21. Tornare Indietro.

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«Tutto quello che dovete sapere è che Mattia in questi mesi è diventato più forte, talmente tanto da riuscire a manipolare le menti di Marco e Angela. Ha usato termini per descrivere te Gianni, e parole amare per parlare di te, Mia. Quando hanno scoperto della gravidanza, me ne hanno parlato qualche ora dopo. I tuoi genitori erano sconvolti, ma io ho provato a dissuaderli e fargli cambiare pensiero. Ho fallito, ma mi sono reso conto che è colpa di quel bastardo. Mattia menziona il punto debole dei tuoi genitori Mia, ossia il chiacchiericcio della gente»

«Ma le persone non smetteranno mai di parlare signor Carlo» Da quando avevano avuto quel confronto con Mattia, Gianni aveva preso la decisione di parlare con i suoi genitori. La madre di Gianni non c'era, mentre Carlo e Roberta c'erano. Carlo aveva raccontato a entrambi quello che Mattia aveva combinato in quei mesi senza Gianni e Mia, e della sua scoperta della gravidanza.

«Non si può cambiare questo» aggiunse poi Mia. Carlo annuì e prese la mano della ragazza, per poi portarla sulla sua gamba e stringerla più forte.

«Mia, figlia mia, io personalmente non ce l'ho con voi. Anche perché non ne vedo il motivo. Ne stanno di ragazzi che concepiscono il loro bambino prima delle nozze, non capisco dove sia il problema. Ma Mattia sa che i tuoi genitori tengono alle formalità, soprattutto al rispetto per la famiglia e alle voci che non devono circolare. Mia, qui è successo un putiferio prima del vostro ritorno. Tua madre per sbaglio si è fatta sfuggire della gravidanza con quella pettegola, e tutto il quartiere è venuto a saperlo. Non hai idea di quello che hanno detto, e tuo padre ha preso in mano la situazione, difendendoti a spada tratta. Difendendovi a spada tratta»

«Si ma papà, questo è successo perché è stata la gente a parlare di noi, perché se fossimo stati io e Mia ad aprire bocca sulla gravidanza ce ne avrebbero dette di tutti i colori. Papà, Mia ha rischiato di perdere il bambino per colpa di tutto questo. Una caduta ha provocato il distacco di placenta, e se dovesse averne un altro potrebbe non arrivare a fine gravidanza. Capite che di problemi ne abbiamo e che non possiamo perdere la testa per le sciocchezze della gente e la cattiveria di Mattia?» sbottò Gianni. Roberta sospirò, per poi parlare a sua volta.

«Ragazzi io non sono qui da molto. Ho rivisto vostro padre non appena ha messo piede a New York. Ci siamo ritrovati per puro caso. Mi ha raccontato la vostra storia ed io sono rimasta affascinata, non solo perché è molto simile alla nostra, ma anche perché siete una forza della natura, sia singolarmente che insieme. Carlo sapeva che voi due vi eravate incontrati a Roma, così me l'ha detto. Dopo di che, abbiamo perso le vostre tracce» Mia e Gianni rimasero scioccati davanti ad una rivelazione del genere. Come facevano a sapere che entrambi si trovavano a Roma? Entrambi si guardarono negli occhi, in cerca della stessa risposta.

«Ho fatto seguire Gianni, e Mia ha rivelato sin da subito che andava a Roma. Non è stato molto difficile. Non siamo riusciti a scoprire della gravidanza, non prima che i vostri genitori ce lo dicessero. Dove siete andati dopo Roma?» domandò Carlo, con messo sorriso sul viso. Gianni e Mia scoppiarono a ridere nello stesso momento, ricordando quel momento alla lettera.

«Vedete... Diciamo che Mia al tempo non era molto felice di vedermi, quindi abbiamo discusso. Dopo quell'ennesima litigata, Mia si è sentita male ed io l'ho portata in camera mia, ma lei non voleva starci. Perciò, una volta che ne ha avuto la possibilità, è scappata via per prenotare un biglietto per Los Angeles. Ma indovinate?»

«Le sei andato dietro» continuò Roberta, Carlo era felicissimo.

«Si, non potevo di certo lasciarla andare da sola. Non potevo permettermi di sbagliare ancora, non con lei. Non con una gravidanza in atto» mormorò, scambiandosi uno sguardo con la sua donna, che sorrise automaticamente. Si poggiò col viso sulla sua spalla e ci rimase per minuti interi. Dopo di che, sia Mia che Gianni ricevettero una chiamata da Gaia e Federico. Entrambi avvisarono i due di tornare a casa, perché Marco e Angela avevano intenzione di parlare con loro.

I loro sguardi si fecero più cupi e spenti. Cosa volevano ancora? Mia non aveva nessuna intenzione di andarci, non era al massimo delle forze e non poteva permettersi di peggiorare. Ma quel dettaglio l'aveva lasciato per sè. Cercò di trovare una scusa al quanto convincente, ma non appena tossì e divenne bianca in volto, Gianni entrò nel panico.

«Stai bene?»

«Si cuore, sto bene. È stato solo un attimo»

«Ti preparo qualcosa di caldo Mia, resta qui e non muoverti. Gianni, va tu a vedere cosa vogliono i suoi genitori, qui ci pensiamo noi»

«Roberta non ho nessuna intenzione di-»

«Amore mio, va bene... Vai pure, davvero lo dico. Sarà stato il mal di testa, dopo la discussione avuta con i miei genitori ne sto soffrendo e insieme ho anche un po' di nausea. Ma davvero sto bene, vai e vedi cosa vogliono. Ti prego però di non dirgli nulla Gianni, ti supplico»

«Sei sicura?»

«Evet, sono sicura. Vai, ti prego» Gianni non voleva abbandonarla per pochi istanti, ma non aveva altra scelta. Posò la bocca sulla fronte di Mia e ci rimase a lungo. Dopo di che lasciò Mia, uscendo lentamente di casa. Mandò un messaggio a Federico dove lo informò del suo arrivo, ma intanto la sua mente era altrove. Aveva bisogno di essere vicino a Mia, non aveva intenzione di distrarsi o di pensare ad altro. Mentre camminava però, sì scontrò con un qualcuno. All'inizio sembrava una sconosciuta, ma poi, guardandola bene, si accorse che non lo era affatto.

«Mi avevano detto che fossi tornato, ma non volevo crederci. Come stai Gianni? Come sta la madre di tuo figlio?»

«Erica, non ho nessuna intenzione di starti a sentire. Sono tornato, ma non rimarrò qui a lungo» Iniziò nuovamente a camminare, ma la ragazza lo fermò dal polso.

«Andrai via di nuovo? E Mia?» Gianni scoppiò in una risata isterica.

«Ti pare che la lascio qui? Erica non mi conosci affatto, non più almeno» affermò, prima di riprendere il suo cammino. L'ultima cosa della quale nemmeno aveva bisogno era l'incontro con Erica. La sua testa era ancora concentrata su Mia.

Più camminava, più il suo istinto spingeva a tornare indietro. Sarebbe riuscito ad affrontare i suoi genitori senza urlargli addosso? Sarebbe riuscito a rimanere calmo e sereno con il pensiero di Mia?

Non ce l'avrebbe fatta. Decise quindi di riprendere la marcia e di tornare indietro. Doveva vedere come stava Mia e soprattutto, voleva averla nelle sue braccia: ne aveva bisogno. Mandò un messaggio a Federico dove gli chiese di rimandare l'incontro, successivamente spense il cellulare, per dirigersi verso l'amore della sua vita.

𝐼𝑙 𝑀𝑖𝑜 𝑅𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑁𝑒𝑖 𝑇𝑢𝑜𝑖 𝑂𝑐𝑐ℎ𝑖.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora