Alexander
Mi sentivo sporco. Stavo male senza di lei. Ricordavo come se fosse ieri l'ultima volta che stiamo stati insieme, e ricordo ancora meglio quando il mattino dopo mi sono svegliato e non l'ho trova in casa, in quell' istante ho capito che ormai era finita definitivamente. Una parte di me aveva sperato nel suo perdono ma non era stato così, l' errore che avevo commesso era troppo grande da dimenticare in così poco tempo. E da quel momento fino ad adesso ero diventato un cinico e bastardo. Volevo solo aiutarla, ma poi la situazione mi è sfuggita di mano e mi sono innamorato. Non parlavo più con nessuno, mi mancava, e il dolore al petto era costante. Non si fermava mai, nemmeno la notte. Era un mese e mezzo che non la vedevo. Era partita e non sapevo quando sarebbe tornata. Se stava con qualcuno, se mi aveva dimenticato, o invece se sentiva la mia mancanza. Passavo la giornata in ufficio fino a sera tardi, e poi tornavo a casa. Dove l'odore di lei si riusciva ancora a sentire. C'erano ancora le sue cose, l' ultima volta aveva lasciato il suo vestito e aveva preso in prestito una felpa e una pantalone. Sorridevo al solo pensiero che lei possedesse qualcosa di mio. Ogni piccolo angolo mi ricordava lei. Dal bagnoschiuma alla vaniglia al cornetto al pistacchio. Quando si svegliava per prima e si muoveva mezza nuda per prepararmi la colazione. Non volevo passare molto tempo in casa, perché tutti i ricordi mi divoravano e non volevo pensare a lei in modo triste. La volevo ricordare come la mia ragazzina. L'unica la quale è riusciva ad entrare nel mio cuore prendendosi un posto che gli aspettava di diritto. La ragazzina che quando vedeva qualcosa al pistacchio gli brillavano gli occhi, quando si faceva piccola piccola e si stringeva a me, quando aveva gli incubi e urlava dal dolore ma appena si rendeva conto della mia presenza tutto andava meglio.
Non potevo vivere senza di lei, da quando l'avevo conosciuta non volevo più farne a meno. Ma avevo fatto la cazzata del secolo si era fidata di me ed io ero stato un bastardo senza limiti, ma l' avevo fatto per il suo bene non per altro. Ero passato anche al maneggio da Ares, e ogni volta che andavo, la cercava con lo sguardo, quando capiva che non c'era mi fulminava con lo sguardo e camminava per fatti suoi tenendomi il muso per tutto il tempo. Sembrava un vero e proprio bambino quando faceva così. Un giorno mentre lo stavo preparando per uscire a passeggiare nel bosco non ne voleva proprio sapere, aveva provato a mordermi e scalciava come un pazzo furioso. Sembrava quasi che sapesse di tutto, come se avesse capito la situazione e sembrava provare rancore nei miei confronti e in questi tratti sembrava proprio la mia ragazzina. Scuto la testa bevendo ancora caffè, ho documenti sparsi su tutto il tavolo, e ho un sacco di riunioni in sospeso per domani. Ho affidato la maggior parte degli incarichi ad Elijah e fortunatamente non aveva avuto niente da ridire. Nessuna domanda, nessuna parola in più in merito, aveva rispettato il mio silenzio taciturno ricordandomi che per qualcosa cosa potevo contare su di lui. Mi sentivo solo, avevo bisogno di lei in ogni istante, in ogni piccolo attimo. Sono innamorato perso di lei, amo tutto, ogni singolo tratto. Mi sistemo meglio sulla poltrona, prendo dalla giacca il mio portafoglio e sfilo la mia foto preferita, e l'unico motivo il quale mi rende meno triste quando la guardo. Sorrido malinconico ricordando ancora quando gliel'ho rubata dopo aver fatto l'amore. La rimetto al suo posto. Guardo l orologio appeso al muro. Sbuffo quando vedo che sono le otto passate, la mia famiglia mi ucciderà se non vado da loro entro le nove. Si lamentano sempre che non sono più presente come una volta e neanche così tanto felice. In realtà dovrebbero sapere che non lo sono più lo stesso dopo lei,ma non importa adesso. Lascio la mia postazione, prendo la giacca e infine vado verso l'ascensore. Non è rimasto più nessuno, sono tornati tutti a casa, dalle loro famiglie, partner, o visto che è sabato altri sono usciti per svagarsi. Premo il bottone aspettando impaziente che arrivi al mio piano. Quando succede le porte si aprono, entro e premo il bottone per arrivare al piano terra. Esco e incontro il portiere.Un vecchio signore abbastanza sveglio e forse un po sgargiante, al quale gli piace parlare un sacco, e molto spesso da consigli di vita a chiunque né abbia bisogno. È una persona molto buona e gentile, e tutti qui lo adorano. Lo saluto con un gesto della mano, mentre parla con un altro addetto, forse intento a spiegargli cosa svolgere per il resto della notte e tutte le procedure necessarie in caso di emergenza. Salgo in auto, per le strade c'è ancora un sacco di traffico nonostante l'ora. Passo davanti ad una pasticceria ed entro solo per comprare alcuni dolci giusto per accontentare mia mamma. Voglio così tanto riposare, sono stanco. Dopo aver preso un vassoio con dolci assortiti di ogni genere mi dirigo finalmente a destinazione. Cammino per il vialone pieno di piante e busso alla porta aspettando. La porta di apre rivelando mio padre. Mi sorride raggiante facendosi da parte per darmi lo spazio necessario a passare. Le urla felici di mia mamma mi fanno ridacchiare per la prima volta dopo un sacco di tempo. <<oh Alex finalmente sei arrivato>>sorride felice ispezionandomi, gli porgo i dolci e gli sto un bacio sulla guancia. <<non potevo mancare mamma>>replico dolcemente.
<<andate nel salone, devo finire di preparare le ultime cose e poi mangiamo>>replica indaffarata, scomparendo dal nulla con un energia assurda. Io e papà ci guardiamo per un attimo e scoppiamo a ridere per il suo modo di fare sempre sopra alle righe.<<è sempre così arzilla quando riesce ad organizzare queste cene>> mio padre ride di gusto. <<ho fatto il possibile per venire, se mancavo, penso proprio che avrebbe chiamato i militari>>rido di gusto seguito dalla risata di mio padre. Arriviamo nella sala da pranzo, già preparata nei minimi dettagli, ci sono già i miei fratelli Elijah,Nicholas e David. In fine vicino alla vetrata del giardino la nostra sorellina più piccola Jasmine che sta parlando a telefono. Saluto i miei fratelli con un abbraccio e una pacca sulla schiena, e per ultima Jasmine, la quale appena mi vede corre ad abbracciarmi. Sorrido quando mi salta in braccio come un koala. <<mi sei mancato tanto>>sussurra baciandomi la guancia. Lascio che metta i piedi per terra e la guarda dall alto. Maglione viola pantalone nero stretto con dei mezzi stivali sempre neri. I capelli scuri sono un po mossi, il viso è leggermente truccato, e negli occhi leggo una scintilla d'amore che subito riconosco. <<con chi stavi parlando?>>domando leggermente geloso della mia sorellina che nonostante abbia ventidue anni per me resta sempre la piccola di casa. E sarà così per sempre. Arrosisce cambiando la direzione del suo sguardo. <<con un amico>>torna a guardami alzano la testa, perché nonostante gli stivali con il tacco è comunque una nanetta come la mia ragazzina. Scuoto leggermente la testa per scacciare via quel pensiero. <<Jasmine non sono nato ieri. Ma se ti rende felice lo sono anche io>>replico sorridendogli, subito si butta tra le mie braccia. <<grazie fratellone>>urla felice di questa mia reazione. <<se solo prova a ferite del male, Jasmine ti giuro che sono guai, sono capace di tutto e lo sai>>dico accentuando la mia gelosia nei suoi confronti e lei lo sa che se ci mettiamo tutti insieme siamo insopportabili. Come quella volta che ci ha presentato un ragazzo il quale non piaceva a nessuno, e senza alcun problema l' abbiamo fatto scappare via. Abbiamo solo dovuto fingere di essere quattro pazzi senza controllo, e il povero ragazzo era scappato senza più ritorno. Ci sediamo a tavola, e tra una chiacchierata e l' altra, qualche piccolo battibecco nonostante siamo tutti adulti non mancano mai. Dopo aver finito, io, David, Elijah e Nicholas usciamo fuori in giardino per fumare una sigaretta. Inizialmente nessuno dei presenti dice una parola, e il primo a rompere il ghiaccio è Nicholas. <<tutto bene?>>
<<si perché?>> vado subito sulla difensiva senza un vano motivo.
<<sei cambiato, sembri più triste>>replica David sedendosi sugli scalini del giardino. <<sono solo stanco niente di cui dovete preoccuparvi>>aspiro di nuovo camminando un po, per smaltire l'adrenalina. <<siamo la tua famiglia, puoi parlarci di qualsiasi cosa e lo sai>>Nicholas ritorna più agguerrito di prima, perché sa che c'è qualcosa si più, lo sanno tutti i presenti, ma nessuno ha il coraggio di parlare. <<come mai non hai invitato anche Sophie?>>le parole di Elijah mi mandano in un attimo in blocco. <<Chi è questa Sophie?>>David e Nicholas subito si intromettono per saperne di più. Sbuffo imbestialito, non volevo parlare di lei. Già mi mancava da morire, parlare di lei agli altri era inconcepibile per me, apriva tutte le ferite e mi facevano sentire male. <<una ragazza veramente bellissima con cui stava uscendo, è così geloso di lei, che quando mi sono presentato per poco non mi prendeva a pugni>>spiega Elijah come se fosse il gossip dell'ultimo momento cominciando a fare commenti come se io non ci fossi. <<non stiamo più insieme, se ne è andata. Sono stato un bastardo nei suoi confronti ed è partita.>>spiego brevemenente e con un tono più aspro del solito. <<non hai provato a rimediare?>>domanda David facendo l'ultimo tiro e buttando la sigaretta nel posacenere. <<ci ho provato, ma ho tradito la sua fiducia. E così come uno scemo ho perso la mia ragazzina>>un sorriso malinconico e pieno di dolore si forma sul mio viso. Restano tutti a guardami per mettere insieme i propri pensieri. <<credi di amarla?>>Nicholas mi pone la domanda ormai cruciale. Prima annuisco guardando il cielo blu scuro pieno di stelle, poi mi focalizza sulla luna piena e spero che in questo momento mi stiamo pensando. <<sono sicuro di amarla con tutta l'anima. Ed è per questo che ho rispettato le sue scelte>>replico ed a questa affermazione detta per la prima volta ad alta voce il mio cuore perde un battito. <<sei proprio fottuto fratello. Abbiamo trovato la prima ragazza che sa tenerti testa>>David sdrammatizzare la situazione capendo il mio stato d animo. Ed io finisco per sorride malinconico e come sempre i miei pensieri sono rivolti solo a lei.Pov di Alexander, cosa ne pensate, voi lo volete perdonare?
Cosa ne pesante dei nuovi protagonisti, vi sarà sicuramente una presentazione più dettagliata da forse nel prossimo capitolo. Comunque voi volete un loro ritorno oppure no?!
Fatemi sapere se vi sta piacendo con una stellina o un commento, un bacio e al più presto🥰🦋💜
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La mia ultima speranza
RomansaLa perfezione non esiste. Questo si ripeteva ogni singolo giorno. Ma la voce cattiva che ormai viveva nella sua mente non gli dava pace. Finiva per farsi del male con ogni tipo di dipendenza possibile. Si ritrovava a bere e a fumare con la speranza...