6. La Verità.

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Il modo in cui Gianni guardava Mia, faceva pensare a molte cose negative. Talmente tanto che Mia decise di alzarsi da quel letto, e di correre via da quella camera, ma Gianni la fermò. La sua mano bloccò il polso della ragazza, non stringendola. Gianni mon era mai stato così in ansia, ma doveva svuotare il sacco e sentirsi libero con la sua donna. In fin dei conti, non era capitato nulla di così eccessivo, Gianni non ne era consapevole.

«Ascolta Mia»

La ragazza ascoltò quelle parole con estrema voglia di capire. Rimase ferma sul suo posto per poter ascoltare quelle frasi dette da Gianni. Avrebbe pensato poi al se dirgli o meno della gravidanza. Mia si era soprattutto resa conto del fatto che un secondo prima, aveva riferito a Gianni che non provava più nulla, e quindi i suoi sentimenti si erano spenti. Ma un secondo dopo aveva mostrato segni di gelosia, chiedendo a Gianni se avesse condiviso il letto con qualcuna.

«Io non ho condiviso il letto con nessuna... Ma»

Quel ma fece pensare. A Gianni venne un attacco di panico, ma cercò di non mostrarlo. Cercò di mantenere la calma perché poteva essere qualsiasi cosa.

«C'è stato un giorno, più precisamente ieri, dove io non sono stato bene. Ho avuto un forte dolore al cuore a causa della mancanza e... Nonostante il mio tentativo di rimanere da solo, Sofia si è intrufolata nella mia camera e dopo di che, nel mio letto. La mattina successiva, non appena me ne sono accorta, l'ho mandata via, urlando»

Gianni si sentii finalmente libero e quel tradimento che credeva di averle fatto non opprimeva più il suo petto. Doveva dirglielo e quindi essere onesto con lei. Non importava come avrebbe reagito, ma lui avrebbe rischiato la vita per lei.

«Tu hai dormito... Con Sofia?» sussurró. La sua voce era talmente flebile che Gianni sentii nuovamente il cuore martellare nel petto e i sensi di colpa opprimerlo. Lui non c'entrava nulla, eppure era come se fosse stata una sua scelta, perché di notte non si era accorto di nulla.

«Mia, facciamo così, forse è meglio. Io non ho condiviso il letto con nessuna, è stata lei a condividere il letto con me»

«Gianni per quale ragione non ti sei accorto di nulla? Eri talmente in coma che non hai fatto caso a nulla?»

«Sai mi è capitato molto spesso di dormire profondamente tutta la notte Mia, questo perché di notte sogno te. Da quando sono qui non faccio altro che vederti, sentirti vicina e respirare il tuo profumo. E soprattutto, sento una tua voce che mi dice qualcosa, ma dopo pochi istanti mi sveglio e non capisco la ragione»

Mia sgranii gli occhi, senza rendersene conto, ma Gianni la notò. Lui non aveva idea di come interpretare quei sogni, non ne aveva mai parlato con nessuno poiché non sapeva cosa dire. Ma perché ne aveva parlato con Mia?

«Senti una mia voce che ti dice... Cosa?»

«Che non siamo da soli Mia, che c'è qualcuno che sta per arrivare»

Lei ebbe un colpo al cuore per quanto quella frase significasse la verità. Era realtà tutto quello che succedeva, i loro sogni erano collegati, il destino voleva mettergli nella stessa direzione. Quando Mia aveva sognato il suo amore, l'aveva successivamente visto. Gianni sognava Mia tutti i giorni e lei era lì con lui. Gianni aveva sognato che Mia raccontava di una possibile gravidanza, e Mia era incinta.

Com'era possibile qualcosa del genere? Il loro amore era talmente forte da poter essere collegato anche a miglia di distanza. Non aveva importanza il luogo dove si trovassero o se i loro occhi guardassero altrove, quel filo rosso che univa entrambi non si era mai spezzato.

Mia aveva le lacrime e Gianni non aveva mai lasciato la sua mano. Non sapeva perché lei era ridotta in quel modo, ma credeva che presto l'avrebbe scoperto. Cercò di avvicinarsi a lei, rimanendo sereno. Il suo viso lo trasportò nel collo della sua fenice e inspirò il suo profumo, chiudendo gli occhi all'istante. Mia fece la stessa cosa, le sue palpebre si chiusero e lei godette di quel contatto quasi come se fosse la cosa che più le mancava.

«C'è qualcosa che devi dirmi Mia?» parlò con la bocca che risaliva fin sulla guancia. Mia girò il viso, e i loro occhi si ritrovarono vicini. Molto vicini dal poterci specchiare. Le loro labbra quasi ebbero un contatto ravvicinato per quanto erano attaccate.

«Che devo dirti? Che il solo pensiero che tu abbia condiviso il letto con qualcuna che non sono io mi mette un brivido addosso?»

«Io non ho condiviso il letto con nessuna Mia, te l'ho detto. Sofia può anche essersi messa al mio fianco, ma non ha avuto me, ha avuto un corpo vuoto e spento, perché senza di te Gianni non esiste»

Per un solo secondo, dopo quelle parole, Mia aveva pensato di toccare le sue labbra e di riprendersi il suo sapore, ma poi si ricordò di un evento spiacevole.

«Lei aveva la mano sulla tua spalla... Poco tempo prima di vederci»

«Non accetta il fatto che io ami te, piuttosto che lei. È insignificante Mia, credimi. Non c'è nessuna oltre te e anzi, sto ricordando le tue parole. Mi avevi detto che non provavi nulla e invece, il solo sapere che Sofia ci ha provato con me ti manda in bestia»

«No, hai ragione, non posso smettere di amare chi controlla i battiti del mio cuore e il ritmo della mia anima»

Gianni era rimasto a bocca aperta, quelle parole non le aveva mai sentite da parte di Mia. Le dedicò un sorriso e i suoi occhi si fecero pieni di lacrime, aveva avuto un altra certezza nella vita ed era Mia. Credeva che mai più l'avrebbe avuta, che quel loro amore col passare del tempo si sarebbe spento, così come cenere, e invece. Si pensava che sarebbe diventato più forte e più resistente.

Nessuno dei due avrebbe mollato l'altro, a dispetto di tutto e tutti. Ce n'era di gente che voleva divisi i due e non si sarebbero arresi, ma Gianni e Mia erano più forti. Gianni cercò di baciarla, consapevole del fatto che si erano appena rivisti, ma la ragazza girò il viso e rimase immobile. Non ce l'aveva fatta. Dentro di sé provava ancora una forte rabbia per quello che Gianni le aveva fatto passare.

«Scusami»

Ma Mia non rispose. Semplicemente guardò quegli occhi che tanto amava e decise di svuotare il sacco a sua volta: Gianni era stato onesto con lei e lei avrebbe dovuto fare la stessa cosa. Non le importava delle conseguenze.

«Aspetto un bambino, Gianni»

𝐼𝑙 𝑀𝑖𝑜 𝑅𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑁𝑒𝑖 𝑇𝑢𝑜𝑖 𝑂𝑐𝑐ℎ𝑖.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora