23. Amore andiamo via

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Ok calma. Mi trovo in ospedale.
La cosa positiva è che sono viva, mi sento tutte le parti del corpo al loro posto e questo è già un passo in avanti.
Riapriro lentamente gli occhi persi nell'oscurità del vuoto della mia mente.
Vedo una sagoma nera che poco a poco inizia a definirsi.
Con voce ancora debole la chiamo per nome:

- Dam.

Era lui al mio fianco in quel momento, questa volta davvero.
Non appena sente chiamarsi dalla mia voce il suo sguardo si illumina per poi rispegnersi subito.

Dam: - Amore, amore ti sei svegliata!

Mentre diceva ciò teneva gli occhi lucidi e impegnati a non cedere alle lacrime.

Mi abbraccia e mi tiene in una presa così stretta che non respiro. Sento il suo profumo fresco. Quanto cazzo mi era mancato. Devo ammetterlo.

Dam: - Perdonami, non volevo accadesse questo.

Scuote la testa in silenzio.

Adesso le lacrime però gli scendevano lungo le guance. Mi afferra la mano ancora ferita per quel dannato pugno che avevo tirato al muro, e l'avvicina al suo viso per poi baciarla.

- Non piangere.

Con l'altra mano cerco di asciugarli quella perla cristallina che scendeva lentamente sul suo bel viso stanco.

Dam: - Non volevo andasse a finire così.

- Nemmeno io.

Gli confesso abbassando gli occhi.

Mando giù la saliva che mi era rimasta bloccata in gola in un nodo. Adesso anch'io ho gli occhi lucidi.

- Non dovevo farlo, sono stata una stupida egoista. Non mi riconosco più.

Lui mi stampa un bacio sulla fronte fredda.
Mi accarezza con cura i capelli e sposta quelle ciocche che ostacolano i miei occhi dai suoi dietro l'orecchio.

Mi guardo intorno. Sul mio braccio sinistro ho attaccata una flebo. Odio quegli affari. Fin da piccola ho paura degli aghi e quando ne vedo uno ne ho il terrore. Ma in realtà in quel momento non stavo pensando a nulla del genere.

Dal mio sguardo interrogativo Dam capisce ciò che mi stavo chiedendo.

Dam: - È stato Ethan a portarti qui. Menomale che c'era lui con te in quel momento. Se ti fosse capitato qualcosa io non me lo sarei mai perdonato.

Con la mano destra fa scorrere fra le sue dita piene di anelli le ciocche dei suoi capelli scuri. Sospira e nel mentre mi guarda negli occhi.

Poi si decide a parlare con voce tremante ma chiara.

Dam: - Amore, io ti amo. Ti amo più di qualsiasi altra cosa si possa amare al mondo. Ci tengo davvero a te. Mi sono comportato da vero coglione. So che combino tante cazzate, so che non sono perfetto, so che ti ho fatta soffrire e questo non me lo perdonerò mai dopo tutto quello che hai passato, ma ti prego perdonarmi.

In quel momento una sensazione stranissima. Come se il mio cuore si aprisse a metà. Come se si stesse poi piano piano ricuciendo da solo. Le sue parole come ago e filo della mia anima ferita.

Mi ero persa nelle sue meravigliose parole sincere. Mi ero persa nelle sue labbra che non baciavo da troppo tempo e mi ero persa in quei dannati occhi lucidi che riflettevano il suo amore per me.

Una goccia salata mi bagna la guancia.
Se si potessero vedere le emozioni intrappolate in una lacrima allora nella mia ci sarebbe la paura di non riuscire ad andare avanti, ci sarebbe l'amore che provo per Damiano, ci sarebbe la rabbia e l'odio che provo per me stessa per essere così incapace e ci sarebbe la fortuna di sentirsi dire che per qualcuno conti davvero.

Che hai cambiato in meglio la vita di una persona. Sentirti dire che sei speciale per qualcuno.

Che un tuo sorriso provoca il sorriso di un altra persona. Si lo so, sono piccoli gesti, cazzate, ma sono queste "cazzate" a riempirti davvero il cuore. A farti sentire unica.

Ci guardiamo negli occhi e si capisce che ci manchiamo a vicenda. Si capisce che moriamo entrambi dalla voglia di baciarci. Ci avviciniamo lentamente. Sento il suo respiro sul mio viso.

I suoi occhi nei miei.

I miei occhi nei suoi.

Entrambi persi nei nostri sguardi.

Mi bacia lentamente. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare da quel dolce bacio.

È come se fossi in un altra dimensione. In un mondo tutto mio. Ecco, solo lui ha questo potere su di me. Il potere di rendermi vulnerabile ma allo stesso tempo di rendermi la ragazza più felice del mondo.

Gli sorrido e lui sorride a me. Come abbiamo fatto ad evitarci e a stare lontani?

"Questa volta sei tu, mio principe che bacio. Sono le tue braccia a stringermi e a farmi da scudo. Sono i tuoi morbidi ricci che accarezzo fra le mie dita distrutte. Sei te che amo davvero, con tutto il mio cuore anche se pazzo".

Questo è quello che penso mentre bacio le sue dolci labbra che sanno di fumo.

Mi afferra il braccio.
I suoi occhi diventano seri.

Dam: - Non fare mai più una cosa del genere. Qualsiasi sarà la delusione o difficoltà, ci rialzeremo insieme, promettimelo.

- Te lo prometto.






Torna a casa || Damiano David Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora