7. Mani in pasta

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Mi tolgo quindi il giubotto, che poso su una sedia in cucina e rimango in maniche corte. Prendo tutto l'occorrente per la carbonara ed inizio ad accendere i fornelli. Mentre cerco di ricordare la ricetta che avevo imparato a memoria sento come se qualcuno mi stesse fissando, ma ricordando tutto il lavoro che ho da fare non ci faccio caso e continuo a pensare. Cerco di trovare una pentola per bollire l'acqua quindi apro lo sportello in alto e ne scelgo una capiente, la riempio d'acqua e la lascio bollire e metto la pasta. Nel frattempo preparo con le uova il condimento. Una volta pronta la pasta amalgamo il condimento e prontaa!
Per non farla raffreddare le rimetto in pentola e decido di preparare i biscotti.
Preparo quindi farina, burro, uova e ovviamente il cioccolato!
Ma nel frattempo che verso la farina nella ciotola arriva Damiano.
- Stiamo facendo i biscotti? Mi chiede vedendomi con le mani sporche di farina.
- Secondo te? Rispondo io.
- Posso aiutarti? Mi chiede. Ovviamente come potevo dirgli di no? Per me era la prima volta cucinare insieme a lui, quando mi sarebbe recapitata un'occasione del genere?
- Quindi oltre ad essere un cantante, un infermiere e uno scrittore sei anche un cuoco? Gli domando io con un tono scherzoso.
- Bisogna imparare tutto cara mia, ed ora se mi vuoi scusare fammi posto. Subito dopo mi spinge e prende il mio posto.
Io senza pensarci, con le mani ancora nella farina, ne prendo un bel pugno e glielo tiro dritto dritto in faccia. Per un attimo rimane in silenzio. Poi mi guarda dritto negli occhi dicendomi:
- Non ti è bastata la lotta con i cuscini? Vuoi essere stracciata pure qua? Ci penso io. Adesso è lui che mi ha tirato la farina. La maglietta che prima era nera adesso è tutta bianca. Poi rispondo con un sorriso di sfida: - Non hai ancora capito ancora una cosa di me, mio caro Damiano.
- Ah cosa? Mi risponde a tono con lo stesso sorriso.
- Mai arrendersi! Ribatto io stavolta però prendendo due pugni di farina. Scoppia così una gara a chi tira più farina.
- Nemmeno io mi arrendo cara!
E me ne tira un altro lui dritto nell'occhio.
Poi per fargli uno scherzo faccio finta di essermi fatta male all' occhio, quindi mi metto la mano d'avanti all'occhio.
- Ahi. Dico io. Damiano subito mi guarda preoccupato.
- Scusami, io non volevo farti del male.
Stavo per dirgli la verità e ridere quando dolcemente mette la sua mano sulla mia e scopre il mio occhio. Ovviamente a quel punto non volevo confessare più lo scherzo, non potevo. Lui era lì. Di nuovo. Mi guardava negli occhi. Non so di che colore ero diventata in viso, se bianca per la farina o rossa per l'imbarazzo. Abbasso di scatto il viso, ma Dam con una sua mano mi alza il volto. Poi con un dito delicatamente toglie la farina dal mio occhio. Io ero pietrificata. E chi si muoveva? C'era silenzio tanto silenzio. Il nostro sguardo si incrocia per un istante. Non sapevo che dire...
- Scusami non l'ho fatto apposta. Si scusa ancora lui.
- Non ti preoccupare, vedi ora va meglio. Poi metto le mani nel suo viso e nei suoi capelli per togliere la farina dicendo
- Adesso tocca a me, ho sporcato i tuoi meravigliosi capelli.
Sulla sua bocca si stampa un sorriso e dice: - Allora niente biscotti?
- Mi sa di no. Rispondo io trattenendo le risate.
Poi incominciamo a pulire il casino che abbiamo fatto. - Guarda cosa hai combinato. Dico io rimproverando Daminano. Hai iniziato prima tu, ti ricordo. Mi risponde lui. A questa risposta lo guardo con gli occhi socchiusi e mettendo le braccia ai fianchi. Lui immediatamente copia il mio gesto e scoppia a ridere.
- Sei ancora più bella quando ti arrabbi.
Cerco di trattenere il sorriso e l'imbarazzo, mentre gli rispondo: - Bellissimo, cerchiamo di pulire questo casino.
-All right. Mi risponde con tono saputello.
Quando finiamo di pulire gli dico: - Batti il cinqueee. *clap* interviene lui. - Voi potete apparecchiare la tavola mentre preparo i piatti? Dico a Damiano. 
- Si, chef. Io alzo gli occhi al cielo mentre lui ride.
-RAGAZZI MI AIUTATE AD APPARECCHIAREEE! Urla Damiano spaccandomi i timpani.
- Arriviamo. Dice Ethan.
Mettono quindi una tovaglia, le forchette, i cortelli insomma avete capito...
Io nel frattempo preparo i piatti. Loro si siedono ed ad uno ad uno consegno il proprio piatto.
- Sorpresa, oggi carbonara per i Måneskin!
- Wow ma sei bravissima oh. Mi fa i complimenti Vic.
- Sarà anche buona? Domanda Damiano.
Poi dopo avermi ringraziata abbastanza, mi siedo anch'io ed incomincio a mangiare. - Ma è buonissima. Dice Thomas. Poi con la bocca piena borbotta qualcosa Ethan, ma intuisco che sia qualcosa di positivo, perché alza il pollice.
Vic Dice: - Cucini meglio di Noi hahaha. Quando vuoi venire a cucinare sei la benvenuta.
- Grazie a tutti.
- A te non piace? Domando a Damiano.
- Come sai che la carbonara è il mio piatto preferito?
- Non lo sapevo è anche il mio di piatto preferito.
Vic guarda negli occhi Thomas, come se si stessero parlando telepaticamente. Thomas con lo stesso sguardo guarda Ethan. Io per l'imbarazzo finisco in silenzio il mio piatto. Poi vedendo che anche gli altri avevano finito di mangiare inizio a sparecchiare. - Allora era buona la pasta?
- Buona, ma ho ancora fame. Risponde Damiano. - Se solo qualcuno non avesse lanciato la farina come coriandoli a quest'ora avevo preparato dei biscotti. Rispondo io.
- Cosa è successo?
Domanda Thomas ridendo già.
Dam: - È successo che la Signorina si è messa a lanciare farina a destra e a sinistra.
- Ti correggo tesoro, sei stato tu a spingermi per primo. Rispondo io.
Thomas: - Ho capito tutto.
Ovviamente era ironico.
Ma poi noto di nuovo gli sguardi dei tre Måneskin che si incrociano. Questa volta gli occhi di Vic sono più sorridenti.
A cosa staranno pensando mi domando...

Torna a casa || Damiano David Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora