31. L'ultimo messaggio

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Mi risveglio d'improvviso, qui di fronte la finestra.
È già mattino.
Sento l'aria fredda di dicembre che mi accarezza le spalle e che nonostante i vestiti mi tocca la pelle.
Vedo in camera il casino che ho combinato ieri sera, be' non mi importa più di tanto...

Vorrei restare qui ancora un po' a non pensare a nulla.
Ma chi voglio prendere in giro?
Nella mia testa c'è un caos...

Mantengo lo stesso la calma e respiro ancora lentamente l'aria pura mattutina che mi entra in gola prima di respirare il fumo della sigaretta.

Non so neppure che ore siano...
Il mio telefono?
L'ho distrutto ieri scagliandolo per terra.

"Dovrei ancora avere il vecchio telefono e se non mi sbaglio è nel penultimo cassetto".

Penso mentre mi alzo a controllare.

Eh si stava ancora lì.
Il mio vecchio Huawei un po' rotto ma che andava più che bene visto che non ho proprio un cellulare.

Inserisco la sim nel vecchio telefono ed il gioco è fatto.

I miei occhi si spalancano quando scopro che avevo salvato tutti i contatti sul cellulare e non sulla sim.

Non posso evitare di darmi uno schiaffo in fronte rimproverando me stessa dicendomi:
- Che stupida.

Non potrò chiamare nessuno, ma alla fine chi dovrei chiamare davvero?

Vorrei solo avere il numero di Alice...

Mi butto sul letto tirando un sospiro e rischiando di addormentarmi di nuovo.

Sento una musichetta.
Ma sii...
Era quella.
La suoneria che avevo impostato qualche anno fa.
Un attimo.
Mi stanno chiamando? E chi può essere?

Mi alzo di scatto per vedere chi fosse, ma ovviamente sullo schermo comparivano solo dieci cifre e non un nome.

Rispondo.

- Pronto?

Credo che chiunque fosse in quel attimo volesse subito richiudere sentendo il tono della mia voce che era un misto tra arrabbiata/triste/dormiente.

X: - Hey Sò Vic non ce l'hai er mio numero?

Victoria?!
Perché mi stava chiamando?
Mi vorrà fare il dirscorsetto?

- Vic ciao.

Vic: - Ciao?! Ma che hai combinato?

- Non lo so, ieri è successo un casino.

Vic: - Te lo dico io che è successo. Non ti muovere che sto arrivando.

La bionda attacca arrabbiata il telefono prendendo il giubotto e uscendo immediatamente di casa.

Passano nemmeno 5 minuti che me la ritrovo d'avanti alla porta.

Io non dico niente.

Lei guardandomi si acciglia.

Vic: - Ma che è successo qua?
Dice mentre guarda la mia stanza e poi me.

- Ti ho detto che non mi ricordo nulla.

Vic: - Hai bevuto n'altra volta?

- Si, può darsi.

Vic: - Ok bene, la devi smettere subito allora.
Mi scandisce queste parole mettendosi d'avanti a me con le mani ai fianchi.

Vic: - Quello che è successo è successo ora devi andare avanti.

Mi faccio triste.

- Lui come sta?

Torna a casa || Damiano David Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora