22. Decidere Per Il Futuro.

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In men che non si dica, Gianni tornò da Carlo e Roberta, ansioso di sapere e vedere con i suoi stessi occhi come stesse Mia. Ma la risposta di Roberta se in parte lo tranquillizzò, in parte aumentò la sua ansia.

«Mia sta dormendo. Dopo che le abbiamo dato una tisana calda, è crollata. Si, è passato poco tempo, ma i suoi occhi richiedevano sonno... E noi abbiamo agito»

«I suoi occhi?» Gianni preoccupato, si sedette al fianco di Mia, per poi portarle una mano sul ventre. Aveva rinunciato alla possibilità di affrontare i suoi genitori solo ed esclusivamente per lei. Aveva paura che Mattia avesse peggiorato il tutto e che lentamente la fine stesse per avere il suo inizio.

«Mia, come mai avevi bisogno di dormire amore mio? Eppure stai passando notti serene e tranquille, non dirmi che ti senti male e non vieni a chiamarmi, perché seriamente potrei arrabbiarmi» Mia aveva sul suo viso un piccolo sorriso, ma non si era fatta vedere. Nessuno sapeva che lei era sveglia da quando Gianni si era sistemato accanto a lei.

«Amore io sono davvero preoccupato. Non ho raggiunto i tuoi genitori perché avevo la mente puntata su di te, non potevo lasciarti da sola. Non volevo, va bene? Mia, nessuno toccherà più né te né il nostro bambino. Anche se, ammetto di avere ansia. Ho paura che nostro figlio stia morendo lentamente Mia» Dopo quelle parole, finalmente la fenice aprì gli occhi e si mostrò a Gianni, con la sua debolezza in volto. Le loro mani si unirono.

«Gianni, ascoltami. Nessuno ci porterà via nostro figlio, fosse l'ultima cosa che vedrò su questo mondo. Io porterò a termine la gravidanza. Dopo di che noi andremo via Gianni, fuggiremo di nuovo. Credo che la scelta di tornare abbia peggiorato il tutto»

«Giurami che ti senti meglio amorr»

«Meglio... Non ho più quel mal di testa opprimente e la nausea a darmi fastidio, ma ho ancora paura che possa capitare di nuovo. Gianni non riesco ad alzarmi»

«Che significa non riesco ad alzarmi?»

«Non ci riesco, ho paura di farlo! Ho come la sensazione che da un secondo all'altro potrei cadere per terra»

«Pensi che ti lascerò cadere? Qualsiasi cosa dovesse succedere, deve succedere a me. Non a te»

«Ma neanche questa è una buona opzione... Sai, non permetterò nemmeno io che ti accada qualcosa. Va bene?» Gianni annuì e le sorrise, per poi depositarle un bacio sulla fronte e rimanere con la bocca ferma lì per qualche istante.

Mia in breve tempo si addormentò ancora, e Gianni dopo averla coperta raggiunse Roberta e Carlo in cucina. I due prepararono da mangiare, ma si fermarono non appena intravidero Gianni.

«Come sta?» Fu la prima cosa che chiese Carlo.

«Non lo so, dice che si sente meglio, ma non riesce ad alzarsi. Ha paura dice, di cadere»

«Gianmi sono sensazioni. Mia non sta passando un bel periodo, il forte stress può causare giramenti di testa o robe varie. Io credo che sia meglio che tu, appena Mia si senta meglio, la porti via da qui. Gianni sono consapevole di chiederti qualcosa di grosso, ma con Mattia nei paraggi tutto può andare solo per il verso sbagliato» Affermò Roberta, ottenendo l'approvazione del suo compagno.

«Non so se Mia vorrà venire via con me prima del termine della gravidanza, ma ad ogni modo cercherò di convincerla. Questo posto non fa per noi, non più»

«Gianni, tu e Mia dovete pensare soltanto a voi e a vostro figlio. Ascoltami, sia tu che lei siete come due figli per me, figli che non ho mai avuto. Quindi fai come ti ho detto, andate via di qui. Non affrontare nemmeno Angela, o che sia Marco, devono essere loro a raggiungere te e lei. Hai capito? Parla con Mia e decidete alla svelta. Prendete la vostra barca e andate dove meglio credete»

«Ma se dovesse partorire in mezzo al mare? Nelle acque profonde?»

«Io credo che troverai il modo di assistere la sua donna. Probabilmente sarai tu a farla partorire, oppure troverai un'ostetrica nelle vicinanze. Il grande Gianni saprà come orientarsi» Concluse la donna, facendo un breve occhiolino al figlio di Carlo. Gianni tornò da Mia in salotto, immediatamente puntò lo sguardo sulla sua mano che era sistemata sul ventre.

Aveva paura più di prima: forse sentiva dolore? Si avvicinò, provando a rimanere calmo. Era il loro modo di affrontare una qualsiasi questione, la serenità e la tranquillità. Ne avevano bisogno.

Una mano del ragazzo passò fra le lunghe ciocche di Mia, cercando di non farle aprire gli occhi. Gianni si ritrovò in lacrime difronte alla sua donna, dopo molto tempo. Forse per la prima volta in maniera profonda.

«Sto esagerando nell'avere così paura? Mia, è la prima volta che capita qualcosa del genere ed io non ho la minima idea di come riuscire ad affrontarlo. Non posso immaginare che ti succeda qualcosa, non mi sfiora neanche il pensiero nella mente. Ma sento che qualcosa non va e ho paura della risposta. Perché sei così stressata ultimamente? Si, i tuoi genitori si sono comportati male con noi, e non dico che tu non debba dare loro importanza, al contrario. Ma credo che non se la meritino. Si sono comportati malissimo con noi, ti hanno ridotta in questo modo, perciò io non ho più nessuna intenzione di vederti ridotta uno straccio da terra per colpa loro o per colpa di Mattia. Fuggiamo Mia, andiamo via da questo circo. Io, te e nostro figlio. Prendiamo la nostra barca e andiamo via, li, dove vuoi andare tu.  Raggiungiamo le Galapagos, viaggeremo per il mondo. E magari partorirai proprio lì. Che dici? Mia, vita mia, mi dispiace davvero tanto. Mi sento tremendamente incolpa per questo. Se io non fossi fuggito via, nulla sarebbe capitato. I tuoi genitori non si sarebbero vergognati di te. O forse, avrebbero capito male comunque, perché nostro figlio sarebbe arrivato in qualunque modo. Ma Mia, hai la mia parola. Io giuro su quello che conta di più per me, che non ti lascerò mai più, hai capito? Piuttosto andiamo via insieme. Quindi amore mio, verresti via con me?»

Mia in quel preciso momento aprì gli occhi, che rimasero fissi in quelli di Gianni. I due si guardarono senza pronunciare una parola, le loro dita erano più unite che mai. Ma una volta che sul volto di Mia comparì un sorriso, Gianni capì: aveva accettato la sua proposta.

Immediatamente si abbracciarono, dando il via alla loro nuova vita.

𝐼𝑙 𝑀𝑖𝑜 𝑅𝑖𝑓𝑙𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑁𝑒𝑖 𝑇𝑢𝑜𝑖 𝑂𝑐𝑐ℎ𝑖.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora