20. Aggressione Fisica E Verbale.

1K 97 11
                                    

Mia, Gianni e Federico, dopo essere rimasti senza Gaia, decisero di fare una passeggiata per le vie di New York. Federico scoprì che Mia aveva avuto un distacco di placenta e che aveva rischiato di perdere il bambino. Rimase scioccato nel sentire quelle parole, perciò persino lui impose a Mia di rimanere calma. Non l'avrebbero lasciata da sola, poiché Mia aveva una voglia immensa di affrontare Mattia.

Si era imposta a sua volta di restare serena, ma con quello che stava capitando le veniva difficile. Le parole di Gianni la calmarono ma non chissà quanto: aveva bisogno di sfogarsi.

Federico poi ricevette una chiamata da parte di Gaia dove gli chiese di raggiungerla, doveva parlare con lui riguardo quello che era successo con i suoi genitori, così si congedò, lasciando Gianni e Mia da soli. I due innamorati si sedettero su una delle panchine presenti, e rimanendo mano nella mano, sospirarono entrambi nello stesso momento.

«Sai, stavo pensando...»

«Cosa?»

«Insomma, siamo qui, da soli, nuovamente a New York. Abbiamo affrontato i tuoi ma senza risultati, quindi che ne dici di affrontare i miei? Certo, apparte qualche messaggio non è che mi abbiano contattato molto, ma c'era da aspettarselo... Infondo non ho mai risposto a nessuno»

«Tua madre non ha mai potuto vedermi Gianni, pensi davvero che a causa della gravidanza i suoi pensieri su di me cambino?»

«Mia sono stanco di vivere a seconda di come vogliono i nostri genitori. Se mia madre e mio padre non avranno una buona opinione di noi, faremo quello che vogliamo: andare via, ancora. Di certo non ci fermeremo davanti a niente e nessuno, non di nuovo. Ti avevo promesso che sarei rimasto al tuo fianco fino alla fine e fino alla fine sarà» Mentre parlavano, i due non si accorsero di una presenza al loro fianco: Mattia.

Aveva ascoltato i loro dialoghi come se facesse parte della loro routine e aveva riso di loro. Era soddisfatto di quello che Gianni e Mia non avevano più.

«Sul serio il fotografo mondiale e la scrittrice più popolare stanno pianificando la loro fuga?» La sua risata si fece forte, e Gianni alzò gli occhi al cielo, tenendo stretta la mano di Mia, che immediatamente si alzò. Gianni la seguì, non le avrebbe mai permesso di affrontare Mattia da sola.

«Non sono affari tuoi, che cosa vuoi da noi?»

«Mia io ho sempre voluto te, ho sempre desiderato te al mio fianco. Ma tu hai rovinato tutto, andando via e scegliendo la tua rovina a me. Ora dimmi, come pensi che io possa comportarmi difronte a questo?»

«Se era vero amore il tuo, pur di vederla felice con un altro, avresti fatto l'impossibile. Invece tu hai una mente malata, la tua è una vera e propria ossessione nei confronti di Mia» si intromise Gianni, minacciandolo col solo sguardo.

«No Gianni,, lascia parlare me. Quello che ho scelto io per la mia vita di certo non ti riguarda, ho deciso di rimanere accanto a lui perchè sento ogni cellula del mio corpo vibrare quando sono al suo fianco. Le farfalle nello stomaco si fanno vive, i miei occhi brillano e soprattutto... Sento il mio amore crescere ogni secondo sempre di più. Ho scelto Gianni non solo perché sarà padre di mio figlio»

«Già... Tuo figlio. Sono scoppiato a ridere quando l'ho scoperto, mi sembrava assurdo. La mia Mia non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere» Gianni strinse i pugni, difronte a quell'affermazione. Non poteva rimanere fermo senza fare nulla. Mattia stava provocando entrambi e non poco.

«La tua Mia? Sei un maledetto bastardo, non ti azzardare più a dire che sono tua» urlò Mia, spingendo Mattia dal petto. E lui non rimase buono a guardare, piuttosto spinse Mia a sua volta che cadde a terra.

«Non ti azzardare a toccarmi, maledetta» Parlò Mattia, e Gianni non ne poteva più. Si avvicinò a Mattia, con estrema forza e lo trattenne dalla gola. Strinse, impedendogli di respirare.

«Non ti azzardi a toccarla senza pagarne le conseguenze! Mia non si tocca coglione»

«Gianni ti prego» sussurrò Mia, con filo di voce. Si alzò da terra, e con mano sul ventre raggiunse i due. Posò una mano sulla spalla di Gianni per poterlo allontanare.

«Ti prego» aggiunse.

«Tu non sei così, Mattia merita ben più di questo. Davvero vuoi lasciarlo morire dopo quello che ha fatto? Sarebbe una punizione troppo buona per uno come lui»

«Non doveva toccarti» esclamò con rabbia, aumentando la presa.

«Amore mio, io sto bene, stiamo bene. Ti prego, non farlo, non meriti di sporcarti le mani per una persona del genere»

Gianni ascoltò Mia. Allontanò Mattia spingendolo, senza però mai mollare la presa. Fra calci e pugni, decise di risparmiarlo, ma facendolo soffrire in egual modo. Riuscì dopo poco a prendere la mano di Mia e a raggiungere un altro posto. Era preoccupato per lei.

«Mia, ora andiamo in ospedale va bene?»

«Vita, io sto bene, davvero. Stiamo bene per davvero»

«Mia ora come ora il tuo distacco di placenta mi ha messo più ansia di quella che già avevo, perciò noi andiamo a farti controllare e tu obbedisci senza ribattere. Per favore»

Non aveva altra scelta che accettare. Gianni prese Mia in braccio, facendola ridacchiare. Lui era spaventato ma Mia era tranquilla. Sentiva che tutto era apposto, che non c'era stato nessun problema. Ma ad ogni modo, prevenire era meglio che curare, e difatti, andarono dritti in ospedale in pochi minuti.

Mentre Mia era in camera per farsi controllare, Gianni le teneva la mano. Quella volta fu davvero tutto positivo per loro. Avrebbero potuto persino scoprire il sesso del bambino ed erano estasiati. Ma volevano aspettare la nascita e quindi ricevere una vera e propria sorpresa.

«Che ti avevo detto? È andato tutto bene, non c'è stata nessuna complicazione» sorrise Mia una volta fuori.

«Per nostra fortuna si, ma Mia... Io voglio far pentire Mattia di quello che ha fatto. Credi che mi stia dando pace per averlo lasciato da solo?»

«Gianni non puoi dire che non hai combinato nulla, quegli schiaffi e pugni allora chi glieli ha dati? Ti pare? Andiamo su, lascia perdere, non ne vale la pena. La cosa importante è che noi stiamo bene. Ti prego, dammi retta, se Mattia dovesse provocare ancora sarò la prima a reagire»

«Non esiste, tu non pronuncerai nemmeno una parola. Siamo chiari Mia?»

«Ma Gianni»

«Siamo chiari? Ti prego, se non vuoi farlo per me, o che sia per te, fallo per nostro figlio. Stai alla larga da Mattia»

«Va bene»

𝐼𝑙 𝑀𝑖𝑜 𝑅𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑁𝑒𝑖 𝑇𝑢𝑜𝑖 𝑂𝑐𝑐ℎ𝑖.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora