12. Gelosia.

1.1K 103 19
                                    

Se tutto fosse andato in maniera diversa, sia Gianni che Mia, avrebbero rimpianto quel momento. Le loro anime che si cercavano nonostante la distanza, i loro cuori che battevano all'unisono nonostante tutto ciò che separava entrambi. Erano rimasti mesi senza ossigeno, ed era bastato poco per riacquistare quel briciolo di respiro che serviva.

Entrambi ne sentivano il bisogno. Sentivano il bisogno di prendere quella droga che mai avrebbero smesso di assaggiare, neanche per sbaglio. Sentivano il bisogno di toccarsi, di capire se tutto fosse reale. Andavano contro tutto e tutti pur di accettarsi. Ma Gianni non l'avrebbe sfiorata, la reazione di Mia l'aveva spaventato.

Semplicemente aveva deciso di fare così come le aveva chiesto, perché aveva bisogno anche lui di quel contatto. Le loro bocche si erano cercate ancora, incollandosi come mai era accaduto. Le loro mani erano intrecciate e la loro rabbia era scaduta, almeno per quel momento. Sapevano entrambi che dopo sarebbe potuto succedere qualsiasi cosa, ma volevano godersi il momento.

Le loro labbra assetate finalmente avevamo ripreso sapore. Quel sapore che tanto mancava, Mia non aveva più capogiri ne nausea, mentre Gianni aveva perso quella lucidità che gli era rimasta. Ma fu quando il telefono di Mia prese a squillare che entrambi si staccarono, curiosi di vedere chi avesse interrotto quel momento. Mia non voleva staccarsi, ma la suoneria del suo cellulare non smetteva di esserci.

«Rispondi dai» le disse Gianni e Mia annuì. Ma non si allontanò nemmeno per sbaglio. Con la mano prese il suo cellulare e ritornò seduta su Gianni, che sorrise. Ma quel sorriso sparì non appena lesse la persona che cercava Mia.

Mattia.

Mia rispose, e Gianni cercò di mantenere il controllo. Nonostante la rabbia circolasse nelle vene, lui si impose di rimanere tranquillo. Doveva dimostrarle di essere cambiato. Di fidarsi di lei. Del suo amore. Ma Mia sorrise e lui chiuse gli occhi, accecato dalla forte gelosia. Strinse i pugni senza farsi vedere da lei e respirò profondamente.

«Ci vediamo poi» concluse lei, per poi riattaccare. Giannj la osservò, mostrando calma, ma Mia lo conosceva e aveva capito ogni singola cosa. Gli prese la mano e con la bocca la sfiorò.

«Non è successo nulla, semplicemente mi ha detto che a ad Istanbul mi cercano. Il mio libro è il primo più venduto e hanno proposto un incontro. Sorridevo per questo»

«Hai accettato spero»

«No, per diverse ragioni. Voglio passare del tempo con te per capire se davvero hai intenzione di non lasciarmi più, e soprattutto, se davvero dovrei andare ad Istanbul, voglio andarci con te e nostro figlio. Nessuno sa della gravidanza Gianni, e andarci col pancione mi sembra assurdo»

«Ma non si nota nulla Mia» rise Gianni.

«Non si nota chissà quanto, ma Gianni, c'è ed io lo sento. Sento che dentro di me c'è qualcuno, percepisco il suo cuore che batte e il suo forte desiderio di conoscere il mondo. Sono quasi a tre mesi, quindi pian piano la pancia crescerà ed io diventerò grossa... Dio»

«Sarai sempre bellissima amore mio»

«Amore mio?»

«Si, sei l'amore mio. Sei il mio amore più grande»

«Ti amo da morire»

Gianni sorrise apertamente, era da troppo che Mia non glielo diceva e in quel momento, avvertiva il cuore battere più forte del normale. Avvicinò la bocca a quella di lei e la baciò delicatamente. Un semplice bacio a stampo che significava molto. Troppo per loro.

«Sai, stamattina mentre eravamo in hotel, davanti alla reception, ho sentito che stasera ci sarà una festa. Non so esattamente per cosa, ma noi due ci andremo»

𝐼𝑙 𝑀𝑖𝑜 𝑅𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑁𝑒𝑖 𝑇𝑢𝑜𝑖 𝑂𝑐𝑐ℎ𝑖.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora