima volta che abbiamo passato tutta la giornata insieme. Non avevo neanche il tempo di passare da Ares e stavo male al solo pensiero di lasciarlo sempre da solo.Da stamattina avevo bevuto non so quanti caffè,risposto ad ogni tipo di chiamata, organizzato tutta l'agenda per il prossimo mese. Mi mancava ormai le ultime riunioni e tutto si sarebbe sistemato. Non la sentivo da ieri sera e ciò era molto strano.Guardo l'orologio al polso che segna le sei e mezza. Il telefono inizia a squillare, guardo il nome sulla schermata e subito mi affretto a rispondere. <<hei tesoro, tutto bene?>>mi sistemo meglio sopra la poltrona leggermente imbronciato, perché sentirla così lontano mi sta facendo impazzire. <<Alex,dove sei,mi manchi così tanto>>il respiro si blocca quando sento un gemito quasi trattenuto. Deglutisco in difficoltà, tra mezz'ora ho una riunione, e dovrei essere concentrato ma non è così. Sento chiaramente un rumore quasi acquoso e ripetitivo. <<sono in ufficio ragazzina, che cazzo stai facendo>>ringhio stringendo la mano libera in un pugno talmente stretto che le nocche diventano bianche. Balbetta parole sconnesse, ma un gemito talmente forte mi da conferma di ciò che pensavo. <<ti stai toccando tesoro?>>mi sistemo i pantaloni nel punto più critico, e già non li sopporto più per quanto sono stretti. <<si, Alex>>la mano libera finisce tra i capelli e li tiro leggermente per la tensione accumulata. La sto immaginando nella sua stanza, mezza nuda, con una mano in mezzo alle gambe leggermente aperte, il viso rosso e l'espressione di peccato sul viso. <<sei proprio una bimba cattiva>>replico volendo così tanto osservare la scena da vicino. Mi sto letteralmente mangiando le mani, la voglio adesso, voglio assaggiarla di nuovo fin quando non mi supplica di smetterla per quanto è sensibile. <<e tu non ci sei mai,mi manchi un sacco>ribatte senza esitare. <<mi manchi anche tu ragazzina,non sai quanto vorrei essere lì da te>>impreco cercando di essere lucido. Un gemito strozzato da parte sua manda scosse in tutto il mio corpo fino al mio cazzo. <<toccati come farei io, ma non ti azzardare a venire hai capito Sophie>>stabilisco autoritario.
<<non dire così Alex, per favore, ne ho bisogno>>sorrido soddisfatto mentre lei piagnucola. So benissimo che se non gli ordino di venire e mi disubidisce la sensazione che sentirà non sarà appagante. Sentirà nello stomaco una specie di insoddisfazione, dovuta al fatto che non è riuscita a compiacermi e a godere. In un rapporto intimo, alla base c'è la complicità prima di tutto,ed arrivato il momento di insegnargli anche questo. <<adesso vorrei assaggiati come non ho mai fatto prima, quindi portati le dita in bocca e succhia, piano tesoro non abbiamo nessuna fretta>>mi slancio i pantaloni per stare più comodo. La mia erezione fa male da morire ma adesso ho altro a cui pensare. <<stai eseguendo il mio ordine ragazzina>>
<<si>>
<<torna a toccarti>>
Ansiama forte, di sicuro mi starà maledicendo. Geme il mio nome, e capisco dal tono disperato che è molto vicina.
<<sto per venire Alex non c'è la faccio a resistere ancora,perché mi fai questo>>
<<non ti fai sentire da ieri, prendila come una punizione Sophie>>
<<smettila subito di toccarti, e non azzardarti a venire. Sono stato chiaro?>>sbotto rabbioso per accentuare l'ordine.
<<stai giocando con la stronza sbagliata, se in dieci minuti non sei a casa mia e mi soddisfi, vado da qualcun'altro>>replica con un leggero affano. Divento di fuoco, mi alzo, sistemo i pantaloni e l' erezione cercando di renderla meno visibile possibile, avviso la segretaria di annullare tutte le riunioni perché ho una questione molto urgente da risolvere. Scendo le scale per non perdere ulteriore tempo, e poi perché con l'ascensore potevo incontrare qualcuno e non mi andava in queste condizioni. <fanculo ragazzina, azzardati a dire di nuovo una cosa del genere e ti giuro che me la paghi>>ringhio imbestialito come non mai. Entro in macchina e corro il più possibile, mettendo il telefono in vivavoce. <<non ci sei mai in qualche modo devo pur trovare una soluzione>>
<<sei mia cazzo, te lo devi mettere in testa, nessuno si deve azzardare a guardarti e toccarmi come faccio io>>
<<mancano tre minuti Alex, il tempo sta per scadere>>mi schernisce provocatoria.
Parcheggio davanti al cancello e con passi lunghi e veloci arrivo davanti all'ingresso. <<sono giù, vieni ad aprire>>ringhio bussando alla porta. Mi stacca il telefono in faccia, dopo un sacco d'attesa finalmente la porta si apre rivelando la sua figura. Ha solo una maglia enorme che la copre e riesco a capire che non indossa il reggiseno e sicuramente nemmeno gli slip. Mi avvento su di lei, gli afferro i capelli in una mano e la bacio con trasporto. La prendo in braccio salendo le scale sulla sinistra. Inzia a fare le fusa come una gattina, baciandomi e mordendo il collo, sbottonando come meglio può i primi bottoni della camicia. <<come devo fare con te>>le mano gli stringono i glutei con possessione. <<lo so che sei arrabbiato,ma>>cammino per un corridoio e lei mi indica la sua stanza. Entro chiudendo la porta con il piede.
<<sta zitta, devo farti rimangiare quello che hai detto prima,e dopo non riuscirai neanche a camminare te lo assicuro>>la butto sul letto spogliandomi. Resta imbambolata mentre la raggiungo e mi infilo in mezzo alla sue gambe. Si toglie la maglia rimanendo completamente nuda sotto di me. Lascio baci ovunque, inarca la schiena e cerca di toccarmi, ma gli blocco le mani sopra la testa. Gli tocco l' addome scendendo fino all' intimità. Accarezzo le pareti bagnate, per dispetto gli arriva un leggero schiaffo sul seno. Sbarra gli occhi sorpresa non aspettandosi mai un gesto del genere. <<questo è per l erezione che ho dovuto nascondere per venire da te>> impreco sulle sue labbra. <<ho dovuto stuzzicanti per ricevere la tua attenzione, ma almeno è servito a qualcosa>>
<<Sei una ruffiana>>borbotto mordendogli il labbro inferiore e tirandolo successivamente senza distogliere mai lo sguardo. Afferro la mia erezione massaggiandola,appoggio la punta e stuzzico l' entrata per continuare la tortura. Mugola quando senza esitazione faccio entrare tutta la lunghezza. Gli do un attimo per abituarsi, poi inizio a sferrare colpi di bacino veloci e profondi. Chiude gli occhi e ansima, lascio la presa sulle sue mani e subito mi stringe a se. <<più forte amore,non fermarti>>urla inarcando la schiena dandomi la possibilità di spingere e toccare punti più profondi.
<<dillo di nuovo>>
<<vai più forte Alex>>balbetta annaspando in cerca di aria, invece di assecondare rallento i movimenti ricevendo dei mugoli lamentosi.
<<come mi hai chiamato prima tesoro, voglio che tu lo ripeta altrimenti mi fermo>>le mie dita finiscono sul clitoride e con movimenti rotatori la faccio tremare sotto di me. Con la lingua torturo un capezzolo e lo mordicchio leggermente, lo tiro verso di me e lo succhio con vigore. <<oh amoree vai più veloce>>
Sorrido soddisfatto sulla sua pelle alzando il viso per incontrare i suoi occhi. <<vieni sul mio cazzo tesoro>> alza il bacino permettendomi di sprofondare con più facilità tra la carne bagnata. Urla il mio nome lasciando che l"orgasmo si scateni ed io la seguo a ruota. Apre la bocca e la bacio succhiandogli la lingua. Si lascia andare sul letto stanca, ma io non ho ancora finito. La giro a novanta, con il bacino alzato, gli avambracci per sostenersi e per evitare che abbassi la testa gli afferro i capelli e li tiro all indietro. Con un solo colpo di bacino gli sono di nuovo dentro. <<stritolami il cazzo tesoro>>la voce mi esce più rauca del solito,vista l'eccitazione che provo adesso sta superando ogni limite. Desideravo dalla prima volta di prenderla così, e vederla in questa posizione mentre si contorce ,e questa visione manda in tilt il cervello.
<<non ci riesco Alex>> geme quando a questa risposta gli arriva uno schiaffo sul fondoschiena. <<risposta sbagliata. Adesso da brava stringi le pareti>>replico senza alcun intenzione di rallentare. È un lago, è talmente bagnata che riesco ad entrare e uscire senza alcuna difficoltà. Butto la testa all indietro quando sento che riesce a stringere le pareti come gli ho ordinato. Geme, si dimena, urla il mio nome come una preghiera, perché io sono il suo Dio. <<vieni ancora tesoro, da brava>>mi chino su di lei, gli giro il viso verso il mio e ritorno a baciarla.<<vai più piano, per favore>>stringe stra le mani le lenzuola.<<non ci penso neanche, inizia a seguire il mio ritmo>>sbotto sculacciandola ancora. Mi era mancata così tanto, sentirla gemere il mio nome, il suo corpo caldo che si scontra con il mio è arte. <<oh Alex stavo scherzando prima, te lo giuro, sono solo tua>>dichiara quasi disperatamente. <<non lo mettevo in dubbio, ma dovrai trovare qualche modo per farti perdonare ragazzina>>lascio un morso sul collo succhiando subito dopo per lasciargli un succhiotto enorme molto scuro. Si lascia andare e per non farla cadere la sostengo con la mano appoggiata sul basso ventre. Spingo ancora, per qualche minuto e poi esco. Mi accascio affianco a lei tirandola su di me. I nostri respiri sono irregolari, appoggia il viso nel incavo del mio collo respirando lentamente. L'accarezzo con dolcezza, mentre guardo la stanza. Una piccola scrivania vicino alla finestra, una libreria molto grande piena di libri anche molto vecchi viste le copertine un po consumate. L' odore di pulito e vaniglia adesso è sostituito dal nostro. Le pareti bianche, come i mobili e tutto il resto. Sulla parete sopra alla scrivania ci sono un numero elevato di polaroid e delle luci gialle che illuminano il tutto. Il suo respiro diventa regolare, capisco quindi che sta dormendo. Di soppiatto la sistemo sotto alla lenzuola, indosso i boxer, e inzio a dare un occhiata in giro. Guardo prima con attenzione la libreria, libri di ogni genere, sistemarti per colazione in base alla copertina. Poi passo alle polaroid, la ritraggono da bambina e da adolescente, ma ci sono poche foto recenti, al massimo ne saranno un paio. La mia preferita è quella dove è vestita da angioletto. Indossava una tunica, le ali piene di piume, e un cerchietto in testa anche esso bianco. Gli occhi e il sorriso gli brillavano d' innocenza, il nasino, gli occhi già furbi sono identici a quelli di adesso. Avrà avuto più o meno quattro o cinque anni ed era già bellissima. L' espressione cambia negli anni, diventa più triste, nonostante i sorrisi i suoi occhi parlano, ma nessuno riusciva a capirla. In alcune foto ci sono anche Kevin e James. In altre la ritraggono abbracciata a suo fratello e alla sorellina più piccola.Sto per fare una cosa che sicuramente la farà arrabbiare un sacco quando se ne accorgerà,ma voglio troppo un suo ricordo. Stacco con delicatezza la mia foto preferita tra tutte e con attenzione la metto dentro al taschino della mia giacca. Proteggerò questo ricordo a costo della mia vita, lo porterò come portafortuna e sperando sempre che quella piccola bambina vestita da angelo c'è ancora,forse nascosta chi sa dove dentro di lei, per paura che il male di questo mondo possa trovarla e distruggerla definitivamente.Abbiamo superato le 10k di visualizzazioni, non credevo di arrivare ad un risultato del genere, ma invece mi sono dovuta ricredere, grazie mille a tutti🥺
Comunque..
Cosa ne pensate? Alexander questa volta si è superato. Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi sta piacendo la storia? Vi piacciono come coppia?(fatemi sapere con una stellina oppure con un commento)
Un bacio e al più presto💜🥰
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La mia ultima speranza
RomanceLa perfezione non esiste. Questo si ripeteva ogni singolo giorno. Ma la voce cattiva che ormai viveva nella sua mente non gli dava pace. Finiva per farsi del male con ogni tipo di dipendenza possibile. Si ritrovava a bere e a fumare con la speranza...