Vedevo in tutti i suoi gesti,la voglia di ricostruire ciò che eravamo. E forse ero stata troppo rigida nei suoi confronti su alcune cose. Ma se prima avevo paura di affezionarmi, adesso ne ero veramente spaventanta a morte. La mia unica sicurezza erano i suoi gesti, lo sguardo che mi dedicaca appena mi vedeva Non lo avevo mai visto così, mi aveva confessato della sua gelosia nei miei confronti ma, non me ne ero mai preoccupata più di tanto perché in fin dei conti non era ossessione. Ma quando aveva chiaramente detto di sentirsi messo da parte ciò era stato un colpo basso. Nelle relazioni entrambi dovevano mettere il loro impegno per far funzionare la cosa, e di sicuro noi avevamo tanto lavoro da fare. Lui è la mia cura nonostante tutto ciò che aveva fatto non potevo stare senza di lui. Tra le sue braccia mi sentivo a casa. I suoi versi di apprezzamento però mi richiamano alla realtà. Ha la testa appoggiata sulla mia pancia, e quasi come se fosse un gesto meccanico la mia mano è tra i suoi capelli coccolandolo. Spalanco gli occhi sorpresa quando sento la porta dell ingresso sbattere. I miei muscoli si irrigiscono, alza gli occhi verso di me confuso, ma non dico niente cercando di capire cosa fare. <<forza Alex dobbiamo alzarci e anche velocemente.>>
<<dai tesoro un altro po>>replica strofinando la guancia sul mio addome. Il sottile strato di barba che sta crescendo mi solletica la pelle e non volendo rabbrividisco.<<amore alzati adesso, ci sono i miei>>borbotto cambiando tattica e cercando di essere più silenziosa possibile. Non ho chiuso neanche la porta, e se qualcuno entra e ci trova così, nudi nel letto è la fine. <<oh non puoi chiamarmi così lo sai che non ti resisto>>protesta come un bambino. Gli tappo la bocca con la mano, udendo dei passi molto vicini. Fa che dio sia dalla mia parte e che me la mandi buona. Trattengo il respiro mordendo il labbro inferiore. Finalmente si sposta e come un fulmine lo spingo nel bagno. Senza far rumore chiudo la porta appoggiandoci la schiena. Un sospiro di sollievo mi sfugge, e solo adesso mi rendo conto di aver trattenuto il fiato. Me lo ritrovo addosso. Gemo quando la sua erezione tocca il mio addome. Mi bacia affamato, avido e senza pietà. Prosciuga tutte le energie. Lo spingo via per paura di non potermi fermare dopo. Lo voglio ancora, ma la situazione è già abbastanza imbarazzante, non vorrei peggiorare le cose. Fa per ritornare all attacco ma, con uno scatto felino riesco a sfuggire dalle sue grinfie. <<Alex non abbiamo tempo, fila subito nella doccia se entra qualcuno sono fregata quindi muoviti>>gesticolo per rendere il concetto più chiaro ma non demorde affatto anzi la prende come una sfida. Non so con quale agilità mi tira nella doccia insieme a lui .Le distanze ormai non ci sono più, mi stringe a se, baci ovunque, le mani mi circondano i fianchi. Aderisco la schiena alle mattonelle della doccia, mi perdo un secondo a guardare i suoi occhi e in un attimo di coraggio prendo io l iniziativa e lo bacio per ritornare a vivere. <<cazzo tesoro>>geme quando gli mordo il collo eccitata. Lo voglio di nuovo, non ne posso far a meno, ma non è il momento adatto, infatti appena cerca di muovere le mani per toccarmi ovunque gliele schiaffeggio. Un verso animalesco da parte sua mi fa tremare. Lo sguardo incendiato di passione, le labbra rosse per i continui baci, il morso evidente a chiunque lo guardi. Perché tutti devono sapere che lui è solo mio, possono solamente guardare ma non toccare. Apro l acqua ed a turno ci insaponiamo. Ci copriamo entrambi con degli asciugamani usciamo dal bagno. Inconsapevolmente il mio sguardo scende sul mio addome. Penso alla creatura che sta crescendo, a quando avrò la pancia talmente grande da non poter allacciare le scarpe. Vedo che si sta già vestendo, mentre io mi siedo sul letto presa da una strana malinconia mista all'insicurezza. <<mi amerai lo stesso guardo avrò la pancia?>>sussurro liberando il mio pensiero ma, allo stesso tempo non volendo una sua vera risposta. Si gira confuso fissandomi,corruga la fronte e piano piano mi viene incontro prendendo anche l intimo pulito dal cassetto. Me lo porge e lo indosso senza dire niente. <<ascoltami Sophie, sono pronto a ripeterlo ogni singolo giorno della mia vita. Sei bellissima. Da struccata, con il viso assonnato, arrabbiata, e in ogni tua sfumatura. Io ti amo, e non smetterò di farlo mai. E sono stra sicuro che con il pancione resti perfetta>> i suoi occhi brillano, mi sento decisamente meglio. Ho bisogno delle sue rassicurazioni sempre e lui lo sa. Mi butto tra le sue braccia, e non so per quanto tempo restiamo così, ma ne avevo veramente bisogno. Tutto sembrava avere una sorta di aria opprimente, e le cose erano successe così velocemente che solo adesso sentivo tutte le responsabilità. Si stacca da me,con una velocità che non mi appartiene mi preparo. Sto prendendo le ultime cose e metterle nella borsetta, ma con la coda dell occhio vedo che sta per aprire la porta. Con grandi passi lo fermo, ricevendo un occhiata stranita. <<non possiamo scendere,devo prima controllare se ci sono ancora i miei. Non voglio che ti vedano>> sussurro cercando di fargli capire il mio punto di vista,ma sembra ferito da ciò che ho detto.Fa due passi indietro e solo adesso capisco che non mi sono saputa spiegare, e il sorriso di circostanza che mi dedica sempre più una smorfia quasi per il dolore. <<non intendevo dire questo>>borbotto non trovando le parole giuste. Non riesco a portare a termine qualcosa di buono. <<va bene, hai solo detto la verità>>replica nascondendo le mani nelle tasche dei pantaloni. Chiudo il suo viso tra le mie mani per costringerlo a portare i suoi occhi su di me. <<amore non volevo offenderti. Ma vorrei che la prima volta che vi incontrate sia leggermente diversa.>>gli faccio gli occhi dolci baciandogli la punta del naso. <<sono molto permaloso per tua sfortuna>>replica nascondendo un sorriso. Nello stesso momento il mio cuore perde un battito, le mie guance diventano paonazze e lo trovo terribilmente dolce,il fatto che si sia ricordato di una frase detta molto tempo fa. <<posso farmi perdonare?>>domando ricevendo finalmente un sorriso da parte sua. <<sei una ruffiana ragazzina>>replica scuotendo la testa ridacchiando. Mi incanto un attimo per non perderti quest attimo e mi trovo anche io a sorridere. Vado verso la porta, l apro lentamente e controllo che non ci sia nessuno nei paraggi. Quando non sento nessun rumore per le scale, lo prendo per mano e lo invoglio a camminare. <<vedi cosa mi tocca fare>>borbotta insovrapensiero. Non gli do ascolto e non ho il tempo neanche di rispondere con una delle mie frasi ironiche. Il mio sguardo vaga ovunque, per cercare ogni minimo dettaglio, rumore o voce. E solo adesso mi rendo conto che sono saliti sopra, quindi abbiamo via libera. Finalmente siamo fuori. Mette il braccio sulla mia spalla stringendomi a se, e mi lascia solo per quando mi siedo in auto. Fisso il panorama e subito riconosco la strada, e infatti quando arriviamo a destinazione non perdo tempo e subito raggiungo la stalla di Ares. Quest' ultimo appena mi vede comincia a nutrire felice. Gli vado incontro sorridendo. Si lascia accarezzare, si spinge verso di me per farmi capire di non smettere. Poi ad un tratto abbassa il muso verso il mio addome. Divento di pietra, guardando Alex il quale solo adesso me lo ritrovo affianco. Prova a toccarmi, ma Ares indispettito prova a dargli un morso per difendermi, e fortunatamente riesce a schivare in tempo il braccio. <<sei sempre il solito Ares non cambi mai>>borbotta sistemando la sella per bene e accertando che ci sia tutto. Non gli da minimamente ascolto, troppo impegnato a ricevere le mie carezze. Ad un certo punto, Alex mi fa segno di avvicinarmi e così faccio. Con non poca fatica riesco a sedermi, e mi sistemo il vestito leggero sotto le sue occhiataccie. <<la prossima volta niente vestitini>>senza aspettare una mia risposta, invoglia Ares a camminare e quest ultimo non se lo fa ripetere. Camminiamo fino ad un recinto e finalmente alza lo sguardo verso di me. <<vado un attimo a prendere una persona e torno subito.>>sorride sotto i baffi e sia io che Ares restiamo entrambi abbastanza confusi. Nel frattempo che aspettiamo, facciamo un paio di giri giusto per riscaldamento. Ares alza il muso cercando qualcosa o meglio qualcuno e solo quando alzo anche io lo sguardo, davanti a noi ci ritroviamo un cavallo bellissimo. Bianco come la neve, di un eleganza mai vista in vita mia cammina a pari passo con Alex. Ci avviciniamo, e Ares non spostato i suoi occhi sull obbiettivo nemmeno per un secondo. << vi presento Afrodite>>
<<ma è bellissima>>allungo la mano per toccargli la chioma, e con mia grande sorpresa si lascia accarezzare senza alcun problema, forse troppo impegnata ad analizzare Ares il quale cerca in tutti i modi per farsi notare e riesce sicuramente nel suo intento. Infatti sembrano così tanto in sintonia che mi fanno quasi commuove a questa scena. <<l'ho comprata settimana scorsa, Ares appena l'ha vista si è innamorato, un po' come è successo con te>>sorride e quasi quasi riesco a intravedere le sue guance prendere un colore quasi rosso. <<ma come siamo teneri>>replico cercando di abbassarmi il più possibile per baciarlo.Finalmente sono riuscita a pubblicare😅
Cosa ne pensate? Questa storia quasi per finire ma di sicuro ci sarà ancora da divertirsi..😏
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, e se vi va lasciate un commento o una stellina. Baci e al più presto..🥺💜
(Per eventuali errori, verranno aggiustati il più presto possibile)
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La mia ultima speranza
RomanceLa perfezione non esiste. Questo si ripeteva ogni singolo giorno. Ma la voce cattiva che ormai viveva nella sua mente non gli dava pace. Finiva per farsi del male con ogni tipo di dipendenza possibile. Si ritrovava a bere e a fumare con la speranza...